Lo sbarco

Netflix, l’arrivo in Spagna nel 2015. E l’Italia?

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Netflix, la società americana di video streaming, inverte la rotta e punta anche alla Spagna. Al momento tutto tace per l'Italia, esclusa dai piani d'espansione per la scarsa diffusione della banda larga.

Netflix sarebbe pronto per sbarcare anche in Spagna entro la fine del 2015 mentre l’Italia ancora attende.

La web company americana che offre film e serie tv in streaming cambia idea sull’isola iberica inizialmente esclusa dai propri piani.

Il servizio al momento è già presente nel Regno Unito, Irlanda, Paesi Bassi, Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia. Entro la fine di quest’anno, Netflix ha annunciato il lancio in Francia, Germania, Austria, Svizzera, Belgio e Lussemburgo.

Nel 2015, secondo l’agenzia Europa Press, l’azienda ha già progetto una terza fase d’espansione che includerebbe la Spagna. Al momento tutto tace per l’Italia, esclusa dai piani per la mancanza di ampia diffusione della banda larga – la penetrazione si attesta al 59,7% (dati Istat) ed è concentrata solo nei grandi centri – e di televisori di nuova generazione.

Il gruppo, secondo queste anticipazioni, ha così deciso di rivedere la propria decisione e comincia a preparare il suo ingresso in Spagna dapprima esclusa per via dei costi per i diritti di proprietà intellettuale, più alti rispetto ad altri Paesi europei, della pirateria che rappresenta ancora un grosso problema, ma anche per la forte presenza della pay Tv.

Anche qui come per la Francia, l’arrivo di Netflix non sarà privo di problemi e, a parte lo scontro con i broadcaster, l’azienda dovrà fare i conti con gli operatori telefonici che hanno cominciato a investire fortemente anche sul mercato dei contenuti.

Da poco, infatti, la prima pay tv del Paese, Digital+ è passato totalmente nelle mani di Telefonica che grazie alla sua Movistar è forte anche nell’offerta online.

In Spagna, ci sono anche diversi servizi OTT come Wuaki.tv con 1,2 milioni abbonati e Yomvi con 430 mila sottoscrizioni.

Netflix non avrà gioco facile e forse anche il governo potrebbe mettersi di traverso e, come ha fatto per la cessione di Digital+, sbarrare la strada all’arrivo dell’operatore in Spagna. Una strategia quella dell’esecutivo, confermata anche da Mediaset, che ha ammesso le manovre politiche per evitare che troppi player stranieri varchino i Pirenei.