Lo scenario

Lo yuan digitale lancia la sfida globale al predominio del dollaro americano

di |

Il dollaro americano potrebbe perdere un ulteriore 35% di valore entro la fine dell’anno in corso, mentre Pechino ne ha ridotto l’utilizzo del 50% nelle transazioni con la Russia. Quale sarà il ruolo dello yuan digitale sullo scacchiere mondiale? Davvero scalzerà il dollaro come valuta di riserva privilegiata a livello mondiale?

Le criptovalute fanno parlare molto di sé, ma non tutti i Paesi del mondo le hanno accettate come forma di pagamento o transazione bancaria. Diverse nazioni, al contrario, hanno iniziato a mettere al bando queste valute virtuali, ad iniziare dalla più famosa, il bitcoin.

La Cina è uno di quei Paesi che non ha deciso di ostacolare completamente la circolazione dei bitcoin, ad esempio, ma di regolamentarla in maniera chiara e decisa, sia per evitare improvvise turbolenze sui mercati finanziari, sia per evitare di favorire le attività criminali online, soprattutto per nel riciclaggio.

Il progetto di yuan digitale di Pechino

Ma c’è un altro motivo, per cui la Cina ha deciso di limitare fortemente l’utilizzo e le operazioni di mining del bitcoin, e si chiama “yuan digitale”. La Banca centrale cinese, o People’s Bank of China, ha scommesso sulla virtualizzazione della valuta nazionale e per vincere questa scommessa ha dovuto allo stesso tempo reprimere il trading di criptovalute e qualsiasi altro servizio finanziario collegato.

Lo yuan digitale sostituirà parzialmente il contante in circolazione e secondo molti esperti potrebbe rivelarsi una spina nel fianco del dollaro americano, con la reale possibilità di minacciarne la supremazia sui mercati globali, principalmente come valuta di riserva.

La sperimentazione della valuta nazionale virtuale è stata inaugurata da Pechino tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 in 11 regioni, tra cui città molto grandi e di rilievo economico nazionale come Suzhou e Shenzhen, dove lo yuan digitale è stato utilizzato per comprare cibo, vestiti e prodotti al dettaglio.

Una valuta virtuale per tutto il mondo

Obiettivo della Cina è l’avvio della circolazione dello yuan digitale in tutta la nazione entro il 2024, al più tardi il 2025. In tal senso sono state già avviate trattative con Hong Kong, Emirati Arabi Uniti e Thailandia per la promozione e l’accettazione del criptoyuan.

Primo passo di un più ampio utilizzo dello yuan digitale ad esempio nell’area di scambio definita dal trattato Rcep, la più grande al mondo con Giappone, Corea del Sud, Tailandia, Vietnam, Singapore, Filippine, Myanmar, Malesia, Laos, Indonesia, Cambogia, Brunei, Australia e Nuova Zelanda (per un Pil cumulato da 26,2 trilioni di dollari, il 30% del totale mondiale).

Sicuramente il grande Paese asiatico è l’unico al momento che possa impensierire gli Stati Uniti e il loro ruolo di potenza leader globale, è quindi inevitabile che il dollaro sia sotto pressione per via della poderosa espansione commerciale cinese degli ultimi anni.

La fine del dollaro come valuta di riserva?

Secondo alcuni esperti di finanza e mercati globali, il dollaro potrebbe perdere un ulteriore 35% di valore entro la fine dell’anno in corso, per vari motivi, tra cui: l’instabilità politica interna legata alla fine della presidenza Trump; il calo di fiducia interno ed esterno verso Washington; la svalutazione del dollaro attraverso il debito economico crescente degli Stati Uniti.

Non a caso, si legge in un articolo su timesofisrael.com, le importazioni americane dalla Cina sono diminuite di 87,3 miliardi di dollari nel 2019, così come sta diminuendo costantemente il fabbisogno di dollari da parte di Pechino, che ha ridotto del 50% il loro utilizzo nelle transazioni con Mosca.

È possibile che con un tasso di declino stimato attorno al 10% annuo, non ci vorrà ancora molto prima che la Cina non usi più il dollaro nelle transazioni internazionali. Al suo posto è sempre più probabile l’utilizzo dello yuan digitale.

Da Pechino, però, si affrettano a chiarire che non è intenzione della Cina di sostituire il dollaro con la valuta digitale nazionale: “Gli sforzi fin qui effettuati sono tutti rivolti all’utilizzo dello yuan digitale per il mercato interno”, ha dichiarato il vice governatore della Banca centrale cinese, Li Bo.

Se sostituirà o meno il dollaro come valuta di riserva a livello internazionale lo vedremo presto, per ora rimane il fatto che l’arrivo dello yuan digitale sullo scenario finanziario globale avrà sicuramente degli effetti dirompenti, che le economie più avanzate non potranno ignorare.