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Microsoft taglia 7mila dipendenti. Meno manager, più intelligenza artificiale

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Circa 7.000 dipendenti saranno coinvolti in un piano di ristrutturazione che mira a ridurre i livelli gerarchici interni e ad aumentare l’efficienza operativa.

Nuova ondata di licenziamenti in casa Microsoft: circa 7.000 dipendenti saranno coinvolti in un piano di ristrutturazione che mira a ridurre i livelli gerarchici interni e ad aumentare l’efficienza operativa. L’annuncio è arrivato il 13 maggio 2025 e rappresenta uno dei tagli più significativi dal 2023, quando l’azienda aveva già ridotto il personale di 10.000 unità.

Un taglio mirato alla semplificazione della struttura

Secondo quanto riportato da Bloomberg e confermato da AP News, il taglio coinvolgerà circa il 3% dei 228.000 dipendenti globali di Microsoft. La riduzione interesserà tutti i comparti e le aree geografiche, incluse divisioni strategiche come LinkedIn e Xbox. Solo nello Stato di Washington, sede principale dell’azienda, sono previsti circa 2.000 licenziamenti, in gran parte tra ingegneri software e product manager.

L’obiettivo dichiarato non è quello di contenere costi per problemi finanziari—Microsoft ha recentemente registrato 70 miliardi di dollari di ricavi trimestrali, superando le aspettative degli analisti—ma piuttosto di snellire la catena di comando, aumentando l’”ampiezza di controllo” dei manager e riducendo la stratificazione interna che rallenta i processi decisionali.

Investimenti crescenti nell’intelligenza artificiale

Parallelamente al ridimensionamento dell’organico, Microsoft sta accelerando i suoi investimenti nel settore dell’intelligenza artificiale. Si parla di oltre 80 miliardi di dollari destinati all’infrastruttura AI per l’anno fiscale in corso. Nonostante l’azienda non colleghi direttamente i licenziamenti alla transizione verso l’AI, appare chiaro che la ristrutturazione è parte di una ridefinizione strategica per allineare risorse e competenze ai nuovi obiettivi tecnologici.

Come spiegato dal vicepresidente di Microsoft Scott Hanselman, si è trattato di una giornata difficile, “piena di lacrime”, ma necessaria per affrontare i cambiamenti del mercato e restare competitivi.

OpenAI rivede i termini della collaborazione con Microsoft

In questo scenario di riorganizzazione e ribilanciamento strategico, emergono novità anche sul fronte della partnership tra Microsoft e OpenAI. Secondo quanto riportato da The Information, OpenAI avrebbe comunicato ai propri investitori l’intenzione di ridurre significativamente, entro la fine del decennio, la quota di ricavi destinata a Microsoft.

L’accordo attuale tra le due aziende, che rappresenta una delle partnership più rilevanti nel panorama dell’AI, è al centro di questa possibile revisione. Sebbene i dettagli esatti della nuova struttura di compartecipazione non siano stati rivelati, la riduzione dovrebbe attestarsi ad almeno la metà rispetto all’attuale percentuale.

La notizia suggerisce un cambiamento strategico nell’equilibrio della collaborazione tra OpenAI e il colosso di Redmond, che ha finora beneficiato di una posizione privilegiata grazie agli investimenti multimiliardari nella startup. Una simile mossa potrebbe riflettere un desiderio crescente da parte di OpenAI di incrementare la propria indipendenza economica e decisionale, oppure un ripensamento negoziale volto a valorizzare maggiormente i propri asset tecnologici in vista di una monetizzazione più ampia dei modelli linguistici avanzati.

La revisione dell’accordo potrebbe avere ripercussioni sul mercato, influenzando le dinamiche tra i grandi attori dell’intelligenza artificiale e aprendo a nuovi scenari competitivi. Non è chiaro se Microsoft risponderà ridefinendo la propria strategia o cercando di rinegoziare termini più favorevoli.

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