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Meta punta sull’AI, spesa tagliata del 30% nel Metaverso

Meta taglia i fondi al Metaverso e scommette tutto sull’AI

Meta Platforms sta ufficialmente ridimensionando l’ambizioso progetto del Metaverso. Dopo anni di investimenti faraonici e perdite operative record, l’azienda di Mark Zuckerberg sta per voltare pagina, spostando drasticamente il proprio focus e le proprie risorse finanziarie verso l’intelligenza artificiale (AI). Quella che era stata presentata come la “prossima piattaforma di computing” e il “nord magnetico” dell’azienda si sta trasformando in una voce di R&D con budget ridotto, mentre l’AI si prende la scena come priorità assoluta.

Come si legge nel documento finanziario appena pubblicato e relativo ai risultati del terzo trimestre 2025: “Abbiamo l’opportunità di creare nuove esperienze e servizi basati sull’intelligenza artificiale che trasformeranno il modo in cui le persone interagiscono con i nostri prodotti in futuro. Prevediamo che gli investimenti che stiamo effettuando nelle nostre campagne pubblicitarie e nelle iniziative di coinvolgimento organico il prossimo anno ci consentiranno di continuare a registrare una forte crescita del fatturato nel 2026, mentre i nostri progressi nei modelli e nei prodotti di intelligenza artificiale ci consentiranno di capitalizzare su nuove opportunità di fatturato negli anni a venire”.

La scure dei tagli sul Metaverso

Secondo quanto riportato da diverse fonti stampa, Meta starebbe valutando un taglio potenziale delle risorse per il gruppo Metaverso che potrebbe arrivare fino al 30% nel 2026. Sebbene i piani non siano ancora definitivi, questa mossa riflette un drastico cambio di rotta.

Le sforbiciate colpirebbero in particolare il prodotto di mondi virtuali Meta Horizon Worlds e l’unità Quest virtual reality, che rappresenta la maggior parte della spesa legata al Metaverso. La ragione principale? La mancanza di trazione e di concorrenza attesa nel settore. Zuckerberg ha chiesto in generale ai dirigenti di Meta di cercare tagli del 10% in tutte le divisioni per il ciclo di bilancio 2026, ma il gruppo Metaverso è stato invitato a fare tagli più profondi.

Le conseguenze potrebbero manifestarsi rapidamente, con possibili licenziamenti già a partire da gennaio. Un portavoce di Meta ha confermato il riorientamento degli investimenti: “All’interno del nostro portafoglio complessivo di Reality Labs, stiamo spostando parte dei nostri investimenti dal Metaverso verso gli occhiali AI e i dispositivi indossabili, dato il momento favorevole in quel settore”.

I numeri imbarazzanti di Reality Labs

Gli investitori hanno a lungo criticato gli sprechi della divisione Reality Labs – il braccio di Meta che sviluppa cuffie Quest, Horizon Worlds e gli occhiali Ray-Ban Meta – che ha accumulato oltre 70 miliardi di dollari di perdite operative dall’inizio del 2021.

Nell’ultimo trimestre analizzato, Reality Labs ha registrato una perdita di ben 4.4 miliardi di dollari a fronte di entrate per soli 470 milioni di dollari.

Il contrasto con le app core di Meta è lampante: Facebook, Instagram e WhatsApp continuano a generare profitti consistenti attraverso la vendita di annunci pubblicitari, fungendo da “miniere di contanti” per l’azienda. È evidente che il P&L (Conto Economico) di Meta è stato reso “spettacolarmente sbilanciato” dal progetto Metaverso. Il problema di fondo? Come riassunto nell’articolo, sembra che “a nessuno piacesse” l’idea di lavorare, fare shopping o socializzare come “torsoli fluttuanti” in ambienti virtuali poco convincenti.

L’AI è la nuova Stella Polare di Zuckerberg

Il “vecchio racconto” del Metaverso come nuova realtà onnicomprensiva sta svanendo dai deck per gli investitori. la narrazione che lo sta sostituendo è molto più “2025”: AI, AI, e ancora AI.

Zuckerberg ha trascorso l’ultimo anno a ridefinire Meta come una “società AI-first“. Il piano prevede ingenti investimenti in infrastrutture e sviluppo:

Riguardo allo spostamento di risorse verso le infrastrutture strategiche per Meta, sempre nel documento finanziario è scritto: “Un requisito fondamentale per concretizzare queste opportunità è la capacità infrastrutturale. Mentre iniziavamo a pianificare per il prossimo anno, è diventato chiaro che le nostre esigenze di elaborazione hanno continuato ad aumentare in modo significativo, anche rispetto alle aspettative del trimestre scorso. Stiamo ancora lavorando ai nostri piani di capacità per il prossimo anno, ma prevediamo di investire in modo aggressivo per soddisfare queste esigenze, sia costruendo la nostra infrastruttura sia stipulando contratti con fornitori di cloud terzi. Prevediamo che ciò eserciterà un’ulteriore pressione al rialzo sulle nostre spese in conto capitale e sui piani di spesa per il prossimo anno”.

Mentre il Metaverso presentava un “problema di economia per unità” dovuto a headset ingombranti e contenuti scarsi, l’infrastruttura AI offre partnership (con nomi come Nvidia, AMD), clienti (inserzionisti, sviluppatori) e modelli di entrate che Wall Street accoglie con favore. L’AI, in sostanza, è entrata nella stessa sala riunioni con un pitch più pulito e un modello di ricavo che non richiede agli utenti di abbandonare il mondo reale per Horizon Worlds.

L’hardware resiste, ma con un nuovo scopo

È cruciale notare che Meta non sta abbandonando l’hardware in toto. Le cuffie Quest e gli occhiali Ray-Ban Meta continueranno a esistere. Tuttavia, anche questi prodotti vengono ridefiniti in chiave AI.
ufficialmente, “la prevista riduzione del fatturato di Reality Labs è dovuta al fatto che abbiamo anticipato l’introduzione di Quest 3S nel quarto trimestre dello scorso anno, nonché all’acquisto di visori Quest da parte dei partner commerciali nel terzo trimestre di quest’anno per prepararsi alle festività natalizie, che sono stati registrati come fatturato nel terzo trimestre”.

Gli occhiali Ray-Ban, che continuano a vendere bene, vengono sempre più inquadrati come hardware AI prima che come esperimenti di moda AR. La visione è quella di farli diventare il punto di accesso ideale per la “superintelligenza personale” di Meta. La recente assunzione dell’ex dirigente di design di Apple, Alan Dye, per guidare uno studio creativo in Reality Labs, sottolinea l’impegno nel continuare a sviluppare hardware di consumo, anche se il branding del Metaverso scompare.

In conclusione, sebbene il Metaverso non sia stato “ucciso” solo dall’AI – avendo faticato a trovare una raison d’être per conto suo – l’AI ha fornito a Meta una via d’uscita più promettente e finanziariamente sana. Il “villaggio fantasma” del Metaverso rimane sulla mappa, ma è l’infrastruttura che alimenta feed e chatbot a ricevere tutti i nuovi investimenti.

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