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IPTV illegali: per chi viola il copyright c’è il carcere, le condanne del Tribunale di Locri

IPTV pirateria

Danneggiata Sky, la sentenza di Locri contro la pirateria audiovisiva

La pirateria audiovisiva crea danni economici enormi e non solo, perché mette in crisi un’intera industria e perché mette a rischio investimenti e migliaia di posti di lavoro. Uno dei modi più utilizzati dai pirati online per rilanciare illecitamente le trasmissioni delle emittenti sono le IPTV illegali e il Tribunale di Locri ha condannato due persone per violazione delle leggi sul copyright.

La sentenza dei giudici è chiara: condannati a 4 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 1.800 euro il socio e l’amministratore di un locale commerciale, per diffusione non autorizzata di canali Sky attraverso servizi di IPTV pirata.

Nel testo della sentenza c’è chiaramente evidenziata la volontà di compiere il reato, “non possono esservi dubbi in merito alla consapevolezza e la volontà degli imputati di frodare l’emittente Sky Italia, ponendo in visione il programma televisivo senza il pagamento del necessario abbonamento”.

Gli imputati avranno ora 15 giorni di tempo per decidere se impugnare la sentenza o accettare pena e sanzione.

Il mercato illegale delle IPTV pirata

Secondo una ricerca condotta dalla Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV) e Ipsos, l’emergenza sanitaria e i periodi di lockdown legati alla pandemia di Covid-19 hanno determinato un aumento significativo di eventi di pirateria audiovisiva, soprattutto legati a cinema, serie tv ed eventi sportivi.

Nell’ultimo anno è cresce il numero di persone che ha utilizzato almeno una volta le IPTV illecite (21% negli ultimi 12 mesi vs 19% durante il primo lockdown) e ricordiamo che si tratta di quasi 11 milioni di italiani, di cui circa 2 milioni hanno dichiarato di possedere un abbonamento.

Ancora bassa la percezione relativa l’illiceità di queste piattaforme: solo il 37% ha piena coscienza di commettere un reato.

Attività illecite che sono in grado di sottrarre al Sistema Paese circa 1,1 miliardi di euro all’anno e che possono far bruciare 6 mila posti di lavoro ogni 12 mesi.

Il decreto per l’attuazione della Direttiva Copyright

Ad inizio novembre, il nostro Paese ha approvato il decreto di attuazione della direttiva europea 2019/790 sul diritto d’autore e i diritti connessi nel mercato unico digitale.

Con l’approvazione della Direttiva – ha dichiarato in quell’occasione Federico Bagnoli Rossi, il Segretario Generale della FAPAV – l’Italia prosegue il suo cammino a favore del copyright. Oggi le Istituzioni e le Autorità competenti hanno la possibilità di agire ed intervenire in un contesto molto diverso rispetto a quello di qualche anno fa, decisamente più favorevole per la tutela dei diritti e di chi produce e distribuisce contenuti audiovisivi, generando quindi valore, indotto e occupazione per il Sistema Paese in generale”.

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