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NASA a rischio taglio budget. Aschbacher (ESA): “Cooperazione rimane, ma valutare alternative”

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Arriva la reazione dell’Agenzia spaziale europea con il suo Direttore Generale: “L'ESA rimane aperta alla cooperazione con la NASA sui programmi destinati a riduzione o cessazione, ma stiamo valutando l'impatto con i nostri Stati membri in preparazione del Consiglio dell'ESA di giugno”.

La NASA potrebbe veder tagliato il proprio budget per il 2026 del 25%

L’Agenzia spaziale americana, più conosciuta come la NASA, sta rischiando seriamente di vedersi tagliato il budget per l’anno fiscale 2026. L’Ufficio per la Gestione e il Bilancio della Casa Bianca potrebbe ridurre i finanziamenti del 25%: 18,8 miliardi di dollari, rispetto ai 24,9 miliardi stanziati per il 2025.

Questo significa che diversi programmi scientifici spaziali che la NASA sta avviando con l’Agenzia spaziale europea (ESA) potrebbero non vedere mai la luce.

Nella lista sicuramente rischiano la cancellazione il Gateway lunare, i programmi Space Launch System e Orion, dopo Artemis 3, e la conclusione di missioni scientifiche come Mars Sample Return.

Da valutare anche l’impatto dei possibili tagli decisi da Washington sulle attività della Stazione spaziale internazionale (ISS) e di altri progetti di sviluppo di tecnologie spaziali avanzate (in particolare quelle a basso impatto ambientale e ridotte emissioni climalteranti).

Pronti a cooperare, ma valutare scenari alternativi per i programmi ESA

Il Direttore Generale dell’ESA, Josef Aschbacher, ha dichiarato in una nota ufficiale che, sebbene rimangano molte incertezze sul reale impatto di questi potenziali tagli sui programmi sopra menzionati, “L’ESA rimane aperta alla cooperazione con la NASA sui programmi destinati a una riduzione o alla cessazione, ma sta comunque valutando l’impatto con i nostri Stati membri in preparazione del Consiglio dell’ESA di giugno”.

Al Consiglio di giugno dell’ESA, sulla base di ulteriori sviluppi, ci sarà una valutazione con i nostri Stati membri delle potenziali azioni e degli scenari alternativi per i programmi dell’ESA interessati e per l’industria europea collegata”, ha proseguito il DG dell’Agenzia spaziale europea.

Durante quest’anno l’ESA terrà il suo Consiglio a livello ministeriale ed è determinata ad aumentare il potenziale dell’Europa nello spazio, a beneficio dell’Europa, degli Stati membri dell’ESA e dei loro cittadini”, ha sottolineato Aschbacher.

La strana politica della Casa Bianca

L’esplorazione spaziale, lo sviluppo di nuove tecnologie e infrastrutture, nonché la ricerca di sempre nuovi finanziamenti, sono tutte azioni che solo una comunità coesa e unità può portare avanti.
Come ha ricordato il DG ESA: “è un’impresa in cui la collettività può arrivare molto più lontano dell’individuo”.

Rimane il problema dell’opportunità politica e del vantaggio competitivo di determinate scelte.
Gli Stati Uniti stanno attraversando un momento di forte disorientamento e incertezza, frutto di politiche avventate e spesso incomprensibili portate avanti dall’amministrazione Trump, che in questo caso stanno mettendo a repentaglio programmi spaziali già decisi e avviati o in procinto di essere tali, a cui spesso lavorano più agenzie spaziali internazionali, tra cui quella Europea (e anche italiana).

Politiche mai nascoste dalla Casa Bianca, che già a febbraio con il famigerato DOGE, guidato da Elon Musk, già aveva messo nel mirino della revisione contabile proprio la NASA.
La domanda sorge spontanea: si sta forse cercando di minare e indebolire progressivamente il ruolo del pubblico in questo settore di punta a favore dei privati?

Il declino della ricerca scientifica di base americana?

La Casa Bianca ha proposto il più grande taglio annuale alla NASA nella storia americana“, si legge in un comunicato diffuso dalla Planetary Society, un’organizzazione indipendente no-profit ampiamente sostenuta da scienziati e appassionati di spazio.

Se approvati, il taglio del 56% alla National Science Foundation, il taglio del 47% alla Science Mission Directorate della NASA e il taglio del 14% all’Office of Science del Department of Energy determinerebbero un declino storico degli investimenti americani nella ricerca scientifica di base“, ha affermato l’American Astronomical Society in una dichiarazione pubblicata lo scorso venerdì e sempre in merito ai tagli proposti dalla Casa Bianca.

Viene in mente il celebre film di fantascienza di Christopher Nolan, “Interstellar“, del 2014, con la NASA che operava ormai in segreto, perché ufficialmente chiusa dal Governo degli Stati Uniti, per dirottare le risorse finanziarie verso attività “più utili” alla nazione.
Il film era ambientato nell’anno 2067 e il pianeta Terra aveva a che fare con un clima ormai cambiato definitivamente e quindi ostile alla vita.
Gli esseri umani cercavano disperatamente di adattarsi al nuovo mondo e allo stesso tempo cercavano di riuscirci, paradossalmente, “sacrificando” l’unica risorsa reale a loro disposizione: la conoscenza scientifica.

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