Il White Paper per il web

La Gran Bretagna dichiara guerra agli OTT e presenta il White Paper per la sicurezza del web

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Il governo inglese ha presentato il White Paper 'Online Harms' con le nuove proposte per regolare Internet. Theresa May: "Gli OTT devono iniziare ad assumersi la responsabilità delle proprie piattaforme e contribuire a ripristinare la fiducia degli utenti. Puntiamo a far diventare il Regno Unito il Paese più sicuro online".

Brexit o non Brexit, gli inglesi sono d’accordo su un tema in particolare: diventare il primo Paese al mondo per la sicurezza online.

La Gran Bretagna ha proposto ampi poteri governativi per regolamentare Internet e combattere la diffusione di contenuti violenti ed estremisti, fake news e materiale dannosi per i bambini.

Le proposte, presentate stamattina in un White Paper intitolato Online Harms” dal Dipartimento per il digitale, la cultura, i media e lo sport del Regno Unito, includono la creazione di un nuovo regolatore indipendente che dovrebbe controllare i giganti del web.

Internet può essere brillante nel connettere persone in tutto il mondo, ma per troppo tempo queste aziende non hanno fatto abbastanza per proteggere gli utenti, in particolare i bambini e i giovani, dai contenuti dannosi“, ha dichiarato Theresa May nella nota di presentazione del White Paper. “E’ arrivato il momento di agire e fare le cose in modo diverso.”

Le raccomandazioni, sostenute dal Primo Ministro, puntano direttamente su Facebook, Google e le altre grandi piattaforme che i responsabili delle politiche ritengono abbiano fatto della crescita e dei profitti una priorità rispetto alla tutela degli utenti.

Tra le proposte del governo la più importante c’è la creazione di un regolatore di Internet che avrà il potere di emettere multe importanti e persino di ritenere i singoli dirigenti responsabili per il mancato rispetto di nuove leggi.

Le multe potrebbero raggiungere miliardi di dollari per le aziende più grandi, come già aveva dichiarato a febbraio il ministro della cultura Margot James.

Inoltre, come si legge nel White Paper, le aziende tecnologiche dovrebbero anche rispettare un “obbligo di diligenza“, che richiederebbe loro di adottare misure per gestire contenuti illegali o dannosi, imponendo requisiti più severi sulle piattaforme che non cancellano tempestivamente contenuti che trattano terrorismo, lo sfruttamento e l’abuso sessuale dei minori, il revenge porn, il cyber bullismo e la diffusione di fake news.

Le regole si applicherebbero alle piattaforme di social media, ai forum di discussione, ai servizi di messaggistica e ai motori di ricerca.

Le altre proposte del White Paper includono:

  • Costringere le aziende di social media a pubblicare rapporti di trasparenza sui contenuti dannosi sui loro servizi e le misure che adottano per combatterli.
  • Codici di condotta che potrebbero richiedere agli OTT di ridurre al minimo la diffusione della disinformazione durante le elezioni.
  • Un quadro per aiutare le aziende tecnologiche a creare funzionalità di sicurezza nelle proprie app fin dall’inizio.
  • Una strategia di alfabetizzazione mediatica per aiutare le persone a riconoscere disinformazione e comportamenti malevoli.

Nonostante la crisi del governo May causata dalla Brexit, il Premier britannico ha ammesso che l’attuazione dei nuovi regolamenti di Internet rimane una priorità del suo governo.

In tutto il mondo, i governi stanno avendo un dibattito più ampio sul controllo di Internet e stanno prendendo in considerazione nuove leggi.

Le azioni in Gran Bretagna segnano una nuova era nella regolamentazione del web. Fino ad oggi le democrazie occidentali hanno in gran parte evitato di prendere provvedimenti sostanziali nei confronti di quelle aziende che hanno messo in primo piano i fatturati aziendali.

E in Italia quando succederà?

Nel frattempo oggi non è mancata nemmeno la dichiarazione sulla web tax del gruppo GAFA (Google, Apple, Facebook e Amazon) del Commissario Europeo per la concorrenza Margrethe Vestager.

L’Europa deve prendere l’iniziativa e trovare un accordo per l’applicazione della web tax che sia da esempio per il resto del mondo“- ha spiegato oggi il commissario, che ha una lunga storia di resistenza e di lotta contro lo strapotere delle aziende di tecnologia.

La politica danese, a cui si devono fra l’altro le ingenti multe a Google ed Apple: “Stiamo diventando un mondo sempre più digitalizzato, e sarà un grosso problema se non riusciremo a trovare un modo per incrementare la tassazione”, ha dichiarato la Vestager in una intervista.

  • Per scaricare il report completo “Online Harms” clicca qui.