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Nel 2070 su Facebook più profili di utenti deceduti che vivi. Chi accederà ai loro dati?

Facebook è già oggi il più grande cimitero digitale al mondo con 50 milioni di decessi l’anno e se non attrarrà più iscritti e non ci sarà un ricambio, “nel 2070 i profili degli utenti deceduti potrebbero superare quelli vivi”. La previsione è frutto di una ricerca dell’Oxford Internet Institute. Nel 2100, spiegano i ricercatori, se il social network non attrarrà più iscritti e quindi non ci sarà un ricambio, almeno 1,4 miliardi di utenti saranno morti. E il 2070, appunto, sarebbe l’anno di non ritorno.

Attualmente la piattaforma fondata nel 2004 da Mark Zuckerberg ha 2,2 miliardi di utenti e registra una disaffezione da parte dei più giovani.

Lo studio descrive anche un altro scenario, quello in cui gli utenti continueranno ad aumentare del 13% di anno in anno: in questo caso per i ricercatori dell’Oxford Internet Institute ci saranno 4,9 miliardi di utenti morti entro il 2100. Gli autori dello studio affermano che “il vero numero quasi certamente è a metà dei due scenari”.

La ricerca riporta all’attenzione l’importanza dell’eredità digitale.

Proprio Facebook di recente ha reso noto che userà l’intelligenza artificiale per individuare i profili di persone che sono decedute, così da evitare – ad esempio – di notificare agli amici il giorno del compleanno di chi non c’è più. La novità, resa nota in un post ufficiale, fa parte di un aggiornamento alla gestione degli account dei defunti che sono stati resi commemorativi.

“Numeri che portano a chiedersi chi avrà diritto di accesso a tutti questi dati e come dovrebbero essere gestiti nell’interesse delle famiglie e degli amici del defunto. Ma anche su come e a chi si consentirà l’uso per fini di ricerca storica”, spiega nella ricerca Carl Öhman, coautore dello studio intitolato “Are the dead taking over Facebook? A Big Data approach to the future of death online”. Non si tratta quindi solo di commemorazione e diritto dei famigliari, ma anche accesso ai profili di chi non c’è più per fini accademici. Il ché presenta qualche problema, almeno allo stato attuale, considerando che le normative in merito cambiano di Paese in Paese e che Facebook non brilla per trasparenza.

“Mai prima d’ora nella storia è stato riunito un così vasto archivio di comportamenti e cultura umana in un unico luogo”, sottolinea David Watson, l’altro ricercatore dell’Oii. “Il controllo di questo archivio sarà, in un certo senso, il controllo della nostra storia. È quindi importante garantire che l’accesso a questi dati non sia limitato a una singola impresa a fini di lucro. È anche importante assicurarsi che le generazioni future possano utilizzare la nostra eredità digitale per comprendere la loro storia”.

“I risultati dovrebbero essere interpretati non come una previsione, ma come un’opportunità per definire il futuro verso cui ci stiamo dirigendo”, spiega Öhman. “È necessaria una discussione critica sulla morte online e sulle sue implicazioni macroscopiche. Facebook è semplicemente un esempio di ciò che attende qualsiasi piattaforma online che abbia con una portata globale”.

Come si fa a scegliere l’erede digitale a cui affidare la gestione del profilo o pagina Facebook?

Puoi aggiungere, cambiare o rimuovere il tuo contatto erede in qualsiasi momento nelle Impostazioni generali del tuo account.

Per aggiungere un contatto erede:

  1. Clicca su in alto a destra su Facebook e seleziona Impostazioni.
  2. Clicca su Gestisci account.
  3. Inserisci il nome di un amico e clicca su Aggiungi.
  4. Clicca su Invia per far sapere al tuo amico che l’hai scelto come contatto erede.

Per cambiare o rimuovere un contatto erede, segui i passaggi 1 e 2 riportati sopra, quindi clicca su Rimuovi. In questa sezione, puoi aggiungere un nuovo contatto erede se lo desideri.

Se il tuo account viene reso commemorativo, il tuo contatto erede riceverà una notifica. Scopri di più su cosa può fare un contatto erede.

Per un account Google, invece, gli utenti possono utilizzare “Gestione account inattivo“, uno strumento che consente di impostare in anticipo una preferenza per ciò che accade al profilo, dopo che a Big G venga segnalato il decesso.

Twitter elimina automaticamente qualsiasi account che rimane inattivo per sei mesi, mentre quelli su Instagram non ‘muoiono’ così.

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