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Inwit. Telecom a Cellnex: ‘Nessun problema di liquidità, decideremo quando opportuno’

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Contrariamente a quanto lasciato intendere oggi dal CEO di Cellnex Tobías Martinez, Telecom Italia precisa che “il Gruppo non ha problemi di liquidità, in quanto nel 2015 il flusso di cassa operativo è stato pari a 2 miliardi di euro e il margine di liquidità al 31 marzo 2016 è stato pari a 10,4 miliardi di euro, permettendo una copertura delle scadenze finanziarie fino al 2019”.

E’ quanto sottolinea Telecom Italia in una nota in risposta alle affermazioni rilasciate oggi dal Ceo del gruppo spagnolo all’agenzia Radiocor, in riferimento alla decisione di Telecom Italia di congelare la vendita di Inwit, società in cui sono confluite le torri della compagnia telefonica italiana e per la quale Cellnex aveva presentato a marzo un’offerta in cordata con  F2i.

Se nelle incertezze e negli scossoni dei mercati post-Brexit, “Telecom si trovasse ad avere difficoltà ad avere accesso al mercato del debito, potrebbe avere bisogno di soldi, ma se anche noi avessimo difficoltà ad accedere al mercato del debito, dovremmo pagare di meno e questo vuol dire che il valore è minore”, ha affermato Martinez, lasciando intendere che se e quando si deciderà sulla vendita di Inwit, non è detto che verrà presentata una nuova offerta e, in ogni caso, il prezzo potrebbe non essere quello messo sul piatto a marzo, anche a causa delle conseguenze della Brexit.

Ma Telecom a stretto giro ha precisato che “la Società è nella posizione di riservarsi il tempo opportuno per valutare il percorso di miglior creazione di valore per Inwit, come già comunicato alla stessa Cellnex”.

La società spagnola, in cordata con F2i, aveva presentato a marzo un’offerta da 4,9 euro per azione sull’intero 45% messo in vendita da Telecom Italia, valutando la società circa 3 miliardi di euro. In corsa c’era anche  Ei Towers, che ha offerto 5 euro per azione ma su una quota del 27,5% e con una contestuale acquisizione da parte di Inwit di un migliaio di torri dalla controllata Mediaset.

Il cda di Telecom ha però deciso di ‘congelare’ la vendita.  L’ad Flavio Cattaneo ha spiegato che Telecom sta facendo delle riflessioni sulla strategicità di Inwit, anche al fine di “valutare l’attività delle reti 5G al fine di essere pronti a quelle nuove frequenze”.

Ma Cellnex, che non avrebbe mai ricevuto risposta dal gruppo telefonico italiano e nel frattempo ha proceduto ad altre acquisizioni, dice oggi che le condizioni rispetto a tre mesi fa sono radicalmente mutate e non esclude di scartare il dossier italiano  se Telecom dovesse prendere ancora troppo tempo per decidere. Il Ceo Martinez ha quindi precisato all’agenzia Radiocor che se anche Cellnex prenderà in esame la possibilità un’eventuale nuova offerta, bisognerà considerare “quale sarà l’evoluzione del mercato finanziario e del quadro macro-economico”, anche alla luce delle conseguenze dell’uscita del regno Unito dall’Unione europea.

Quando Telecom Italia deciderà le sorti della sua controllata, insomma, Cellnex lo valuterà, “ma nella nuova situazione che è una situazione con la Brexit. E questo è un rischio”.

Anche l’ex incumbent spagnolo Telefonica, che nel frattempo ha congelato la vendita della divisione O2, ha messo in vendita le torri alla ricerca di nuove vie per alleggerire il pesante debito e Cellnex  – che controlla in Europa un totale di 15.120 torri, tra cui 7.708 in Italia e 7.412 in Spagna – potrebbe dunque approfittare di questa nuova possibilità, così come degli spazi che si apriranno se si farà la fusione tra Wind e 3 Italia.

In questo caso, ha detto Martinez, “…c’è l’opportunità per un nuovo operatore in Italia, il quarto e per noi questa è un’opportunità di fare tutto il ‘roll out’ della rete con i nostri siti e abbiamo la capacità per farlo”.

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