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MWC16, Gambardella (B4E): ‘Fisso e mobile? Il futuro delle telco è nella convergenza’

Luigi Gambardella

Luigi Gambardella ChinaEU

La necessità di offrire pacchetti fisso-mobile è diventato un must nel settore delle Tlc e gli operatori che si muovono soltanto nell’arena del ‘pure mobile’ devono prenderne atto per non “rischiare di essere marginalizzati”. Lo ha detto Luigi Gambardella, fondatore di Broadband4Europe (B4E) e già Presidente Esecutivo del Board di Etno in occasione del Mobile World Congress 2016 in corso a Barcellona, dove per la prima volta da anni l’ottimismo del settore sembra un po’ offuscato.

Offerte sempre più convergenti, fisso-mobile, dovranno diventare sempre più standard secondo Gambardella, perché “l’accesso fisso e mobile fornisce servizi complementari per l’utente finale e gli operatori fissi e mobili condividono sempre più la stessa dorsale di rete”.

Per Gambardella gli operatori mobili, per restare innovativi e generare crescita come negli ultimi vent’anni, è necessario comprendere l’interconnessione fra l’evoluzione tecnologica, regolamentazione e dati mobili, “in particolare il video”. I dati in mobilità sono destinati a crescere fra il 20% e il 100% all’anno nel prossimo decennio ed è quindi importante capire quale tipo di traffico video sarà più semplice monetizzare, ad esempio se saranno più remunerativi i contenuti sportivi e i film rispetto ai video via social media.

Per quanto riguarda gli aspetti economico finanziari, l’industria del mobile dovrebbe superare parametri statici, come l’Arpu “che ha una rilevanza inferiore in mercati iper saturi”, aggiunge Gambardella, puntando su parametri legati maggiormente agli investimenti a lungo termine piuttosto che limitarsi a conteggiare margini e prezzi.

Per quanto riguarda il quadro normativo e la concorrenza, il regolatore non dovrebbe limitarsi a verificare le concentrazioni nel mercato telecom, ma allargare il tiro a tutto l’ecosistema digitale, “includendo i fornitori e i mercati complementari come quello dei fornitori di apparecchiature, i produttori di device, gli OTT e i player dei media”, dice Gambardella, secondo cui la priorità per l’industria dovrebbe essere quella di mantenere “una struttura sostenibile a lungo termine”.Infine, il capitolo sullo spettro. “E’ fondamentale capire che l’impatto dello spettro radio sull’industria delle Tlc va ben al di là della semplice fornitura di porzioni aggiuntive di capacità di banda e della limitazione del numero di player – chiude Gambardella – Ampie fette di spettro inutilizzato, insieme con gli obblighi di copertura che assicureranno ad alcuni operatori un eccesso di capacità e reti vuote, sono fattori che potrebbero giocare un ruolo importante nell’evoluzione al ribasso dei prezzi in determinati mercati”.
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