Lo scenario

Mobility as a Service: mercato USA a 281 miliardi entro il 2030, in Cina vince l’auto in condivisione e on demand

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Il nuovo scenario dei servizi di mobilità e la sfida per le aziende del settore, con l’intento di comprendere come, nell’era del lockdown e della pandemia, esse possano ridefinire la propria offerta e creare valore per sé stesse, i propri clienti e la comunità, partire dal digitale e l’elettrificazione.

L’industria automotive non se la passa benissimo in questo periodo, tra lockdown, crisi economica e poca voglia di spendere da parte dei consumatori. Ma se l’automobile è da una parte un bene costoso, dall’altra è un mezzo di trasporto di cui sembra non si possa fare a meno, neanche in città.

È per questo che il mercato dei servizi di mobilità personale o Mobility-as-a-Service (MaaS) è esploso in tutto il mondo negli ultimi anni, soprattutto in ambito urbano.

Secondo uno studio Accenture dal titolo “Unlock the value of mobility services”, prendendo in considerazione Stati Uniti, Cina e Germania, tale mercato vale oggi più di 140 miliardi di euro.

Il mercato

A fine 2019, il mercato americano dei servizi di mobilità privata valeva poco meno di 85 miliardi di dollari, quello cinese poco più di 60 miliardi, quello tedesco attorno ai 4,5 miliardi.

Se la Germania presenta un panorama di mobility service piuttosto frammentario, con una forte domanda di auto in affitto, quello americano e cinese condividevano una tendenza molto netta all’automobile in modalità on demand e ride hailing.

Entro il 2030 il mercato americano crescerà ancora a 281 miliardi di dollari, quello cinese a 200 miliardi di dollari, quello tedesco a 62 miliardi di dollari. Parliamo di un valore più che triplicato in tutti e tre i mercati (nel caso della Germania il dato relativo alla crescita è più che decuplicato).

I servizi

Attraverso il termine “servizi di mobilità” si fa riferimento alle nuove offerte abilitate dal digitale che possono essere classificate all’interno di tre gruppi:

  • nuovi modelli di proprietà (es. servizi in abbonamento);
  • veicoli a richiesta – on demand (es. noleggio auto, car sharing e servizi di micromobilità come bike o scooter sharing);
  • mobilità su richiesta – on demand/ride-hailing (es. il trasporto a chiamata che fornisce una vettura con autista al momento della richiesta, o la condivisione di vettura e guidatore, secondo un percorso e un orario comune).

Essi rientrano nella più ampia categoria dei servizi personali e di pubblica utilità, in grado di offrire numerosi vantaggi a livello individuale, sociale, ambientale ed economico.

Questo settore ha dimostrato di poter sostenere una crescita a ritmi molto rapidi, grazie anche alla capacità di svolgere un ruolo fondamentale nell’affrontare le grandi sfide dei nostri giorni, intervenendo in modo concreto su elementi quali la diminuzione delle elevate emissioni di carbonio o le criticità connesse al traffico all’interno delle città.

Il futuro verde dei mobility service

Guardando al futuro, i razionali alla base della trasformazione di questo settore restano il bisogno di muoversi in maniera confortevole e sicura, la necessità di migliorare la qualità della vita nelle aree urbane e di ridurre il traffico, l’esigenza sempre più accentuata per la decarbonizzazione dei trasporti e la riduzione dell’inquinamento, nonché le crescenti aspettative dei clienti nei confronti di servizi digitali con disponibilità on-demand.

Il mercato dei servizi di mobilità elettrica (eMobility service) valeva 3 miliardi di dollari a fine 2019 e crescerà ad un tasso medio annuo del +40% tra il 2020 ed il 2030, secondo stime ReportLinker.

Nel suo insieme, il mercato globale della mobilità elettrica potrebbe valere 478.9 miliardi di dollari entro il 2025