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La polveriera americana: le ragioni di un conflitto interno che pesa sul mondo (Parte 2)

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Per i prossimi due anni gli Stati Uniti rischiano di essere un paese con limitata capacità di legiferare e governare, con conseguenze che è difficile valutare quando si prende in considerazione la complessità della situazione mondiale attuale: gli alleati europei e asiatici, la NATO e, soprattutto, la guerra in corso in Ucraina e le relazioni molto tese tra USA e Cina.

Parte 2 – L’ambito politico e istituzionale federale

L’elezione del repubblicano Kevin McCarthy a Speaker della Camera dei Rappresentanti all’inizio del 2023, dopo le elezioni di “mid-term” del novembre 2022, ha messo in luce pienamente, davanti a milioni di telespettatori, le profonde divergenze interne che caratterizzano il partito repubblicano; queste si sono accumulate nel corso degli ultimi anni e sono state aggravate dalla presidenza Trump e dal suo rifiuto di accettare la sconfitta alle elezioni del 2020 (“stop the steal”), ma sono state rivelate appieno nella loro gravità politica in questa occasione.

Sono state necessarie ben quindici votazioni prima che McCarthy fosse eletto; così tante votazioni non erano mai state necessarie fin dal 1859.

Molto più importante, e grave, è quante e quali concessioni McCarthy ha dovuto fare a una minoranza di estrema destra di membri della Camera appartenenti al Freedom Caucus o vicini a questo; sono estremisti della House Republican Conference, un gruppo formatosi nel 2015 comprendente ex-membri del Tea Party; è costituito da una ventina di membri del Congresso, poi ridotti nelle votazioni per l’elezione dello Speaker a quattordici e infine a sei, che non sostennero McCarthy neppure nella quindicesima votazione.

Lo speaker più debole nella storia delle 118 legislature della Camera

L’ex-Presidente Donald Trump era intervenuto personalmente per tentare di convincere i membri del Freedom Caucus a votare per McCarthy; solo una minoranza ha accettato di accedere alla richiesta di Trump, nonostante siano tutti suoi sostenitori molto decisi.

Il risultato di questa elezione è che questo Speaker è il più debole nella storia delle 118 legislature della Camera. Inoltre, il Partito Repubblicano ha una maggioranza di soli dieci voti (222-212), differenza che aumenta il potere del Freedom Caucus. Se si tiene conto dei sei irriducibili, che hanno dichiarato apertamente di voler continuare la loro opposizione a McCarthy, la maggioranza reale è di quattro voti.

La debolezza e vulnerabilità di McCarthy può essere riassunta in queste condizioni poste dal Freedom Caucus e accettate dallo Speaker in successive riunioni semi-segrete:

