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Mobile broadband, italiani incollati allo smartphone per tre ore al giorno

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Quasi 28 milioni di persone in Italia si connettono in rete tramite telefonino e lo fanno in media per 3 ore e un minuto al giorno. Un tempo di esposizione al dispositivo elettronico che è aumentato in maniera drastica negli anni. C'è la sentenza del Tar del Lazio sul corretto uso del telefonino.

Mediamente, ogni giorno, gli italiani di età compresa tra i 18 ed i 74 anni passano più di tre ore attaccati al proprio smartphone per navigare la rete. Il dato è Audiweb e relativo a novembre 2018. Tra i 18 ed i 24 anni il tempo medio sale 3 ore e mezza al giorno.

Non passiamo così tanto tempo in compagnia di un device elettronico come con lo smartphone, visto che il tempo trascorso online nel giorno medio è 1 ora e 16 minuti per il classico computer e un’ora e 41 minuti per il tablet.

Dai dati di navigazione, provenienti dai diversi device di connessione alla rete, risulta che nel giorno medio, a novembre 2018, circa 11,6 milioni di italiani hanno navigato da computer, 5,4 milioni da tablet e 27,9 milioni da smartphone.

Tornando all’accesso mobile a internet, dai dati di fruizione da smartphone, risulta che nel giorno medio a novembre scorso sono stati 27 milioni gli utenti che hanno navigato tramite applicazioni installate sul proprio smartphone (l’82,6% degli utenti totali online), dedicandovi 2 ore e 32 minuti in media a persona.

Gli utenti che invece hanno navigato via browser da smartphone sono stati 22,5 milioni (il 69% degli utenti online) e lo hanno fatto solo per circa 40 minuti in media per persona.

Su base annua c’è stato un incremento davvero rilevante del tempo passato allo smartphone per navigare internet. A novembre 2017, nel giorno medio, 19,6 milioni di italiani hanno sfruttato questo canale per accedere al web, per un tempo medio di un’ora e 56 minuti.

Nel mese medio, il tempo trascorso sullo smartphone per navigare internet è stato di 49 ore e 41 minuti.

Tutti dati in aumento sugli anni precedenti.

Un incremento generale dell’uso della banda ultralarga mobile che è stato anche registrato dall’Osservatorio trimestrale delle Comunicazioni del’Agcom: nel terzo trimestre del 2018 le sim che hanno effettuato traffico dati hanno superato i 57 milioni (+8,7% su base annua), con un consumo medio unitario di dati stimabile in 3,88 GB/mese (+50,8%).

Su base annua, si è rilevato un aumento complessivo di 3,8 milioni di sim telefoniche.

Una crescente esposizione al telefonino, in termini di ore al giorno, che ci fa riflettere sul rapporto che abbiamo ormai instaurato con i device elettronici che ci circondano e che fa tornare in mente l’antico problema delle potenziali conseguenze sulla salute delle onde elettromagnetiche.

Una minaccia mai del tutto provata, ma anche mai del tutto fugata. Negli anni sono stati pubblicati Report e documenti su ricerche scientifiche che una volta dimostravano la pericolosità degli smartphone per la nostra salute e la volta dopo il contrario.

Sta di fatto che in questi giorni il Tar del Lazio, accogliendo parzialmente il ricorso dell’Associazione per la prevenzione e la lotta all’elettrosmog, ha deciso che “Lo Stato deve informare i cittadini sul corretto uso dei telefonini. In particolare, i ministeri dell’Ambiente, della Salute e dell’Istruzione, entro sei mesi al massimo, quindi non oltre il 16 luglio prossimo, ciascuno per il proprio ambito di competenza, devono ad adottare una campagna informativa, rivolta alla intera popolazione, sull’uso responsabile di telefoni cellulari e cordless e sui rischi per la salute e per l’ambiente connessi ad un uso improprio di questi apparecchi”.

Una campagna informativa che non può far altro che bene alla popolazione, soprattutto per favorire la diffusione di modelli di utilizzo più virtuosi ed informati del proprio smartphone.