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Mercato unico: telco e investitori a rapporto da Oettinger

Günther Oettinger

Günther Oettinger

Non intende perdere tempo il Commissario Ue per il digitale Günther Oettinger, che domani incontrerà i dirigenti delle telco europee, delle società via cavo, delle associazioni di settore, delle banche e i potenziali investitori per fare il punto sullo sviluppo delle infrastrutture a banda larga e sulle regole del settore, da tempo nel mirino dell’industria perché troppo penalizzanti e intrusive.

Secondo una nota informativa anticipata dal Wall Street Journal, la discussione di domani sarà incentrata su tre punti: la capacità o meno dell’attuale regolamentazione di settore di garantire un equilibrio adeguato tra competizione e investimenti nelle reti di nuova generazione; il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle NGN al 2020 e attraverso quale mix di tecnologie fisse e mobili; il ruolo del Piano europeo degli investimenti da 315 miliardi presentato a gennaio da Jean-Claude Juncker e approvato ieri dalla Commissione europea. Il piano, in realtà, di miliardi sul piatto ne mette 21, ma la speranza è nell’effetto moltiplicatore dell’iniziativa: in sostanza, la Ue spera che ogni euro pubblico mobilitato mediante il fondo genererà 15 euro di investimenti privati che altrimenti non sarebbero stati effettuati.

La vera sfida, dunque, comincia ora e consiste nel trovarli davvero questi capitali privati e nel decidere dove spenderli, sperando – fa notare il WSJ – che non vada a finire come col Piano Connecting Europe Facility che alla fine dei conti ha destinato soltanto 1 miliardo di euro agli investimenti nelle reti a banda larga veloci e ultraveloci e nei servizi digitali paneuropei rispetto ai 9,2 miliardi di euro previsti inizialmente dalla Commissione europea.

Bisognerà, insomma, trovare un punto di accordo tra chi punta alle infrastrutture fisiche – ponti, strade, autostrade, ferrovie – e chi invece vuole destinare più fondi al digitale e più energie al completamento del mercato unico digitale.

Oettinger sembra avere le idee chiare e conta di varare la nuova strategia nella prima metà del 2015.

 

Net neutrality: uno spiraglio per le telco

La nuova Commissione sembra propensa ad accogliere le richieste dell’industria, che da tempo chiede regole certe e uguali per tutti gli attori della catena digitale, maggiore elasticità nei confronti delle operazioni di fusione tra telco e la possibilità di sviluppare servizi specializzati. Un tema, quest’ultimo, sui cui Oettinger si è soffermato ieri a Berlino, chiarendo che i contenuti internet devono essere trasportati senza discriminazioni di alcun genere e che i servizi specializzati, laddove dovessero essere approvati, dovranno rispondere all’interesse pubblico, ad esempio in settori quali la sanità, la gestione delle catastrofi naturali, i servizi di mobilità.

Una posizione, quella sulla net neutrality, che trova d’accordo anche il Cancelliere tedesco Angela Merkel, secondo cui i servizi specializzati sono destinati a prendere piede, ma potranno svilupparsi solo a fronte della garanzia di mantenere inalterata la qualità delle connessioni tradizionali.

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