Oggi a Pisa viene inaugurata la nuova Space Factory 4.0 di Sitael, un impianto all’avanguardia dedicato alla produzione di motori elettrici per minisatelliti, che segna un ulteriore passo avanti nella corsa italiana allo spazio. Si tratta del secondo lotto del progetto industriale dell’azienda pugliese del Gruppo Angel, che aveva già aperto a marzo il primo stabilimento a Mola di Bari.
Propulsori al plasma
Nel cuore tecnologico della nuova fabbrica pisana prenderanno forma i sistemi di propulsione elettrica che stanno rivoluzionando il settore dei piccoli satelliti. “Sitael ha sviluppato sistemi di propulsione elettrica proprietari basati su tecnologie innovative”, si legge sul sito dell’azienda. Secondo quanto riportato da AGEEI/Aerospazionews, si tratta di propulsori al plasma ad effetto Hall, a bassa e alta potenza, capaci di offrire prestazioni impensabili fino a pochi anni fa.
MicroHetSat
Una tecnologia che ha già dimostrato la sua efficacia con il MicroHetSat, il primo satellite completamente elettrico costruito da Sitael per l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), lanciato in orbita nel gennaio 2024. Con un peso di appena 75 kg, il MicroHetSat è diventato un simbolo dell’evoluzione del settore: grazie al suo motore elettrico a plasma, può eseguire manovre di precisione, evitare collisioni e contribuire alla riduzione dei detriti spaziali, il tutto con un consumo energetico minimo.
Questa stessa tecnologia verrà utilizzata anche per altri ambiziosi progetti in cantiere, tra cui i minisatelliti Platino, destinati alla costellazione italiana Iride per l’osservazione della Terra, e la piattaforma Empyreum, pensata per missioni civili e militari di telerilevamento e telecomunicazione.
Il progetto di partenariato pubblico-privato
La Space Factory 4.0 di Pisa non è un’iniziativa isolata. Rientra in un più ampio progetto di partenariato pubblico-privato che coinvolge l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA) e aziende leader come Argotec, CESI, Thales Alenia Space e naturalmente Sitael. Finanziata per il 49% con fondi PNRR e per il restante 51% da investitori privati, l’iniziativa mira a trasformare la produzione di piccoli satelliti attraverso una rete di fabbriche interconnesse e tecnologie digitali di ultima generazione.
Dopo Pisa, il calendario segna altre inaugurazioni strategiche: a partire dall’autunno apriranno i battenti anche lo stabilimento di Thales Alenia Space presso il Tecnopolo Tiburtino di Roma e la struttura del CIRA a Capua, dedicata ai test acustici dei satelliti.
Dove sono le Space Factory italiane?
Ecco la mappa delle Space Factory attive e in arrivo in Italia:
Argotec – San Mauro Torinese (TO)
Specializzata nella costruzione di microsatelliti e sistemi avanzati di bordo. Ha già fornito tecnologie per l’ESA e la NASA, incluso il cubesat italiano ArgoMoon lanciato con Artemis I.
CESI – Milano
Fornisce tecnologie per la qualifica e test elettrici dei sistemi spaziali. La struttura è un nodo cruciale per garantire l’affidabilità dei componenti in condizioni estreme.
Sitael – Mola di Bari (BA) e Pisa
Leader nazionale nella propulsione elettrica per satelliti. A Mola si assemblano i minisatelliti Platino, mentre a Pisa si producono motori al plasma per missioni civili e militari, come la piattaforma Empyreum.
Thales Alenia Space – Roma (Tecnopolo Tiburtino)
In fase di completamento, lo stabilimento romano sarà dedicato all’integrazione e test di satelliti di nuova generazione, con un occhio particolare alle costellazioni per telecomunicazioni e Earth observation.
CIRA – Capua (CE)
Sarà operativo dopo l’estate. Il centro effettuerà test acustici e ambientali per verificare la resistenza dei satelliti alle sollecitazioni del lancio.
L’Italia, insomma, guarda sempre più verso l’alto. E lo fa con una visione industriale concreta, sostenibile e profondamente innovativa. Pisa, con la sua nuova fabbrica spaziale, è pronta a diventare uno dei motori di questa corsa.