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Italia Login ancora lontano: serve lo Spid e il Comune digitale

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Italia Login sarà la casa digitale degli Italiani, ma per ora mancano le chiavi per entrarci e ci vorrà ancora qualche anno, non prima del 2017, perché venga aperta

 Italia Login sarà la casa digitale degli Italiani, ma per ora mancano le chiavi per entrarci e ci vorrà ancora qualche anno, non prima del 2017, perché venga aperta.

Perché ci vorrà così tanto?

I motivi sono svariati, ma di base ci sono due precondizioni tecniche necessarie perché il sito con tutti i servizi digitali connessi possa partire.

Nelle intenzioni del Governo, Italia Login dovrà cancellare le brutture di Italia.it e diventare il portale nazionale dove accedere a tutti i servizi di eGovernment della PA.

Ma ci sono delle precondizioni perché tutto ciò accada.

In primo luogo, è necessario che tutti i cittadini italiani siano dotati di un’identità digitale, lo Spid (Sistema pubblico di identità digitale) o pin unico digitale che dovrà fornire la chiave di accesso sicura ai servizi della PA; in secondo luogo è necessario che tutte le procedure della PA, fra cui Regioni, Provincie e Comuni, siano digitalizzate.

L’accesso a Italia Login presuppone quindi un sistema di riconoscimento dell’identità digitale di cittadini e imprese (Spid) e inoltre, senza la digitalizzazione delle procedure interne degli Enti Locali, il cittadino, per quanto munito di Spid, non potrebbe ad esempio fare istanze né richieste di certificati o documenti perché non potrebbe ottenere i documenti in digitale.

Ma gli 8 mila Comuni italiani dovranno tutti disporre di procedure digitalizzate e quindi, prima che questo accada, nel rapporto fra PA e cittadino resterebbe la carta, che è esattamente ciò che il piano Crescita Digitale vuole eliminare.

Visto che le procedure documentali dei Comuni (tutti i Comuni) sono tutt’altro che digitalizzate, per ora si potrebbe ipotizzare una partenza a tappe dei servizi di Italia Login, che potrebbe aprire i battenti in un primo momento limitatamente ai servizi forniti da grossi enti già digitalizzati come l’Inps, l’Inail, l’Agenzia delle Entrate o il Catasto. E magari anche di qualche Regione, visto che alcune di esse sono pronte ad adottare in autonomia carte di autenticazione alternative allo Spid, che potrebbero avere la stessa funzione come la carta regionale sanitaria.

La tempistica di Italia Login potrebbe essere aggiornata il prossimo 21 novembre a Venaria, dov’è previsto l’incontro annuale dei Digital Champions. In quell’occasione è prevista la presenza del ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia, che dovrebbe fare il punto sui progetti della riforma digitale della PA, in primo luogo sull’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente e sullo Spid, la cui sperimentazione è iniziata in 24 comuni e viaggia con qualche ritardo per rispettare la tabella di marcia del Governo.

Il piano Italia Login, il cui costo si aggira intorno ai 750 milioni di euro, rientra nel quadro più ampio della Crescita Digitale 2014-2020 approvato dal Consiglio dei Ministri a marzo con fondi complessivi per 4,6 miliardi di euro destinati a sanità, giustizia e scuola.

L’obiettivo dichiarato è convogliare al suo interno tutti i servizi di eGovernment del nostro paese. Non sarà facile, visto che l’Italia ha 240 siti gov.it, 50 mila siti web della PA, 100 mila modalità di accesso diverse per servizi online, secondo stime della Presidenza del Consiglio

Il sito Italia Login è peraltro già online, ma per accedere è necessario inserire nome utente e password.

Appunto mancano ancora le chiavi.