  • qualsiasi membro della Camera può richiedere in qualsiasi momento un voto di sfiducia nello Speaker (“snap vote”); i moderati repubblicani cercarono di opporsi a questa condizione, ma gli estremisti riuscirono a imporla; è chiaramente una spada di Damocle sullo Speaker e un ricatto permanente nei confronti delle altre fazioni del partito;
    • questo implica una diminuzione importante del potere dello Speaker, con spostamento a favore dei presidenti delle commissioni e di singoli che rappresentano circoscrizioni elettorali importanti;
  • la Camera dovrà votare in primis su proposte di legge di primaria importanza per i conservatori: emendamento riguardante un budget in pareggio, modifica dei limiti del mandato parlamentare (i membri della Camera sono rieletti ogni due anni), la sicurezza dei confini;
  • il voto per autorizzare l’aumento del debito pubblico, passaggio obbligato per non mettere gli Stati Uniti in situazione di default, deve essere accompagnato da tagli alla spesa; il Freedom Caucus e altri conservatori vogliono tagliare la spesa per Social Security e Medicare, Medicaid, Affordable Care Act e altri programmi sociali che beneficiano di un forte appoggio popolare;
  • inoltre ha già annunciato che si opporrà a qualsiasi tentativo di introdurre leggi riguardanti nuovi programmi sostenuti dai democratici e dal Presidente Biden che sono stati presentati pubblicamente nel febbraio 2023: accesso gratuito a tutti i community college (college di due o quattro anni di studio in contesto urbano); alloggi a prezzi accessibili; congedo remunerato di dodici settimane per la famiglia e la cure mediche; assistenza universale gratuita per tutti i bambini in età prescolastica; espansione dei benefici di Medicare per includere cure oculistiche, odontoiatriche e dell’udito
    • il voto sull’aumento del debito pubblico e i tagli alla spesa sono elemento di fortissima tensione tra Freedom Caucus, lo Speaker Kevin McCarthy, la maggioranza democratica al Senato e il Presidente Biden; la debolezza dello Speaker si è già manifestata durante il primo incontro con Biden, che d’altra parte ha costretto numerosi repubblicani a non insistere sul taglio alla spesa sociale duranti il suo discorso State of the Union del 7 febbraio 2023;
    • nel corso degli ultimi vent’anni circa la Camera è arrivata diverse volte a votare l’aumento del debito pubblico al limite di provocare il default che, se si verificasse in un paese come gli Stati Uniti, avrebbe conseguenze economiche e sociali catastrofiche non solo all’interno del paese, ma in quasi tutto il mondo, poiché il dollaro sarebbe attaccabile sotto qualsiasi forma e il governo americano subirebbe una forte perdita di credibilità;
  • non votare più “year-end spending package (omnibus bill)”, cioè votare su un blocco di provvedimenti contenuti all’interno di una sola legge, ma votare su singole proposte di legge che riguardino il finanziamento del governo;
  • rappresentanza rafforzata nei comitati della Camera, dove vengono elaborate le proposte di legge e posso essere avviate inchieste (come per es. il United States House Select Committee on the January 6 Attack, che ha inviato al DOJ-Department of Justice il rapporto sull’attacco al Campidoglio, dissolto il 31 dicembre 2022 alla fine della legislatura); numerosi membri del Freedom Caucus fanno parte dello House of Representatives Committee on Rules, che ha un potere molto elevato poiché decide quali proposte di legge potranno essere portate al voto della Camera e con quali scadenze;
  • obbligo di concedere ai membri della Camera 72 ore per poter visionare le proposte di legge e poter offrire emendamenti prima del voto; questo di fatto limita parecchio il potere delle Speaker e apre la possibilità ai membri del Freedom Caucus di tentare di modificare proposte di legge già approvate dal comitato competente in materia e di ricattare la maggioranza;
  • creare un comitato per investigare lo “weaponization” del Governo Federale e, in particolare, del DOJ-Department of Justice (“utilizzare qualcosa come arma”).

In realtà, il voto sul tetto del debito pubblico potrà essere rinviato fino a giugno, poiché possono essere utilizzate alcune procedure finanziarie che eviteranno il default fino ad allora, ma poi non vi saranno possibilità di ulteriori rinvii.

Per quanto riguarda le procedure legislative, fino a settembre nulla di veramente importante deve essere fatto, salvo il lavoro delle commissioni per predisporre i testi di legge.

D’altra parte, numerosi membri del Congresso, non solo quelli appartenenti al Freedom Caucus, vogliono che alcune commissioni – House & Means Committee, Judiciary, e altri – invece di legiferare, diano assoluta priorità a investigare il Dott. Fauci per quel che ha fatto durante la pandemia; il figlio di Biden per i suoi supposti contatti in Ucraina; il comitato d’inchiesta sugli avvenimenti del 6 gennaio 2021: cioè dedicare l’attività di queste commissioni a operazioni “vendicative”, che i conservatori ritengono utili in funzione elettorale, ma che in realtà nascondono una preoccupante mancanza di programma legislativo.

In ogni caso è molto probabile che qualsiasi legge approvata dalla maggioranza repubblicana della Camera, ammesso che riesca ad approvare delle leggi, sarebbe bloccata dal Senato a maggioranza democratica oppure non sarebbe firmata dal presidente Biden.

Come durante il secondo mandato del Presidente Obama, Biden si trova con maggioranze divise: democratica al Senato, repubblicana alla Camera dei Rappresentanti. A causa di questo stallo, Obama riuscì a far approvare pochissime leggi relative all’approvazione di suoi programmi.

Entrambe le maggioranze sono molto limitate: alla Camera la maggioranza repubblicana è di soli dieci voti e la minoranza costituita dal Freedom Caucus è in grado di bloccare qualsiasi iniziativa e di sfiduciare lo speaker in qualsiasi momento; al Senato la maggioranza democratica è di un solo voto (due se si tiene conto della Presidente del Senato), ma due senatori – la senatrice Krysten Sinema dell’Arizona e il senatore Joe Manchin della West Virginia – non sono sempre allineati con la maggioranza, in particolare sulle questioni riguardanti alcuni dei programmi principali di Biden. Anche al Senato sono necessarie negoziazioni complesse e prolungate per assicurare il voto favorevole di tutti i senatori democratici.

