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L’Ora della Terra: domani 60 minuti di buio contro i cambiamenti climatici

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In Italia hanno aderito all’evento internazionale organizzato dal Wwf 323 comuni.

E’ scattato il contro alla rovescia per l’Ora della Terra, 60 minuti di buio in nome della salvaguardia dell’ambiente, che inizierà alle 20:30 locali dalle Isole Samoa (le 08:30 italiane) e proseguirà interessando tutti i fusi orari fino a raggiungere le 20:30 italiane per poi proseguire in direzione dell’Atlantico. Domani sera si spegneranno simbolicamente anche i luoghi di culto delle tre principali religioni monoteiste: a Roma saranno al buio per l’Earth Hour la cupola della Basilica di San Pietro, la Moschea e la Sinagoga.

Lo spegnimento di questi simboli religiosi testimonia l’importanza morale che la sfida del cambiamento climatico rappresenta in quanto minaccia per il creato e per l’umanità – sottolinea il Wwf che organizza l’evento internazionale -; rappresenta anche la compassione, la saggezza e la leadership millenaria che l’umanità nel suo complesso ha saputo esprimere. Prendersi cura e rispettare la Vita sono elementi centrali per ogni fede sulla Terra. Eppure oggi si mette a repentaglio la vita sulla Terra con emissioni pericolosamente elevate di gas serra che destabilizzano l’equilibrio climatico  globale,  fanno  salire  la  temperatura,  inacidiscono  gli  oceani  ed espongono l’umanità e  tutte le creature viventi a  rischi inaccettabili. Gli effetti del riscaldamento globale già colpiscono le vite, i mezzi di sussistenza e i diritti dei più poveri ed emarginati, e quindi le popolazioni più vulnerabili. Coloro che hanno meno responsabilità nelle azioni che hanno provocato e provocano il cambiamento climatico sono quelli più colpiti. Inoltre, il pericolo degli effetti più disastrosi grava sulle future generazione, minacciando le fondamenta della civilizzazione umana. Tutto questo è moralmente ingiusto. Di qui anche il sostegno e la partecipazione a un’iniziativa come Earth Hour, che unisce tutte le persone e i popoli, chiamandoli  prima di tutto a prendersi  cura  della  Terra e diventare protagonisti del cambiamento per “cambiare il cambiamento climatico”;  e poi a chiedere  vero impegno e capacità di visione e di speranza a tutti i Governi e tutti gli Stati, perché il 2015 deve essere l’anno delle decisioni concrete, eque ed efficaci, l’anno in cui si comincia ad agire’.

Giunta alla nona edizione, l’Earth Hour farà il giro del mondo concludendosi domenica mattina alle 7.30 nelle isole Cook. Quest’anno è stato raggiunto un nuovo record: 172 paesi e territori nel mondo hanno confermato la partecipazione, comprese le aree sempre più colpite dagli eventi climatici estremi come le Filippine, le Maldive e il Madagascar insieme a paesi chiave per le soluzioni come Brasile, Stati Uniti e Cina. Si spegneranno la Tour Eiffel, il Golden Gate di San Francisco e altri luoghi simbolo, tra cui 40 siti Unesco, come l’Acropoli di Atene e il castello di Edimburgo e la Valle dei Templi Agrigento. In Italia sono saliti a 323 i comuni che hanno aderito ufficialmente. Sarà al buio anche l’Expo di Milano.