Concorrenza

La rete del futuro, l’Antitrust Ue continuerà a vigilare sull’Italia

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La Commissione Ue non smetterà di vigilare sul mercato italiano perché sia garantita la concorrenza per la fornitura di infrastrutture in fibra.

Il disco verde dell’Antitrust Ue al riassetto di Open Fiber, con CDP al 60% e il fondo Macquarie che entra al 40% al posto di Enel non chiude la partita della concorrenza. Lo ha ribadito la stessa Commissione Ue, che continuerà a vigilare sul mercato italiano della banda ultralarga, anche perché “possibili” criticità anticoncorrenziali permangono. La doppia partecipazione di CDP in Open Fiber (60%) e Tim (9,8%) non ha impedito il riassetto di Open Fiber, ma i principali operatori nel mercato italiano di banda ultralarga all’ingrosso restano sempre sotto osservazione.

In futuro ci sarà quindi la possibilità, ventilata dalla stessa Antitrust Ue,” di applicare gli articoli 101 e 102 TFUE (Gli articoli 101 e 102 del TFUE vietano gli accordi anticoncorrenziali e le pratiche concordate tra imprese, nonché gli abusi di posizione dominante) o di qualsiasi altra disposizione nazionale equivalente sui possibili effetti anticoncorrenziali”, si legge nella nota ufficiale della Commissione Ue.

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Antitrust Ue, decisione prevista da David Cantor

Una decisione, quella della Ue, già anticipata in un’intervista lo scorso 28 aprile da David Cantor, considerato come uno dei decani tra gli avvocati specializzati in materia antitrust nelle telecomunicazioni che operano a Bruxelles.

“…La questione del coordinamento anticoncorrenziale basato sulla posizione di controllo di CDP in Open Fiber ed al tempo stesso sul suo ruolo di azionista e membro del Consiglio di Amministrazione di TIM, rimarrebbe soggetta a scrutinio e opposizione ai sensi dell’articolo 101 TFUE, su iniziativa della stessa Commissione Europea, dell’AGCM o dei tribunali italiani…”.

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Tim in flessione dopo il Cda

Intanto, oggi il titolo Tim ha perso terreno in Borsa dopo il Cda di ieri che di fatto ha lasciato le cose come stavano. Secondo la banca d’affari UBS, “La visibilità è molto limitata, a nostro avviso. Per quanto riguarda la strategia resta poco chiaro come l’azienda pensa di contrastare la crescente concorrenza infrastrutturale che arriva da Open Fiber e quale forza negoziale possa avere Tim in uno scenario di una potenziale unione fra gli asset di rete di Tim e Open Fiber”, secondo la banca svizzera. Il titolo Telecom Italia in mattinata perdeva il 3,8% a 0,32 centesimi.