Vivi Internet al sicuro

La tutela dei minori nel mondo digitale. Giovani troppo soli in rete, serve una strategia

di Davide Mula - Docente di Informatica Giuridica presso l'Università Europea di Roma |

A Napoli il 7 novembre la quarta tappa del Progetto “Vivi Internet al Sicuro”, promosso da Google, Polizia Postale, Altroconsumo e Accademia Italiana del Codice di Internet (Iaic). Soro (Garante Privacy): 'Minori lasciati soli in rete, serve una strategia comune'

Si è svolto a Napoli il 7 novembre il convegno su “La tutela dei minori nel mondo digitale” che rappresenta la quarta tappa del Progetto “Vivi Internet al Sicuro”, promosso da Google, Polizia Postale, Altroconsumo e Accademia Italiana del Codice di Internet (Iaic).

I lavori sono stati aperti da Antonello Soro, Presidente del Garante Privacy, che ha ringraziato i promotori dell’iniziativa e in particolare Google per l’iniziativa e per aver voluto dedicare attenzione alla tutela dei minori: E’ importante che Google, quale principale motore della Rete, promuova iniziative di sensibilizzazione come ‘Vivi Internet, al sicuro’, ha affermato il Presidente.

Internet, al pari della direttiva privacy del 1995,” ha osservato Soro “non è stato pensato per i minori, ma è paradossalmente lo spazio nel quale vengono lasciati dalle famiglie più soli. In uno scenario così articolato è necessaria una decisa strategia di tutela da parte delle istituzioni e degli operatori, con interventi che sappiano rispondere alle concrete esigenze della rete e dei soggetti coinvolti”.

La regolamentazione – ha continuato Soro – dovrebbe ispirarsi all’idea di un diritto mite, che rifugge dall’idea di una soluzione, tanto facile quanto illusoria, meramente repressiva, per combinare, invece, prevenzione del disagio dell’illecito, tutela delle vittime, promozione dei diritti dei minori. Le molte esperienze hanno dimostrato che è fondamentale che il tempo di intervento delle Autorità e le risposte dei gestori delle piattaforme risultino tempestive.

“Un approccio coerente e coordinato al tema della tutela dei minori online presuppone il riconoscimento della protezione dei dati quale elemento fondamentale per garantire un uso responsabile di internet che permetta loro di beneficiare della tecnologia in sicurezza. La nostra Autorità ha sperimentato canali di comunicazione con i principali operatori che in generale consentono efficaci interventi. L’obiettivo deve essere però quello di evitare i danni ed a questo deve tendere l’autoregolamentazione. Un Internet migliore per i ragazzi può derivare dall’attuazione di una strategia integrata di intervento di istituzioni e privati. Bisogna trovare un punto di equilibrio tra il bisogno del minore di sfruttare le potenzialità del mondo digitale con il suo diritto ad essere protetto in una dimensione dinamica, che quindi non può prescindere dall’utilizzo delle tecnologie e dal coinvolgimento degli operatori.”.

Non bisogna demonizzare Internet, che è anzitutto fonte di grandi opportunità, ma la sfida che abbiamo davanti – ha concluso il Presidente –è quella di lavorare insieme per una nuova cultura della dimensione digitale della vita con azioni coordinate che coinvolgano istituzioni, scuole, famiglie e operatori, per costruire nuovi e solidi presìdi di tutela della libertà e promozione dei diritti. E vanno in questa direzione, sicuramente, l’iniziativa ‘Vivi Internet, al sicuro’ ed il vademecum dell’Autorità “La scuola a prova di privacy”, che costituiscono piccoli mattoni di un percorso molto ambizioso quanto ineludibile”.

A proseguire il dibattito Antonio Martusciello, Commissario Agcom, che ha sottolineato come sia necessario affrontare la sfida del web in termini di sicurezza e tutela dei minori in rete, necessaria per garantire il diritto all’infanzia e all’adolescenza.

Ampio spazio dell’intervento del Commissario è stato dedicato alle possibili linee di policy che, come evidenziato anche dal Presidente Soro, dovrebbero essere focalizzate sullo strumento dell’autoregolamentazione e dell’autodisciplina nel campo della rete, incoraggiato dalle fonti comunitarie e nazionali.

