L'appello

Leone XIV al Giubileo dei missionari digitali benedice ‘La rete di Dio’

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Il Pontefice ha parlato ai Missionari digitali cattolici al termine della Messa in San Pietro invitandoli a 'costruire altre reti: reti di relazioni, reti d'amore, reti di condivisione gratuita, dove l'amicizia sia profonda'.

Papa Leone XIV ha lanciato il suo network davanti alle centinaia di telefonini protesi verso di lui dalla folla di influencer che questa mattina hanno celebrato la prima messa dedicata, in occasione del Giubileo, proprio ai nuovi missionari digitali.

Forse per la prima volta la navata di San Pietro mentre parlava il Papa vedeva i fedeli digitare freneticamente sulle tastiere dei propri telefonini. Stavano rispondendo alla missione che gli stava affidando il Pontefice: bonificare la rete, vaccinarla dall’individualismo e dal rancore, per farne uno strumento di pace.

Il Papa immerge la Chiesa nel WEB

Questa è la rete di Dio benedetta dal Papa. Una rete che inevitabilmente avrà il suo proprio linguaggio, un suo proprio popolo, una nuova leva di missionari che immergeranno la Chiesa nel WEB.

Il Papa americano ha mostrato nel suo indirizzo di saluto, pronunciato come è ormai abitudine nelle sue tre lingue di adozione (Italiano, Inglese e spagnolo), di essere consapevole che la sfida non è scontata. Si tratta di contaminare e di contaminarsi, in uno spazio dove la partita si gioca proprio nella capacità di interferire con l’evoluzione della specie, di condizionare direttamente i nostri sensi, di riformulare le stesse categorie che hanno guidato le religioni del libro, come sono i monoteismi planetari, con la lettura e la scrittura che oggi sono funzioni aumentate da protesi tecnologiche che pre-digeriscono i contenuti che poi noi assorbiamo e rielaboriamo.

Il gorgo de web da un lato è una minaccia

E’ un gorgo, questo del digitale, che vede confessioni e visioni che incalzano, assediano minacciano l’evangelizzazione cristiana. Il fenomeno dei predicatori elettronici delle chiese evangeliste americane, o le discipline comportamentali di uno spiritualismo orientale, si presentano come linguaggi più coerenti con l’attuale configurazione di una rete tutta basata sull’ingaggio, il traffico, la reiterazione delle posizioni.

La comunicazione digitale come nuova liturgia?

Per questo oggi si apre uno scenario che potrebbe preludere ad un ripensamento dell’intero corpo teorico e organizzativo della struttura ecclesiale, in cui le forme di comunicazione digitale non saranno più complementi, prolungamenti della liturgia tradizionale, ma una modalità inedita per agganciare le modalità relazionali dei nuovi codici sociali.

Il Verbo come media universale

La rivoluzione del Cristianesimo, ha ricordato il Papa parlando dei pescatori d’anime, fu proprio quella di scavalcare i linguaggi elitari, usando la parola come media universale.

Oggi si tratta di declinare questo universalismo in una modalità del tutto diversa, in cui un pulviscolo di sfaccettature personali, individuali, trovano la possibilità di combinarsi in comunità trasversali, che travalicano ambiti sia di tempo che si spazio.

Agenti artificiali nuova frontiera della religione

Le intelligenze artificiali, con le modalità Agentiche, dei nuovi bot conversazionali, già spostano ulteriormente la frontiera, costringendo a confrontarsi con veri e propri gemelli artificiali di agenti religiosi.

E’ una spirale che non può essere recintata, sicuramente non può essere governata inseguendola.

Si tratta, lo ha detto esplicitamente Leone, di uno scenario già compromesso da potenze e potenti che vanno contrastati e non banalmente seguiti.

Chiaramente siamo ai primi passi di un percorso che metterà in campo quel patrimonio di passioni, fede e competenze che oggi ha visto una prima testimonianza a  San Pietro, ma che è destinato a non risolversi in una semplice azione di modernizzazione, del tutto indolore e contigua a quanto sta avvenendo.

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