Banda ultralarga

Italia 1 Giga, svolta più vicina. Ma Open Fiber più veloce di Fibercop

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La soluzione della partita Italia 1 Giga da parte del Governo è più vicina, tre le opzioni sul tavolo del Dipartimento della Trasformazione Digitale che sta vagliando il quadro in vista della decisione finale.

La soluzione della partita Italia 1 Giga da parte del Governo è più vicina. Manca poco, e nelle prossime ore, come anticipato dal Sottosegretario alla Trasformazione Digitale Alessio Butti, si arriverà ad un compromesso per salvare i fondi del PNRR. Nessuno vuole perdere i fondi e anche lo spettro della revoca sembra ormai accantonato. E’ questo il clima che si respira nelle ultime ore intorno ad una vicenda che da mesi tiene con il fiato sospeso la industry delle Tlc e il Governo, che non vuole assolutamente rinunciare ai fondi per la copertura a banda ultralarga delle aree grigie, in forte ritardo.

Open Fiber sta avanzando più veloce di Fibercop

Nelle more di questa vicenda, che vede Open Fiber e Fibercop muoversi in parallelo per raggiungere la quadra sotto l’egida del Dipartimento della Trasformazione Digitale e di Infratel, c’è però un dato che è passato finora sotto silenzio. Il ritmo di progressione di Open Fiber negli ultimi mesi è più veloce di quello di Fibercop.

 Estraendo dal sito Connetti Italia i numeri aggiornati a fine maggio dei civici coperti da Open Fiber e Fibercop il risultato, a sorpresa, è che l’operatore controllato da Cdp (60%) e Macquarie (40%) è più veloce di Fibercop, controllato a sua volta da KKR Infrastructure che detiene la quota più significativa (37,8%), seguito da Canada CPP Investments e ADIA (17,5% ciascuno), il Ministero dell’Economia e Finanze (MEF) (16%) e F2i (11,2%).

Il confronto

In particolare, nel periodo fra settembre e dicembre 2024 Open Fiber ha coperto complessivamente 213mila civici, a fronte dei 177mila di Fibercop. Lo stesso trend si è registrato fra gennaio e maggio del 2025, con Open Fiber che ha coperto 366mila civici a fronte dei 124.448 di Fibercop. Il ritmo di copertura di Open Fiber è quasi tre volte superiore a quello dell’operatore controllato da KKR.

Il calco si fa andando sul sito https://connetti.italia.it/ e sottraendo dal numero totale di civici da coprire regione per regione previsto dai lotti originari il numero di civici che risultano connessi al 30 maggio.

Il quadro in termini assoluti

E’ pur vero anche che, in termini assoluti, dopo il taglio del target complessivo a 3,4 milioni di civici per il Piano Italia 1 Giga (dimezzato rispetto ai 7 milioni originari), la ripartizione stimata tra gli operatori è la seguente:

  • Open Fiber è stata assegnata circa 2,1 milioni di civici, risultando l’operatore con la porzione maggiore. A fine maggio ne aveva coperti 1.103.777.
  • FiberCop, invece, si occupa del resto, pari approssimativamente a 1,2 milioni di civici (il totale di 3,4 meno la parte di OF). A fine maggio ne aveva coperti 818mila.

Come andrà a finire?

Le tre ipotesi al vaglio: più FWA, scorporo di almeno 300mila civici o taglio secco di 300mila civici

Dopo il rifiuto da parte di Open Fiber di cedere parte dei lotti a Fibercop, la situazione è cambiata nelle ultime settimane. In particolare, sono tre le ipotesi al vaglio del Dipartimento.

In particolare, sul Sole 24 Ore è emersa una soluzione da valutare alternativa considerata “pragmatica”, vale a dire permettereuna modifica alle convenzioni che consenta l’uso temporaneo da parte di Open Fiber della tecnologia FWA in luogo della fibra FTTH. Questo per accelerare i lavori e raggiungere gli obiettivi a giugno 2026 in tempo utile per non perdere i fondi del PNRR. L’impegno sarebbe poi di coprire nell’anno successivo, vale a dire entro il giugno del 2027, i civici raggiunti dall’FWA aggiuntivo con l’FTTH previsto in origine.

Questa soluzione in qualche modo garantirebbe anche i cittadini, che in una prima fase potrebbero quanto meno ottenere nei tempi stabiliti una connettività FWA provvisoria, in attesa dell’FTTH definitivo che arriverebbe appunto in un secondo momento.  

La proposta è al vaglio del Dipartimento della Trasformazione Digitale e avrebbe il vantaggio di rispettare le date fissate dal bando Italia 1 Giga, che prevede in totale la copertura di 3,4 milioni di civici. La Commissione Ue sarebbe neutra dal punto di vista tecnologico sulla soluzione da adottare, ma sarebbe necessario a livello nazionale prendere una decisione di modifica dei termini del bando, aumentando al percentuale possibile di FWA a 1 Giga per Open Fiber.

Il tutto in un contesto in cui l’ipotesi della revoca (attuale fino a qualche giorno fa) sembrerebbe realisticamente anch’essa superata, perché si andrebbe incontro ad una pioggia di ricorsi che andrebbero ben oltre il termine ultimo del bando, con la conseguente perdita dei fondi del PNRR. Perdita che nessuno vuole.

La seconda ipotesi: lo scorporo dei civici che non si riesce a coprire

Una seconda ipotesi, già adottata per 17 progetti ferroviari del PNRR, sarebbe quella di scorporare la parte di civici che non si riuscirebbe a fare entro giugno 2026, che ammonterebbe a un totale di circa 300mila per Open Fiber, per passarli su fondi non PNRR come i fondi di coesione, che non hanno scadenze così rigide.

La terza ipotesi: la cancellazione dei civici che non riesce a coprire

Una terza ipotesi sarebbe quella di chiedere alla Commissione Ue di tagliare l’obiettivo del Piano Italia 1 Giga di circa 300mila civici, per consentirne il raggiungimento. Ma questa scelta prevederebbe anche la rinuncia a parte dei fondi del PNRR.

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