Spazio fondamentale per la Difesa e la sicurezza, l’intervento di Kubilius agli Stati generali dell’Esa
Gli Stati Generali su Difesa, Spazio e Cybersecurity dell’Agenzia spaziale europea (Esa), ospitati nel centro Esrin di Frascati, non potevano non risentire della guerra in Ucraina e dell’allarme lanciato dalla Polonia, che ha visto il suo territorio colpito da droni probabilmente lanciati dalla Russia, almeno stando a quanto dichiarato dal primo ministro polacco Donald Tusk. Un fatto ricordato dal commissario europeo per la Difesa e lo Spazio, Andrius Kubilius, che ha commentato: “Dobbiamo essere pronti per affrontare qualsiasi provocazione che la Russia possa scatenare. Abbiamo visto droni volare sopra la Polonia. È un fatto molto pericoloso. Ecco perché stiamo sviluppando le nostre capacità di difesa in modo molto rapido, sia a terra che nello Spazio“.
Intervenendo dal palco degli Stati generali dell’Esa, Kubilius ha affermato: “Abbiamo una guerra in Europa e lo Spazio è un campo fondamentale per la Difesa e la sicurezza per questo occorre quintuplicare il budget”.
La Commissione Ue, ha aggiunto Kubilius, “ha proposto di moltiplicare per cinque anni il budget di Difesa e Spazio nel prossimo programma pluriennale portandolo a 131 miliardi di euro e questo, per quanto riguarda lo Spazio, è funzionale a tre obiettivi da raggiungere”.
Il futuro bilancio a lungo termine dell’Unione sarà discusso dagli Stati membri in sede di Consiglio, deliberando all’unanimità, con successiva approvazione del Parlamento europeo del Quadro finanziario pluriennale.
Il pericolo viene da Est, Spazio parte integrante dei conflitti
“La Russia ha trasformato lo spazio in un campo di battaglia, usandolo per invadere, terrorizzare e uccidere. Non possiamo lasciare l’orbita ai nemici ne’ restare indietro rispetto agli alleati”, ha affermato Kubilius, ricordando che anche un volo su cui viaggiava con Ursula von der Leyen e’ stato colpito da interferenze satellitari.
“In meno di un anno – ha aggiunto – 50mila voli in Europa hanno subito disturbi ai sistemi di navigazione. Lo Spazio è ormai parte integrante della guerra: serve dotarsi di sistemi autonomi per guidare aerei, droni e missili, garantire comunicazioni sicure e rafforzare la capacità di difesa europea”.
Ricordando come le tecnologie spaziali siano oggi fondamentali nelle operazioni militari e per la sicurezza, ad esempio nella guida dei bombardamenti, per il monitoraggio dei movimenti oppure in operazioni di disturbo ai Gps degli aerei, Kubilius ha sottolineato come l’Europa abbia sempre più bisogno di sistemi spaziali autonomi.
Tre aree di intervento
Programma che dovrà articolarsi lungo 3 aree di intervento. La prima sviluppando maggiori capacità europee nelle reti di osservazione spaziale, l’AI a bordo dei satelliti e nelle comunicazioni sicure, con la futura costellazione Iris2, la seconda migliorando la sicurezza delle infrastrutture spaziali.
Infine, come terza area, la necessità di sviluppare una maggiore autonomia di trasporto spaziale che oggi si limita a 2 lanciatori, Ariane 6 e Vega C, “ma dobbiamo avere anche nuove opzioni perché dovremo lanciare più satelliti“.
Il ruolo dell’Italia
Ieri, incontrando Kubilius a Palazzo Piacentini a Roma, il ministro delle Imprese e del Made in Italy e Autorità delegata alle Politiche Spaziali e Aerospaziali, Sen. Adolfo Urso, aveva dichiarato che il nostro Paese “si pone come protagonista nel settore, grazie a un’industria matura e competitiva, a infrastrutture di eccellenza e a una filiera integrata che, con il supporto delle politiche nazionali e Ue, può contribuire in modo decisivo ai programmi futuri del continente”.
Urso ha inoltre sottolineato “quanto sia strategico rafforzare la cooperazione tra il nostro Paese e l’Europa nei settori dello spazio e della difesa”, ma anche “la necessità di definire una governance condivisa e armonizzata con le strategie nazionali, così da evitare sovrapposizioni e mettere a sistema gli asset già disponibili”.
Riguardo all’EU Space Act, proposto dalla Commissione europea, un quadro normativo sistemico per armonizzare e rafforzare il settore spaziale europeo, il ministro Urso ha chiesto che venga fornito “un impianto regolatorio flessibile, proporzionato e rispettoso delle competenze nazionali”, evitando sovrapposizioni con normative vigenti e promuovendo innovazione e competitività industriale.
Urso ha poi sottoposto all’attenzione di Kubilius la centralità di alcune sfide particolarmente rilevanti, tra cui la definizione del budget dell’Agenzia Spaziale Europea e alcuni programmi strategici europei come Iris 2 e Galileo, con focus sul ruolo del Centro di controllo del Fucino.
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