Frequenze

Legge di Stabilità: asta 3.6-3.8 Ghz, proventi per finanziare la banda ultralarga

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Lo prevede emendamento alla Legge di Stabilità presentato dal responsabile area Innovazione del Pd Sergio Boccadutri

Le maggiori entrate derivanti dall’asta delle frequenze di banda 3.6-3.8 Ghz (100 Mhz) da poco preannunciata per il 2016 dai commissari Agcom Antonio Nicita e Francesco Posteraro, saranno riversati al Mise per “compiere interventi di infrastrutturazione per lo sviluppo della banda ultra larga e incentivare gli istituti scolastici che attivano il servizio di connettività su reti a banda larga e “promuovere la digitalizzazione dei contenuti editoriali e incentivare per il 2016-2017, nelle zone di consegna dei prodotti postali a giorni alterni, abbonamenti ai quotidiani in forma digitale”.

Lo prevede un emendamento alla Legge di Stabilità depositato dai relatori in commissione Bilancio alla Camera, nel quale si prevede altresì che le maggiori entrate derivanti dall’asta per i 3.6-3.8 Ghz vengano destinati dal Mise per “promuovere la digitalizzazione dei contenuti editoriali e incentivare per il 2016-2017, nelle zone di consegna dei prodotti postali a giorni alterni, abbonamenti ai quotidiani in forma digitale”.

 
Un subemendamento presentato dal Responsabile Innovazione del Pd Sergio Boccadutri, insieme ai colleghi Losacco, Borghi, Ascani e Coppola, prevede inoltre che una parte delle risorse va destinata per “Compiere interventi di infrastrutturazione di reti di banda ultra larga per la connessione degli edifici scolastici e incentivare gli istituti scolastici che attivano il servizio di connettività su reti a banda ultraveloce”.

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