La lettera

Italia, Germania, Francia e Polonia scrivono alla Vestager: ‘Servono nuove regole per la concorrenza’

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La lettera, firmata congiuntamente dai quattro Ministri dell'industria Bruno Le Maire, Peter Altmaier, Stefano Patuanelli e Jadwiga Emilewicz chiede una "modernizzazione delle regole per garantire una concorrenza leale e introdurre maggiore flessibilità nella Ue".

Francia, Germania, Italia e Polonia hanno inviato una lettera alla vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, commissario per la Concorrenza, per spingere l’Unione europea a cambiare le regole della concorrenza.

Concorrenza: regole vanno cambiate

La lettera, firmata congiuntamente dai quattro Ministri dell’industria Bruno Le Maire, Peter Altmaier, Stefano Patuanelli e Jadwiga Emilewicz sottolinea che “la natura della concorrenza è cambiata e le aziende europee devono far fronte a concorrenti stranieri che certe volte godono di aiuti statali sostanziali e di mercati interni protetti“.

I ministri chiamano una “modernizzazione delle regole per garantire una concorrenza leale e introdurre maggiore flessibilità“.

I Paesi europei chiedono di “facilitare la creazione di joint venture europee”, riferendosi al dibattito nato dal rifiuto all’inizio del 2019 della fusione tra i giganti ferroviari Alstom e Siemens. Il “no” dell’Europa aveva fatto infuriare Francia e Germania e li aveva spinti a chiedere una revisione delle regole.

Non manca il digitale

Nel mirino, inoltre, non possono mancare i colossi del digitale. I ministri chiedono “l’utilizzo di più misure provvisorie per affrontare le specificità dell’economia digitale“, rafforzando le regole per “piattaforme di importanza cruciale per la concorrenza”.

Secondo loro, l’Europa dovrebbe dotarsi di nuove armi legali, come “misure temporanee“, che consentano di intervenire più rapidamente in caso di abuso, al di là delle attuali multe che cadono anni dopo la battaglia, quando il danno è già stato fatto.

Il commissario Vestager aveva già aperto le porte a dicembre per una revisione delle norme attuali, che risalgono al 1997. “Con la globalizzazione e la digitalizzazione molti mercati non funzionano più come ventidue anni fa“, aveva dichiarato il commissario.

Per scaricare la lettera clicca qui.