Lo studio

Italia Creativa: mercato da 47 miliardi con 1 milione di addetti

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Presentato oggi a Milano lo Studio di EY sull’Industria della Cultura e della Creatività. Il Ministro Franceschini: ‘Per il settore 114 milioni di fondi europei ‘.

Presentato oggi alla Triennale di Milano Italia Creativa, il primo studio che presenta l’Industria della Cultura e della Creatività realizzato da Ernst &Young con il supporto di tutte le principali associazioni di categoria, guidate da MiBACT e SIAE. (A piè di pagina Rapporto ed Executive Summary).

Un’industria, quella italiana, che vale 47 miliardi di euro e impiega 1 milione di persone.

Tra gli interventi, insieme con il Ministro Dario Franceschini e con il Presidente SIAE Filippo Sugar, la Produttrice Indigo Film e Presidente Produttori ANICA, Francesca Cima, il Direttore del Piccolo Teatro di Milano, Sergio Escobar, il Direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, l’Amministratore Delegato di EY in Italia e Managing Partner dell’Area Med, Donato Iacovone, l’Amministratore Delegato del Gruppo Mondadori, Ernesto Mauri, l’Amministratore Delegato di Sky Italia, Andrea Zappia. Il dibattito è stato moderato dal Direttore di SkyTg24, Sarah Varetto. Ha aperto i lavori l’Assessore alla cultura di Milano Filippo Del Corno.

Mission di questo studio: offrire una fotografia del settore, ampia e approfondita, su numeri e potenzialità complessive di un’industria che raramente viene considerata nel suo totale.

Ma veniamo ai dati.

Per il 2014 (anno di riferimento), il valore economico complessivo è pari a 47 miliardi di euro, il 2,9% del PIL nazionale. Sotto il profilo occupazionale l’incidenza è ancora più significativa: quasi un milione di addetti a livello complessivo. Inoltre, il 41% degli occupati nell’Industria della Cultura e della Creatività in Italia sono giovani fra i 15 e i 39 anni, contro una media del circa 37% in tutti i settori dell’economia del Paese.

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Ministro Franceschini: ‘Garantire giusti compensi ai talenti’

“Italia Creativa dimostra esattamente quanto i diversi settori dell’industria culturale italiana contribuiscano all’economia del Paese in termini di occupazione e fatturato”, ha dichiarato Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, precisando: “È nostro preciso dovere adoperarci per favorire al massimo ogni espressione di questo settore, garantendo le corrette condizioni di mercato, contrastando pirateria e contraffazione e riconoscendo il giusto compenso a chi vi opera con il proprio talento. Questo vuol dire pensare al futuro del nostro Paese e tornare a fare dell’Italia il Paese delle Arti e della Bellezza”.

L’Italia ha fatto “uno straordinario lavoro per la tutela e per la valorizzazione del patrimonio che ci hanno lasciato i nostri padri” però, secondo il Ministro allo stesso tempo “abbiamo investito poco sul presente” con “negli anni” investimenti non sufficienti sui giovani.

“Ma oggi – ha aggiunto a margine dell’incontro – abbiamo fatte scelte molto diverse” ad esempio con 114 milioni di fondi europei messi per l’industria culturale e creativa e con la carta per i diciottenni che “spinge il consumo culturale“.

Filippo Sugar (SIAE): ‘Italia Creativa, cuore e cervello dell’economia italiana’

Per Filippo Sugar, Presidente SIAE, “l’Italia Creativa è il cuore e il cervello del corpo economico del nostro Paese. Il settore culturale e creativo – ha spiegato – è infatti pieno di startup: ogni autore, ogni artista che inizia a pensare di dedicare la sua vita alla creatività o comunque a realizzare opere nuove è, di fatto, una startup. Quindi da sempre questa è un’industria fortemente legata all’innovazione, e l’innovazione è fonte di rottura, di pensieri nuovi, di libertà”.

Dai numeri emersi, risulta chiaro che si tratta di un’industria ad alto tasso di capitale umano, fondata in larga parte sull’apporto intellettuale.

L’elemento chiave di questo settore è ovviamente la tutela del diritto d’autore.

Proprio per l’importanza dell’aspetto creativo di questa industria, un elemento che riveste particolare rilevanza è quello della tutela del diritto d’autore volto ad assicurare ad autori ed editori l’adeguata remunerazione delle loro opere per ciascun tipo di utilizzazione: dai concerti alla radio e televisione, dai teatri alle sale da ballo, dai cinema ai bar ad altri luoghi pubblici, ma anche su web o nella telefonia mobile.

Diciannove le associazioni di categoria che hanno collaborato allo studio: FIEG, SIAE, AESVI, AGIS, AIE, ANEM, ANES, ANICA, APT, CNAPPC, CONFCULTURA, CONFINDUSTRIA CULTURA ITALIA, CONFINDUSTRIA RADIO TELEVISIONI, DISMAMUSICA, FEM, FIMI, NUOVOIMAIE, PMI, UNIVIDEO.

Oltre sessanta personalità di primo piano dell’industria creativa e culturale del nostro Paese hanno sostenuto Italia Creativa con le loro testimonianze.

La ricerca di EY ha misurato gli undici settori maggiormente rappresentativi dell’Industria della Cultura e della Creatività: Architettura, Arti performative, Arti Visive, Cinema, Libri, Musica, Pubblicità, Quotidiani e Periodici, Radio, Televisione e Home Entertainment, Videogiochi.

Italia Creativa Executive Summary

Rapporto completo