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La pubblicità online tira sul mobile (+ 36%). È l’effetto del ‘video first’

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Osservatorio Fcp-Assointernet: boom del fatturato pubblicitario online soprattutto sul mobile: + 36%. È frutto anche dell’effetto ‘video first’: i video sono i contenuti più visti sul web e tra 5 anni "saranno il 50% del traffico dati da smartphone".

Ce lo dicono i dati e anche il colpo d’occhio sui social network e sui siti d’informazione: i video sono sempre più presenti e sono tra i contenuti più fruiti sul web. “Il 31% degli italiani dichiara di guardare video online almeno una volta al giorno”, si legge nel report Digital nel 2017. E dato che la navigazione su Internet avviene di più dallo smartphone rispetto al desktop, a marzo c’è stato il sorpasso, allora i video generano l’effetto traino della pubblicità online sul device. Da agosto 2016 allo stesso mese di quest’anno il fatturato dell’advertising sul mobile è cresciuto del 36,4%: il dato si legge chiaramente dalla rilevazione condotta dall’Osservatorio Fcp-Assointernet (Fcp-Federazione Concessionarie Pubblicità) che ha messo a confronto il periodo gennaio-agosto 2017 con l’anno precedente. In generale ha registrato un vero e proprio boom la pubblicità online nei primi 8 mesi di quest’anno: + 12,5%. Infatti ad agosto il fatturato pubblicitario monitorato segna il maggiore progresso da inizio anno.

Il fatturato della pubblicità online agosto 2016/2017 nel dettaglio:

  • Web: + 7,8%
  • Mobile: +36,4%
  • Tablet: +5,6%
  • Smart TV/Console -50,6%

Dai dati si nota il crollo del fatturato della pubblicità sulla smart Tv e sulle console e l’ascesa sul mobile. Il presente è mobile first, ma lo sarà ancor di più il futuro prossimo. Tra 5 anni si registrerà una crescita rapida e continua della connettività mobile, con il traffico dati mobile globale che aumenterà di otto volte rispetto a quello attuale. La previsione è contenuta nella nuova edizione del Mobility Report di Ericsson. In particolare tra cinque anni si stima che saranno 2,6 miliardi di nuovi abbonati alla banda larga mobile, ossia oltre un milione di utenti al giorno.

Per essere più precisi il presente è video first. E ad interpretare meglio di tutti il nuovo paradigma della comunicazione è Facebook. “Quando i video vengono riprodotti automaticamente su Facebook (ovvero circa il 70% delle volte a seconda delle impostazioni, della rete e del comportamento di un utente), le persone li guardano in media per 16,7 secondi. È quanto succede anche con le inserzioni video, che vengono guardate in media per 5,7 secondi nella sezione Notizie” ha scritto Mark Rabkin, VP Core Ads di Facebook.

Ad aprile 2014 il social network ha raggiunto 1 miliardo di video pubblicati, nel novembre 2015 8 miliardi di video: è stato quello il momento in cui si è trasformato ufficialmente in una piattaforma video, con i Live premiati nei primi posti nel News Feed. Ora il trend si sta sviluppando anche su Instagram.

 

Inoltre, da qualche mese i video caricati su Facebook dalle pagine possono contenere inserzioni pubblicitarie non all’inizio (pre-roll), ma a metà della visione. L’accordo, firmato con il New York Times, BuzzFeed, il Washington Post e i siti di Vox Media, prevede un compenso mensile pagato da Fb agli editori in cambio di un certo numero di video in diretta e di video editati.

Infine dalla nuova edizione del Mobility Report di Ericsson emerge che nel 2022 saranno 2,6 miliardi i nuovi abbonati alla banda larga mobile, equivalente a 31 miliardi di ore di streaming video in HD ininterrotto, ma soprattutto il 50% del traffico dati da mobile sarà generato dai video.

Dunque secondo le ricerche, gli inserzionisti e Facebook i video online rappresentano il futuro sia per il giornalismo sia per la comunicazione aziendale perché sono i contenuti più visti sul web. Ma sono anche il futuro della pubblicità: sono più redditizi dei tradizionali banner, che hanno, quindi, le ore contate?