il primo caso

Net neutrality, Agcom diffida Wind Tre per discriminazioni del traffico ‘Zero-Rated’

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Il Garante sospetta una discriminazione nei confronti degli altri servizi musicali e di chat. In sostanza, il cliente è quasi obbligato ad ascoltare le canzoni attraverso "Music by 3" e a chattare con "Veon", che funzionano anche senza più traffico dati, mentre app alternative (Spotify o Whatsapp) non funzionano e risultano discriminate.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha adottato il primo provvedimento in materia di net neutrality, volto a garantire il diritto degli utenti ad una rete priva di restrizioni arbitrarie. In particolare, l’Agcom ha diffidato Wind Tre relativamente ad alcune offerte (Wind Veon e Music by 3) in cui l’operatore effettuava una discriminazione del traffico zero-rated rispetto al restante traffico. Una condotta analoga è stata peraltro spontaneamente interrotta da parte di TIM, a seguito dell’avvio delle attività istruttorie dell’Autorità.

L’Agcom, subito dopo l’adozione delle ‘Linee guida del Gruppo dei regolatori europei in materia di neutralità della rete’, avvenuta ad agosto 2016, ha avviato le attività di vigilanza per garantire la corretta applicazione, sul mercato italiano, del Regolamento UE 2015/2020, che riconosce alle Autorità un ruolo fondamentale nella salvaguardia del carattere aperto della rete Internet, a tutela degli utenti finali.

Le attività svolte da Agcom, che hanno coinvolto tutti i principali operatori italiani, si sono concentrate su diversi aspetti: offerte zero-rating, libertà di utilizzo dei terminali da parte degli utenti finali, politiche di gestione del traffico e servizi specializzati.

Con il provvedimento adottato dal Consiglio, relatore Antonio Nicita, l’Autorità ha chiarito nel dettaglio il quadro di riferimento per le offerte zero-rating, ossia quelle offerte che non computano il traffico generato da (o verso) particolari servizi o applicazioni (c.d. zero-rated) ai fini del raggiungimento delle soglie di consumo nelle offerte che prevedono l’imposizione di un limite al traffico dati. Agcom ha dunque ribadito che queste offerte possono essere commercializzate a condizione che venga garantito, al raggiungimento del limite generale di traffico previsto dall’offerta, lo stesso trattamento a tutte le tipologie di traffico effettuato.

L’Autorità, che continuerà a monitorare le offerte zero-rating degli operatori, sta adesso procedendo all’analisi degli aspetti relativi alla libertà di utilizzo dei terminali da parte degli utenti finali, alle politiche di gestione del traffico e ai servizi specializzati. È significativo evidenziare, a tale riguardo, che il solo avvio dell’attività di vigilanza ha avuto un effetto positivo sul mercato, portando gli operatori a ritirare o a rimodulare alcune offerte che presentavano criticità rispetto al Regolamento Ue.