l'analisi

IoT: boom di investimenti. E si svegliano anche le telco

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I big dell’hi-tech si sono distinti per investimenti multimiliardari in attività già avviate, le telco hanno invece preferito muoversi con investimenti diretti in startup innovative.

Dal 2011 al 2015 telco e aziende del comparto tecnologico hanno speso 31 miliardi di dollari in investimenti e acquisizioni nel settore dell’Internet delle cose (IoT). Il grosso della spesa è attribuibile alle principali aziende hi-tech, da Intel a Qulacomm e Google, ma anche le telco – seppur con un certo ritardo – hanno cominciato a mostrare interesse nell’IoT.

Il numero di acquisizioni è salito da 4 nel 2011 a 19 nel 2015, ma il picco degli investimenti, secondo gli analisti di Ovum, si è registrato nel 2013. La società di analisi ha contato 76 accordi in diverse aree specifiche dell’IoT o in qualche modo legate al comparto: si va dai servizi IT ai dispositivi indossabili e alle auto connesse.

Ovum cita ad esempio l’acquisizione di Altera da parte di Intel, che ha messo sul piatto la cifra di 16,7 miliardi di dollari, pari a 54 dollari per azione e a un premio del 56% sul loro valore. Una cifra record sia per Intel che per il settore di Internet delle Cose.

I chip programmabili di Altera, battezzati Field Programmable Gate Arrays (FPGA), sono usati in una vasta gamma di strumenti nei settori delle tlc, dell’automotive, in quello industriale, fino ai dispositivi medicali e all’hardware militare. Sono usati tra gli altri dalla cinese Huawei e dalla svedese Ericsson e consentiranno a Intel di farsi largo in diversi segmenti dell’IoT.

Se i grandi nomi dell’hi-tech si sono distinti per gli investimenti multimiliardari in attività già avviate, le telco hanno invece preferito muoversi con investimenti diretti in startup innovative.

Nel 2015, ad esempio, la francese Sigfox – che ha sviluppato le tecnologie radio per realizzare reti ottimizzate per le trasmissioni dei dispositivi in stile Internet of Things, quindi con banda stretta, antenne di piccole dimensioni, comunicazione bidirezionale e basso consumo di energia – ha raccolto finanziamenti per 115 milioni di dollari da un gruppo di venture fund che includeva Telefonica, NTT Docomo e SK Telecom.

Sempre nel 2015, Vodafone ha acquisito Cobra Automotive Technologies, azienda con sede a Varese fornitrice di servizi per la sicurezza per le auto connesse mettendo sul piatto 145 milioni. Nel 2012, infine, Verizon ha acquisito la Hughes Telematics – specializzata in servizi di rete per gli autoveicoli -per 612 milioni di dollari in contanti.