DPFP

Manovra 2026: tutte le misure in tema di innovazione, transizione verde e digitale

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il documento programmatico di finanza pubblica che contiene l'aggiornamento del quadro macroeconomico italiano. Ecco tutte le novità in tema di digitalizzazione, transizione green, tecnologia ed innovazione.

Innovazione, tecnologia, infrastrutture energetiche e digitalizzazione anche quest’anno sono al centro del documento programmatico di finanza pubblica, da cui prenderanno forma le disposizioni della Manovra di Governo per il prossimo anno. 

Il nuovo DPFP

Una parte significativa del nuovo DPFP, l’analisi che puntualmente precede la legge di Bilancio, è infatti dedicata allo stato di avanzamento di riforme e investimenti strategici nella cosiddetta twin transition, la doppia transizione energetica e digitale.

In linea con gli impegni assunti coerentemente con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ed il Piano Strutturale di Bilancio di Medio Termine (PSBMT), le misure in arrivo puntano a rafforzare la competitività del Paese e a orientare la ricerca verso settori ad alto contenuto tecnologico, anche per rispondere alla crescente pressione internazionale, con focus particolare sulla questione dei dazi ed il confronto con la Cina.

Intelligenza Artificiale (IA) nella Manovra 2026

Per ciò che concerne l’AI, il documento fa un excursus degli avanzamenti fatti, concentrandosi sulle prospettive di crescita economica sostenute dagli investimenti nel settore, considerato strategico e di crescente importanza. Si prevede, infatti, che se il boom dell’IA continuerà, la trasformazione in atto riguarderà tutti i settori economici. 

A questa crescita fa da cornice l’adozione della prima normativa organica dedicata all’IA, pensata per incentivare la collaborazione tra imprese e centri di ricerca, e per favorire la valorizzazione economica e commerciale dei risultati.

Nel testo si fa quindi riferimento alle misure specifiche per la sperimentazione, lo sviluppo e l’applicazione di sistemi di intelligenza artificiale anche nel campo della giustizia, con un disegno di legge collegato alla prossima manovra.

In particolare, quest’ultimo prevede sperimentazione, sviluppo, e adozione di sistemi e modelli di AI applicabili in ambito giuridico.

Tecnologie quantistiche

Parallelamente, nel quadro di revisione della Spesa pubblica, particolare peso viene attribuito al miglioramento dell’ambiente imprenditoriale, nel quale rientra anche la Strategia Nazionale per le Tecnologie Quantistiche adottata dal Governo, un documento che mira a costruire un ecosistema nazionale sovrano e resiliente. L’obiettivo è promuovere applicazioni concrete in ambiti strategici come la finanza, la chimica e il farmaceutico, l’automotive e l’energia, oltre a rafforzare la sicurezza cibernetica.

Ricerca, trasferimento tecnologico e semiconduttori

Sul fronte della ricerca e dell’innovazione, l’azione dell’esecutivo punta a stimolare le imprese a sostenere il trasferimento tecnologico, favorendo la cooperazione con università e centri di ricerca.

Per sostenere questo percorso sono stati stanziati 160 milioni di euro dal Fondo ordinario per gli Enti di ricerca, risorse che serviranno a potenziare infrastrutture scientifiche e rafforzare collaborazioni nazionali e internazionali.

A ciò si aggiunge il nuovo Piano d’Azione “Ricerca Sud”, finanziato con 150 milioni di euro, che punta a trasformare il Mezzogiorno in un polo di eccellenza per la ricerca scientifica e tecnologica.

Infine, un altro capitolo cruciale riguarda i semiconduttori, settore strategico per l’autonomia tecnologica del Paese: è stato infatti rifinanziato il Fondo dedicato al sostegno della filiera nazionale, con l’obiettivo di promuovere nuove attività di ricerca e sviluppo, attrarre investimenti e incentivare la nascita di stabilimenti o la riconversione di siti industriali esistenti.

Il piano sociale per il clima e povertà energetica

Rivolto a famiglie ed imprese, il Piano Sociale per Clima attualmente al vaglio della Commissione Europea, contempla numerose misure, che in parte saranno finanziate dal Fondo Sociale per il Clima, che ha una dotazione di 65 miliardi complessivi per il periodo 2026-2032.

La quota di spettanza dell’Italia sarà pari a circa 7 miliardi, a cui si aggiunge il cofinanziamento nazionale di 2,3 miliardi, portando dunque le risorse complessivamente disponibili a circa 9,3 miliardi.