Tuttavia, quasi tutti i commentatori politici e i costituzionalisti americani sono concordi nel prevedere che molto difficilmente una qualsiasi legge approvata dalla maggioranza repubblicana della Camera sarà approvata dal Senato e dal Presidente Biden.

Quindi per i prossimi due anni gli Stati Uniti rischiano di essere un paese con limitata capacità di legiferare e governare, con conseguenze che è difficile valutare quando si prende in considerazione la complessità della situazione mondiale attuale: gli alleati europei e asiatici, la NATO e, soprattutto, la guerra in corso in Ucraina e le relazioni molto tese tra USA e Cina.

Il voto della Camera sull’aumento del tetto del debito pubblico, data l’importanza e la catena di conseguenze che ne deriverebbero, potrebbe fornire indicazioni più precise sui possibili sviluppi della politica e delle istituzioni americane, ma potrebbe anche indicare se i conflitti interni al partito repubblicano e i contrasti con i democratici potrebbero avere conseguenze drammatiche sulla sopravvivenza della democrazia americana.

È questo uno dei temi ricorrenti nello scontro tra i rappresentanti dei due partiti più presenti sulla scena politica, che si accusano reciprocamente di mettere in pericolo la democrazia.

I posizionamenti politici delle varie fazioni repubblicane debbono essere considerati anche in relazione all’elezione presidenziale del 2024. La campagna di fatto è già iniziata con l’annuncio della candidatura di Trump e di Nikky Haley (rappresentante permanente alle Nazioni Unite nel 2017 e 2018); il governatore della Florida, Ron De Santis, dovrebbe annunciare a breve la sua candidatura; lo stesso si può dire di Mike Pence, l’ex-Vicepresidente, e forse anche di Mike Pompeo, l’ex-Segretario di Stato. Secondo molti commentatori politici moderati e liberali, Ron De Santis, se eletto, potrebbe rivelarsi un Presidente ancora più pericoloso per la stabilità degli Stati Uniti di Trump perché più intelligente, più preparato e meno erratico, ma con posizioni estremiste già ben visibili e nel suo Stato, la Florida, sta portando avanti politiche culturali chiaramente antidemocratiche.

Dopo i risultati dei candidati repubblicani ben al di sotto delle aspettative alle elezioni del novembre 2022, la candidatura di Trump non ha suscitato entusiasmo in diversi ambiti del partito ed è apertamente opposta anche da alcuni dei suoi più fervidi sostenitori del passato, quali Rupert Murdoch e altri donatori di grande rilievo.

Tuttavia, il “popolo di Trump” non smette di sostenerlo, creando così un conflitto latente nel partito, che rischierebbe di esplodere in conflitto aperto, con possibilità di scontri, possibilmente anche armati, se i sostenitori più estremisti dovessero decidere di passare dalle parole a forme di azione violenta. Alcuni dei membri del Freedom Caucus usano spesso espressioni violente e diffondono false notizie con contenuti che, in condizioni di forti contrasti, potrebbero spingere sostenitori di Trump ad azioni estreme.

I Proud Boys (leader Enrique Tarrio) e gli Oath Keepers, aperti sostenitori di Trump, tra i protagonisti dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, nonostante le recenti condanne di alcuni dei loro capi (Stewart Rhodes, fondatore degli Oath Keepers, e altri membri sono stati condannati per “seditious conspiracy”) (v. nota), non sono i soli pronti ad azioni estreme per sostenere Trump.

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Queste condizioni generali di natura conflittuale si ritrovano a tutti i livelli – federale, statale, locale – e sono particolarmente visibili negli Stati a maggioranza repubblicana, nei quali il governatore e le maggioranze alla Camera e al Senato appartengono a questo stesso partito.

Il conflitto interno potrebbe deflagrare anche a causa dello stallo legislativo che oppone la Camera dei Rappresentanti a Senato e Presidenza. Il gruppo di estremisti del Freedom Caucus è in grado di provocare danni di grande portata all’attività legislativa, ma soprattutto alla gestione del potere presidenziale, creando situazioni di conflitto permanente che impedirebbero all’esecutivo d’intervenire in tempi rapidi qualora si presentassero eventi sul piano internazionale che richiederebbero risposte immediate o azioni diplomatiche sottoposte all’approvazione del Senato. Senza una maggioranza sicura e stabile, Biden si troverebbe a dover negoziare all’interno prima di poter agire all’esterno, indebolendo così la posizione strategica degli Stati Uniti.

