Net neutrality

‘Net Neutrality: BEREC equilibrato. Più trasparenza per i consumatori’. Intervista ad Antonio Nicita (Agcom)

a cura di Paolo Anastasio |

Antonio Nicita, Commissario Agcom, commenta le Linee Guida emanate dal BEREC sulla Net Neutrality: ‘Eviterei di leggere le dinamiche regolatorie come guerra tra telco e OTT’.

Le conseguenze pratiche dal punto di vista regolatorio e di mercato nell’applicazione delle nuove regole sulla Net Neutrality alla luce delle linee guida emanate ieri dal BEREC, l’organismo che riunisce le Authority europee delle comunicazioni. Misure che dovranno essere applicate anche dall’Agcom, ma che hanno deluso le telco, che chiedevano al regolatore meno vincoli soprattutto in relazione allo zero rating e al traffic management, e più misure pro investimenti. Ne abbiamo parlato con il Prof. Antonio Nicita, Commissario Agcom.

Key4biz. Prof. Nicita le linee guida BEREC, cui Agcom ha particolarmente contribuito nel gruppo di lavoro di Riga, hanno scontentato gli operatori telco tradizionali che puntavano a maggiore flessibilità. Si tratta di una virata verso gli OTT?

 

Antonio Nicita. Eviterei di leggere le dinamiche regolatorie come guerra tra telco e OTT. Si tratta di processi lunghi di cambiamento, cui le regole si adattano man mano, mettendo al centro efficienza economica e tutela del consumatore. Oggi è stato raggiunto un equilibrio apprezzabile. Le linee guida BEREC di fatto applicano i principi generali già esistenti in tema di non discriminazione e pongono al centro il consumatore su due questioni centrali: la non discriminazione, appunto, e la qualità del servizio. Si tratta di due pilastri fondamentali della regolazione europea, peraltro difficili da misurare e verificare in tempo reale e per tale ragione richiedono un approccio regolatorio deciso e un obbligo chiaro in capo agli operatori. Elementi che dovranno comportare maggiore trasparenza nelle offerte. Peraltro, sono presenti rilevanti fattori di flessibilità e c’è spazio per analisi caso per caso che tengano contro delle specificità nazionali.

Key4biz: Visto che oltre che Commissario Agcom è anche un economista, può dirci qual è la visione economica sottostante l’approccio BEREC sulla net neutrality?

Antonio Nicita. Il punto nodale è la tutela della domanda per i servizi digitali, una domanda che va incoraggiata, specie in Italia, superando l’inerzia e i timori dei consumatori attraverso maggiore trasparenza. E’ vero che alcune forme di discriminazione possono in teoria migliorare l’efficienza, ma la ‘buona’ discriminazione va fatta semmai ex-ante, con diversi menu d’offerta mentre non è possibile degradare ex-post la qualità, magari con offerte poco trasparenti e meccanismi di verifica e controllo opachi. Sono possibili eccezioni sul traffic management ma temporanee e ragionevoli.

Key4biz: Dobbiamo quindi aspettarci un salto di qualità, anche del regolatore, nel controllo della qualità erogata?

Antonio Nicita. Sicuramente. Intanto Agcom attraverso le procedure di comparazione tra operatori e la bolletta 2.0 di prossima approvazione darà un primo contributo fondamentale per una maggiore trasparenza, chiave di volta fondamentale per la garanzia nella qualità dell’accesso ai servizi. I consumatori devono imparare, anche con ‘spinte gentili’ qual è per essi il miglior profilo e cercare la migliore offerta sul mercato mettendo in concorrenza gli operatori.

Key4biz. Il BEREC, pur non vietandole, ha dato anche un freno alle pratiche cosiddette ‘zero rating’ il cui utilizzo dovrà essere stabilito di volta in volta anche dal regolatore nazionale. Come si muoverà l’Agcom?

Antonio Nicita. L’Agcom, sulla base delle linee guida BEREC, definirà a breve la propria linea di azione tenendo conto delle specificità nazionali e quindi anche della necessità di valorizzare gli investimenti nelle reti fisse e mobili a banda ultra larga. Per quanto mi riguarda, posso dire che, come riconosce anche il BEREC, alcune pratiche di zero rating, opportunamente vincolate, possono avere effetti positivi di incentivo alla domanda finale e alla non interruzione del servizio. Al tempo stesso occorre evitare che tali pratiche possano alimentare surrettiziamente posizioni dominanti attraverso esclusive, anche di fatto, che possano danneggiare la concorrenza tanto tra piattaforme che offrono contenuti quanto tra operatori Tlc. Di qui, la connessione tra zero rating e cap sui dati operata dal BEREC punta ad evitare esclusive di fatto che possano produrre effetti anti-concorrenziali nel mercato dell’offerta di contenuti. Si tratta anche qui di raggiungere, caso per caso, un difficile equilibrio che abbia al centro il consumatore, l’accesso egualitario, la qualità, la trasparenza.

 

Key4biz. Agli operatori Tlc sarà consentito fornire i cosiddetti “servizi specializzati” per conto di clienti specifici come le aziende, ma soltanto per il tempo necessario per la fornitura del servizio particolare a patto di non diminuire la qualità del servizio di tutti gli utenti della rete. Che effetti avrà questa disposizione per la diffusione del 5G?

 

Antonio Nicita. si tratta di una eccezione importante che riguarda ambiti di mercato nei quali le dinamiche concorrenziali avvengono su parametri diversi da quelli tipicamente rivolti ai consumatori finali. L’elemento importante è che l’offerta di servizi specializzati non vada a detrimento della qualità garantita agli altri consumatori. Tutta la questione che riguarderà l’Internet delle cose e lo sviluppo del 5G andrà affrontata con questo spirito e soprattutto con nuovi rilevanti investimenti tanto nelle connessioni quanto nella disponibilità di spettro. Quindi, va trovato un importante equilibrio tra incentivi agli investimenti e tutele alla domanda. Ricordiamoci che un Paese con grandi infrastrutture a banda ultra larga è un Paese nel quale la rivalità nel consumo, preoccupazione tipica della net neutrality, è assai meno rilevante.

 

Key4biz. Qual è il messaggio di fondo che ci dà il Berec con le sue linee guida?

Antonio Nicita. Il BEREC conferma l’approccio europeo e ci dice che l’accesso alla Rete deve essere sempre di più orizzontale e inclusivo come forma di partecipazione democratica ed economica, senza diverse velocità. La non discriminazione poi si deve esplicare non solo nei confronti dei consumatori finali ma anche tra imprese con diverso potere di mercato, siano esse fornitori di connessione o di contenuti. Circostanza che alimenterà una concorrenza virtuosa ai diversi livelli.