Tra le azioni principali, il Piano include:

• interventi volti a sostenere l’adeguamento energetico sugli immobili dell’edilizia residenziale pubblica al fine di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici e ridurre i consumi energetici delle famiglie locatarie, che vivono in condizioni di vulnerabilità, nonché la riqualificazione energetica e l’efficientamento degli edifici e delle unità immobiliari di proprietà di microimprese vulnerabili;

• investimenti in materia di mobilità, prevedendo anche l’istituzione di un conto mobilità dedicato agli utenti sulla base di un indice di vulnerabilità per accedere ai servizi di traporto pubblico;

• il rafforzamento del bonus sociale gas per i clienti domestici in stato di disagio economico e per le famiglie numerose.

Spazio e infrastrutture di rete nella Manovra 2026

L’impegno del Paese verso la digitalizzazione prosegue e lo fa facendo leva sul PNRR e sulla Strategia Nazionale per la Transizione Digitale.

In questa direzione vanno anche il potenziamento dello sportello agevolazioni, per sostenere l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sul clima, accessibile tramite il Fondo per il sostegno alla transizione industriale, e il raggiungimento/superamento della milestone del Piano di Resilienza relativa alla misura ‘Transizione 4.0’ per la concessione di crediti d’imposta alle imprese. 

Sul fronte delle infrastrutture di rete, i risultati raggiunti negli ultimi mesi segnano un’accelerazione significativa nel percorso di digitalizzazione del Paese. Intanto, per quanto riguarda l’aspetto “satellitare” c’è da dire che il Governo ha introdotto la prima disciplina organica in materia di economia dello spazio, al fine di promuovere la regolazione delle attività spaziali, lo sviluppo dell’industria nazionale, l’innovazione e gli investimenti.

Prosegue quindi la messa in opera delle reti ultraveloci, con investimenti che stanno dando frutti concreti sia sulla banda ultra-larga, sia sul 5G.

Con il Piano Italia 5G, oltre l’85% dei chilometri di strade extraurbane previsti è già stato abilitato alla nuova rete mobile, così come l’82% delle aree considerate a fallimento di mercato. Risultati importanti anche per il Piano Italia a 1 Giga, che ha già raggiunto la connessione del 64% dei civici previsti.

Non mancano i traguardi simbolici: sono state collegate alla rete veloce 21 isole minori, superando gli obiettivi fissati dal PNRR, mentre con il Piano Sanità Connessa è stata raggiunta la copertura dell’80% delle strutture sanitarie individuate.

Pubblica amministrazione digitale e interoperabilità

Parallelamente, la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione sta compiendo passi avanti importanti. Sono in corso la migrazione verso il Polo Strategico Nazionale (con 308 enti già aderenti) e quella al cloud, con oltre 8.700 candidature approvate.

Sul piano dell’interoperabilità, è stato raggiunto l’obiettivo di oltre 3.000 interfacce applicative (API) integrate nella Piattaforma Digitale Nazionale Dati, rendendo più semplice lo scambio di informazioni tra amministrazioni.

Un capitolo particolarmente rilevante è quello dell’identità digitale: il Governo ha superato i target PNRR, arrivando a quota 45,8 milioni di identità univoche tra SPID e Carta d’Identità Elettronica. A ciò si aggiunge il completamento della milestone legata all’Accessibility Improvement e i progressi sul fronte della nuova piattaforma SEND per le notifiche digitali.

Sempre in questa cornice si colloca il pacchetto di semplificazioni in materia di attività economiche e servizi, pensato per rendere più rapide e digitali le interazioni di cittadini e imprese con la pubblica amministrazione.

Manovra 2026, decarbonizzazione e filiere strategiche

Un percorso che si intreccia con la transizione digitale e le nuove tecnologie è sicuramente quello che riguarda il processo di decarbonizzazione dell’industria. La sicurezza e l’efficienze energetica sono descritti nel documento come fattori necessari per guidare il Paese verso un futuro più sostenibile e competitivo. In linea con il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), l’Italia si prepara a un cambio di passo in questo senso. È, infatti, in corso l’iter della legge delega che definirà il quadro normativo per lo sviluppo della CCS (carbon capture and storage), dell’idrogeno e per la riorganizzazione complessiva del settore energetico.

Nel frattempo, avanzano i lavori di revisione dell’Energy Release, lo strumento che consente alle imprese energivore di acquistare energia a prezzi calmierati. È stato inoltre pubblicato il primo decreto interministeriale per ridurre progressivamente i sussidi ambientalmente dannosi, allineando le accise su benzina e gasolio.

Il piano Mattei

In parallelo, il Piano Mattei per l’Africa ha approvato interventi per oltre 485 milioni in settori chiave come energia, infrastrutture e agricoltura, rafforzando il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo. Un tassello strategico, che si inserisce nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa, che ha approvato interventi per oltre 485 milioni in settori chiave come energia e infrastrutture, sarà poi il progetto ELMED, il nuovo collegamento elettrico tra Italia e Tunisia: i lavori inizieranno entro l’anno e il completamento è previsto per il 2028.

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