Le stime

Lockdown per l’80% delle imprese tecnologiche. Il Paese rischia di perdere il 10% del PIL entro giugno

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Lo stop forzato riguarda il 73% del fatturato aggregato e il 76% degli occupati dell’industria elettrotecnica ed elettronica. Ogni settimana in più di blocco normativo delle attività produttive potrebbe causare una perdita di PIL dello -0,75% su scala nazionale.

Le prospettive economiche per l’Italia e peri il suo prodotto interno lordo (PIL), con il passare del tempo e il prolungarsi dello stop ad ogni attività economica ed industriale, si fanno sempre più negative, in tempo di epidemia di coronavirus.

Nessuno può sapere come andrà a finire con esattezza, ma è chiaro che tutelare il tessuto produttivo e sociale del Paese, i lavoratori, le imprese e con essi le famiglie, con strategie e strumenti inediti, è un primo passo per non trasformare un’inevitabile recessione in una depressione economica prolungata.

Il destino del PIL

Secondo le nuove stime del Centro studi di Confindustria, entro la fine del primo semestre 2020 si potrebbe raggiungere una perdita di PIL attorno al 10%. Nel 2020 il Centro studio prospetta un netto calo inevitabile del prodotto interno lordo: “Lo prevediamo al -6,0%, sotto l’ipotesi che la fase acuta dell’emergenza sanitaria termini appunto a maggio”

Ogni settimana in più di blocco normativo delle attività produttive potrebbe costare una percentuale ulteriore di Prodotto Interno Lordo dell’ordine di almeno lo 0,75%”, si legge nel comunicato di Confindustria.

I consumi delle famiglie dovrebbero contrarsi di un -6,8%, mentre il calo della domanda, l’aumento dell’incertezza, la riduzione del credito e le chiusure forzate dell’attività, potrebbero comportare una caduta degli investimenti delle imprese quasi del -11%.

Stessa sorte per l’export italiano, che non viene risparmiato dal calo generale dell’attività economica, previsto a un -5,1%.

Aziende tecnologiche

Pesante anche il dato dell’industria elettrotecnica ed elettronica italiana. Da un report elaborato dal Servizio Studi ANIE, è emerso che il lockdown coinvolge l’80% delle imprese del settore, con il 73% del fatturato aggregato e con il 76% degli occupati.

Un dato più alto di quello stimato da Confindustria, ha spiegato Giuliano Busetto, Presidente di ANIE: “ci attendiamo che la percentuale del 70% stimata dall’indagine di Confindustria sia destinata ad aumentare, anche alla luce dei dati diffusi dal Centro Studi Confindustria, che prevedono per il primo semestre 2020 una caduta cumulata del PIL del 10% circa”.

Secondo il Centro Studi Confindustria, infatti, si ipotizza che il 70% delle imprese elettrotecniche ed elettroniche abbia registrato un effetto negativo sull’attività aziendale con un impatto significativo nell’acquisizione di input produttivi e sulla domanda.