L’indebolimento di Biden, ma anche delle principali istituzioni americane, è uno degli scopi dei conservatori del Partito Repubblicano e in particolare dei sostenitori di Trump. Ai suoi elettori poco importa dei conflitti internazionali e delle potenziali difficoltà che Biden incontrerebbe nell’affrontarli: a questi preme soltanto che Trump non sia incriminato e che possa vincere le elezioni presidenziali del 2024.

In queste condizioni, la polveriera può esplodere con piccole conflagrazioni limitate nel tempo e nello spazio, ma può anche esplodere in modo violento e ampio qualora Trump riuscisse a mobilitare grandi numeri dei suoi elettori più estremisti (e potenzialmente armati) quando dovesse essere incriminato e arrestato in una delle procedure giudiziarie in corso a suo carico.

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Nota: Freedom Caucus

Dedico un certo spazio a questo gruppo di parlamentari perché ritengo possa far comprendere su come una componente minoritaria del mondo politico americano attuale possa condizionare l’attività legislativa e influenzare una parte importante di elettori, approfittando e al tempo stesso aggravando la polarizzazione della politica e di molti aspetti delle battaglie culturali in corso. (v. Parte 4 e Parte 5)

Freedom Caucus non rende pubblici i nomi dei suoi membri, ma Pew Research ha identificato 49 membri della Camera su 222 che ne fanno parte, ovvero il 22% dell’intera House Conference del Partito Repubblicano.

Alla Camera, tipici membri del Freedom Caucus o loro alleati sono molto più conservatori della mediana degli altri repubblicani nelle votazioni; inoltre, il meno conservatore dei membri del Freedom Caucus è più conservatore della mediana degli altri membri del Partito Repubblicano. Il 6 gennaio 2021 solo due di questi hanno votato a favore della nomina di Joe Biden a Presidente degli Stati Uniti.

Le posizioni di questi membri sono spesso allineate con quelle tradizionali, conservatrici degli Stati del sud degli Stati Uniti: due terzi dei membri provengono da questi Stati rispetto al 46% degli altri repubblicani e sono proporzionalmente più numerosi tra quelli di di provenienza dagli Stati dell’ovest. In generale sono membri della Camera da meno tempo della maggioranza degli altri repubblicani e provengono quasi tutti da circoscrizioni molto conservatrici situate al di fuori delle grandi aree urbane.

Tra i membri più estremisti di destra della Camera dei Rappresentanti sono Marjorie Taylor Greene (Georgia), Lauren Boebert (Colorado), Jim Jordan (Ohio); sono stati anche responsabili di attacchi personali al Procuratore Generale Merrick Garland (DOJ), al presidente Joe Biden, e ad altre personalità di primo piano del campo democratico. Hanno tenuto anche propositi razzisti e antisemiti.

Sono anche responsabili della diffusione di false notizie e di teorie cospiratorie. Un esempio: Marjorie Taylor Green sostenne che gli incendi in California erano stati causati da fasci laser emessi da un satellite israeliano.

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Nota. Seditious Conspiracy

In the United States, seditious conspiracy is codified at 18 U.S.C. § 2384:

If two or more persons in any State or Territory, or in any place subject to the jurisdiction of the United States, conspire to overthrow, put down, or to destroy by force the Government of the United States, or to levy war against them, or to oppose by force the authority thereof, or by force to prevent, hinder, or delay the execution of any law of the United States, or by force to seize, take, or possess any property of the United States contrary to the authority thereof, they shall each be fined or imprisoned not more than 20 years, or both. It has been described as a serious but lesser counterpart to treason, targeting activities that undermine the state without directly attacking it. (Wikipedia)

Negli Stati Uniti, la cospirazione sediziosa è codificata all’articolo 18 del codice degli Stati Uniti. § 2384:

Se due o più persone in qualsiasi Stato o Territorio, o in qualsiasi luogo soggetto alla giurisdizione degli Stati Uniti, cospirano per rovesciare, abbattere o distruggere con la forza il Governo degli Stati Uniti, o per muovere guerra contro di esso, o per opporsi con la forza alla sua autorità, o con la forza per impedire, ostacolare o ritardare l’esecuzione di qualsiasi legge degli Stati Uniti, o con la forza per sequestrare, prendere o possedere qualsiasi proprietà degli Stati Uniti contraria alla sua autorità , sono puniti ciascuno con una multa o con la reclusione non superiore a 20 anni, o entrambi. È stato descritto come una controparte seria ma minore del tradimento, prendendo di mira attività che minano lo stato senza attaccarlo direttamente. (Wikipedia)

Per approfondire