La lite

Mediaset, nessun dietrofront nel conflitto con Vivendi

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Attesa nei prossimi giorni la sentenza sulla domanda di risarcimento da 3 miliardi di euro richiesti da Mediaset a Vivendi per la mancata acquisizione di Premium.

Mediaset va avanti per la sua strada e non ha alcuna intenzione di aprire a Vivendi. Resta netta la chiusura del Biscione ad ogni tentativo di mediazione nella estenuante battaglia legale che vede contrapposti i due gruppi, in conflitto ormai da 5 anni per la mancata acquisizione di Premium da parte dei francesi. Mancata operazione per la quale Mediaset chiede risarcimenti complessivi per circa 3 miliardi di euro.

Lo ha ribadito la stessa Mediaset in una nota, “considerato il contenzioso pendente non c’è alcuna apertura dell’ultima ora” su Vivendi. “Non esiste invece, come sempre ribadito, alcuna preclusione a soluzioni positive negli interessi di tutti gli azionisti.” Lo precisa la nota del gruppo del Biscione alla luce delle chiave di lettura data da un quotidiano sulla causa in atto con Vivendi all’indomani delle parole del Cfo di Mediaset Marco Giordani in una video intervista.

Resta da capire se l’acquisizione dei diritti della Serie A da parte di DAZN, in partnership commerciale con Tim, il cui primo azionista è proprio Vivendi, non possa rappresentare in qualche modo un jolly dell’ultimo minuto per un accordo dei francesi con Mediaset.

Sentenza su Premium in arrivo

I fronti legali aperti sono tanti. Per uno di questi, la causa civile sul risarcimento da 3 miliardi di euro chiesto da Mediaset a Vivendi per il mancato acquisto della pay-tv Premium alla fine del 2016, la sentenza è attesa fra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima e se il collegio accoglierà le ragioni Mediaset potrebbe poi richiedere il passaggio da un perito per stabilire l’ammontare del risarcimento.

Depositeranno invece una memoria difensiva alla Procura di Milano e non renderanno più interrogatorio Vincent Bollorè e Arnauld De Puyfontaine accusati di manipolazione del mercato e di ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza nell’ambito dell’inchiesta, chiusa lo scorso dicembre, sulla presunta scalata definita “ostile” dal Biscione di Vivendi a Mediaset.

Gruppi complementari?

Ieri il direttore finanziario di Mediaset aveva sottolineato come un’ovvietà il fatto che “Se ci fosse un buon progetto con Vivendi sarebbe meglio farlo che non farlo. E’ questo il nostro approccio. Qualunque idea arrivasse sul nostro tavolo la valuteremmo”. Ma aveva anche sottolineato che “probabilmente ci sono partner che sono più complementari a noi, dato che operiamo nel business del free to air mentre Vivendi è nel business della pay tv. Ci sono altri operatori che sono più sinergici con noi rispetto a Vivendi ma non escludo nulla”.

Da tempo si parla di un interessamento del gruppo Discovery ad un’alleanza con Mediaset. Secondo voci non confermate l’interesse del gruppo americano deriverebbe dalla presenza di Mediaset in Spagna e Germania, paesi complementari a quelli in cui è presente il gruppo americano. Voci alimentate dopo il tramonto del progetto paneuropeo MFE (MediaForEurope)

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