In questa direzione, Martusciello ha richiamato il Codice di condotta recentemente sottoscritto da YouTube, Twitter, Facebook e Microsoft con la Commissione Europea in tema di incitamento all’odio in rete, che rappresenta un approccio sul quale bisognerà insistere.

La proposta di revisione della direttiva SMAV” – ha evidenziato il Commissario Agcom – “incoraggia ulteriormente il ricorso a queste forme di tutela. Importante in tal senso è l’articolo 28-bis della proposta di direttiva, in base al quale, le piattaforme di video-sharing soggiacciono, ai divieti relativi ai contenuti nocivi per i minori e a quelli che istigano alla violenza o all’odio. Si tratta di obblighi che, oltretutto, le piattaforme dovranno individuare attraverso forme di autoregolamentazione o di co-regolamentazione, dovendo collaborare con la Commissione, nell’ambito dell’alleanza per una migliore tutela dei minori online, al fine di elaborare un codice di condotta per questo settore.

È importante – ha concluso Martusciello – “insegnare ai giovani ad utilizzare la rete in modo consapevole, guidare i minori in un processo di formazione di tali competenze dando essi gli strumenti cognitivi per comprenderne le opportunità e i rischi del web”.

La dott.ssa Fabiola Silvestri, Dirigente del Compartimento di Polizia Postale delle Comunicazioni, ha evidenziato il ruolo di repressione e prevenzione dei reati perpetrati su Internet svolto dal corpo di Polizia, illustrando, in particolare, l’attività svolta nella repressione della pedopornografia online.

La professoressa Giovanna De Minico, nell’inquadrare la posizione del minore nella Costituzione, ha evidenziato come questa gli attribuisca una maggior tutela rispetto all’adulto, in quanto “cittadino potenziale”, il cui sviluppo è affidato, non solo all’ambito più strettamente familiare, ma anche alla istituzioni, alla scuola e alla società civile tutta.

Il dibattito è proseguito con l’intervento della prof.ssa Carolina Perlingieri che ha affrontato il tema della tutela del minore sui social network, evidenziando come la comprensione del fenomeno richieda una strategia integrata che contemperi i diversi interessi coinvolti.

La Prof.ssa Luciana D’Acunto ha affrontato il tema del minore quale consumatore digitale diretto, ma anche indiretto, stante la capacità di influenzare le scelte di consumo degli adulti.

Plauso all’iniziativa “Vivi Internet, Al Sicuro” è pervenuto anche dall’On.le Elena Ferrara, prima firmataria del ddl sul cyberbullismo, volto a fornire un concreto supporto per educare al corretto utilizzo della rete. La Senatrice ha osservato come il dialogo sia elemento essenziale per combattere il fenomeno del cyberbullismo, un dialogo rivolto soprattutto ai minori i quali pur manifestando l’esigenza di confrontarsi su tali tematiche reputano il nucleo familiare spesso inadatto e devono poter trovare anche in Internet esempi educativi validi. In questa prospettiva l’on.le Ferrara ha evidenziato positivamente la possibilità di introdurre  procedure celeri che consentano anche ai minori di segnalare contenuti diseducativi a loro rivolti.

Il Prof. Andrea Stazi, Public Policy Manager di Google, ha rilevato la necessità di sensibilizzare sui temi della privacy e della sicurezza online affinché si possa assumere maggiore consapevolezza nei riguardi della tutela e gestione dei propri dati personali in rete e, richiamando le parole del Presidente Soro, ha sottolineato come Internet consenta ai più giovani di diventare creatori della Rete citando le numerose iniziative di Google a sostegno della creatività dei giovani.

Nel corso del suo intervento, il Prof. Stazi ha anche ricordato il Commissario Agcom Antonio Preto, prematuramente scomparso: “una giornata di studi di questo tipo sarebbe stata gradita ad un fine giurista come lui”.

Le conclusioni della giornata di studi sono state affidate al Prof. Fernando Bocchini (Federico II), il quale nel ringraziare le autorità presenti e i promotori dell’iniziativa, ha osservato come anche nell’odierna economia sociale di mercato sia fondamentale garantire, anche attraverso l’educazione al digitale, una piena ed efficace tutela dei minori.