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Mobilità elettrica. L’industria automobilistica globale investirà 1,2 trilioni di dollari entro il 2030

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Secondo stime Reuters, entro la fine del decennio sono attesi 54 milioni di nuovi veicoli a batteria e un numero maggiore di gigafactory per 5,8 TWh. Tesla e VW gli investitori più grandi.

L’industria automotive spenderà ancora di più in mobilità elettrica

Entro la fine del decennio bisognerà produrre in serie milioni di nuovi veicoli elettrici, ma soprattutto batterie, chip e software, senza i quali non si potrà procedere ad uno sviluppo completo e diffuso della mobilità elettrica a livello industriale.

Secondo calcoli Reuters, entro il 2030 gli investimenti globali nella mobilità elettrica da parte delle case automobilistiche raggiungeranno la cifra di 1,2 trilioni di dollari, raddoppiando il dato precedentemente stimato all’inizio dell’anno in corso.

Stando ai numeri diffusi dalla testata, nel periodo considerato saranno prodotti 54 milioni di veicoli elettrici a batteria, che rappresenteranno una quota del 50% del totale delle immatricolazioni a livello mondiale.

Servono più batterie e gigafactory

Parallelamente (e inevitabilmente) l’industria automotive dovrà realizzare piani per installare almeno 5,8 terawattora (TWh) di capacità di produzione di batterie, secondo ulteriori stime fornite da Benchmark Mineral Intelligence, cioè dovrà costruire più gigafactory.

Secondo un nuovo studio pubblicato da Juniper Research, entro il 2027 si stima che le spedizioni mondiali di pacchi di batterie per veicoli elettrici crescerà del 190% a 30 milioni di unità.

Grandi piani eMobility a Washington (ma è sempre Pechino a dominare la scena)

A livello federale, gli Stati Uniti hanno annunciato maggiori investimenti in mobilità elettrica , auto a batteria e plug-in, nonostante problemi lungo la catena di approvvigionamento che non sembrano esser stati risolti.

Le agenzie federali americane, infatti, hanno quintuplicato gli acquisti di veicoli elettrici negli ultimi 12 mesi, passando dall’1% del 2021 all’attuale 12%, con 3.567 nuovi mezzi a zero/basse emissioni.

Si tratta dei primi risultati del piano integrato di incentivi all’acquisto di auto elettriche, ma solo se “made in America” (batterie comprese), su cui l’Unione europea ha già presentato dei dubbi molto forti in relazione al rispetto delle regole stabilite dall’Organizzazione mondiale del commercio per la non discriminazione dei produttori stranieri sul mercato interno americano.

secondo nuove stime Global Data, entro il 2030 il 60% delle auto elettriche prodotte globalmente sarà “made in China. Ma non solo, Pechino controllerà saldamente almeno il 70% della produzione globale di batterie e delle relative catene di approvvigionamento a livello planetario.

I campioni della mobilità elettrica: Tesla e VW

Uno dei brand più lanciati è sempre Tesla. Il suo fondatore e amministratore delegato, Elon Musk, ha annunciato un audace piano di costruzione di circa 20 milioni di veicoli elettrici entro il 2030. Obiettivo che richiede batterie con una capacità di 3 TWh.

Subito dietro c’è la Volkswagen, che dovrebbe dispiegare entro il 2030 un piano di investimenti da 100 miliardi di dollari, tra auto elettriche e nuove gigafabbriche per produrre batterie in Europa, Nord America e altri Paesi del mondo.

La Toyota non sarà da meno, con investimenti attesi pari a 70 miliardi di dollari, con una stima di vendite per 3,5 milioni di veicoli a batteria e un portfolio di almeno 30 modelli.

Marcedes Benz, infine, non sembra voler mollare la corsa, secondo la testata, che anzi si attende dalla casa automobilistica tedesca una spesa mondiale in questo settore pari a 47 miliardi di dollari, due terzi circa destinati alla produzione di batterie.

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