Il Convegno

Internet Governance. Luigi Gambardella (ETNO): ‘Gestione della Rete sia condivisa e inclusiva’

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Pubblichiamo di seguito l'intervento di Luigi Gambardella, presidente del board ETNO, al convegno 'From Sao Paulo to Istanbul. Towards a Better Internet Governance' svoltosi il 21 luglio alla Camera dei deputati per discutere la gestione mondiale della Rete in vista del dell'Internet Governance Forum che si terrà in Turchia a settembre.

Cari rappresentanti del Parlamento e del Governo italiano, illustri oratori, cari ospiti, sono lieto di essere con voi oggi per quello che spero si rivelerà essere un interessante dibattito, su un tema per noi molto importante: la governance di internet.

Prima di proporvi il nostro punto di vista sul tema, e’ con piacere che do il benvenuto – anche a nome di ETNO – a tutti gli ospiti, in particolare a quelli venuti dall’estero, che siamo orgogliosi di accogliere a Roma, la citta’ piu’ bella del mondo.

Ma soprattutto, lasciate che ringrazi il Presidente della Camera Laura Boldrini e il deputato Sergio Boccadutri per averci ospitati presso il Parlamento Italiano, cuore pulsante della nostra democrazia.

La conversazione prende il via in un momento cruciale per le istituzioni europee. La Presidenza italiana sta intensificando i propri sforzi per far progredire una serie di dossier legislativi aperti, ma ha anche assunto un ruolo importante nel plasmare il dibattito sulle future politiche della Commissione europea – a pochi mesi dall’inizio del nuovo mandato.

In questo contesto, ETNO ha fornito un supporto costante a tutte quelle voci che si sono impegnate nel promuovere il linguaggio della crescita, della creazione di posti di lavoro e di stimolo agli investimenti privati: non c’è crescita senza investimenti e le aziende ETNO, che rappresentano oltre il 60% del totale degli investimenti del settore e il 77% dell’impiego del settore, sono pronte a fare di più. Per fare quel di piu’, dobbiamo lavorare insieme alle istituzioni e creare un quadro legislativo adeguato.

Per questo motivo, abbiamo accolto con entusiasmo il fatto che il Presidente eletto Jean-Claude Juncker abbia messo il Mercato Unico Digitale al secondo posto tra le principali priorità per il prossimo mandato della Commissione. E’ la prima volta che figura cosi’ in alto, dopo la crescita e la creazione di impiego e prima delle politiche energetiche. Cio’ ci rassicura sul fatto che, con la Presidenza Italiana e con Juncker, vi sia la volontà politica di essere ambiziosi e di riportare l’Europa ad essere in una posizione di forza anche nella catena del valore dell’economia digitale.

La governance di internet: perché è importante per noi

Affinché questo livello di ambizione si realizzi, il dibattito sulla governance di internet diventa allora cruciale. Ma perché gli operatori telefonici insistono così tanto sull’importanza di tale tema?

La governance di internet e’ cruciale perché internet è diventato cosi’ importante nella vita quotidiana dei cittadini e della società che il dibattito su come gestirlo non puo’ piu’ essere dominato da una ristretta élite di tecnocrati della rete.

La governance di internet e’ cruciale perché è un anche dibattito sui valori che ne ispirano la gestione. E, in quanto democrazie europee, abbiamo la legittima ambizione di portarlo avanti.

É un dibattito cruciale perché riguarda i fattori di competitivita’ che stanno dietro alle nostre aziende, e che permettono loro di essere forti e competitive in uno scenario globale.

Questo e’ infine un dibattito cruciale anche e soprattutto per gli operatori di telecomunicazione europei. Noi siamo la spina dorsale digitale del Continente e un internet migliore, più forte e più sicuro dipende anche dalla nostra abilità di accrescere gli investimenti nelle reti e nei servizi. Per questa ragione sosteniamo e sosterremo sempre delle regole cosiddette “a prova di futuro”, ovvero che garantiscano magini di manovra imprenditoriali tali da poter  stimolare l’innovazione piuttosto che bloccarla. Pensate a temi caldi come la Net Neutrality, ad esempio. ETNO non si pone in contrasto con misure che prevengano il blocco o la degradazione dei vari servizi online. Ma, come aziende che innovano e investono, non potremmo mai condividere il parere di chi vuole regolamentare in modo intrusivo il funzionamento della rete, o scegliere vincitori e vinti per via regolamentare.

Tutto cio’, in sintesi, significa quindi che il dibattito globale sull’internet assume una rilevanza fondamentale. L’Unione europea ha intensificato questo dibattito e la  generale consapevolezza sull’importanza di questo tema è cresciuta in maniera costante. A suggellarne l’importanza, ad esempio, vi sono eventi come la conferenza internazionale NetMundial, che si è tenuta lo scorso aprile a San Paolo, organizzata dal Governo brasiliano. O, ancora, l’importante annuncio dell’NTIA nei primi mesi di quest’anno, con il quale il Governo americano ha deciso di internazionalizzare le funzioni della IANA.

Ecco perche’ la Comunicazione sull’internet governance, presentata dalla Commissione europea quest’anno, ricopre un ruolo fondamentale.

Con questa Comunicazione viene sancita la necessita’ di un ruolo strategico dell’UE al tavolo delle negoziazioni. Come europei non possiamo accontentarci di essere degli osservatori, perche’ cosi’ rischieremmo l’emarginazione. L’Unione Europea può e deve avere un ruolo attivo nel dibattito e ha anzi l’opportunita’ di divenire il broker di tutti le future discussioni sulla internet governance. Chi, meglio degli europei, puo’ aiutare a conciliare le posizioni – talvolta distanti – dei paesi seduti al tavolo delle negoziazioni?

E’ proprio per questo motivo che abbiamo accolto con estremo favore il ruolo chiave che la Presidenza Italiana ha dato al tema nella propria agenda per il semestre europeo. ETNO sosterra’ con forza il ruolo della Presidenza nel dare all’europa una voce piu’ forte ed unita in tale dibattito.

La prospettiva delle telco sulla governance di internet

Ma, se scendiamo nello specifico, qual e’ la visione che gli operatori TLC hanno della governance di internet? ETNO ha piu’ volte supportato il modello multi-stakeholder, ma riteniamo che debba essere un modello davvero aperto e – quindi – orientato ad includere sempre piu’ voci e punti di vista. E qui non bastano le dichiarazioni di intenti, ma sono necessarie delle roadmap chiare che testimonino il coinvolgimento di piu’ attori.

L’attuale modello multi-stakeholder non è abbastanza aperto e non risponde a quei requisiti di inclusività che molti portatori di interesse richiedono da piu’ parti. Per garantire tale inclusivita’, il modello deve essere flessibile, e non rigido. Pensate ai paesi in via di sviluppo: cosa stiamo facendo, in concreto, perche’ la loro voce sia davvero rappresentata?

In tale contesto, e’ dunque importante che il ruolo e le responsabilità di ogni organizzazione partecipante al dibattito siano chiare e definite. Sarebbe sbagliato vedere i vari organismi di governance come in competizione fra loro. Lo spirito, piuttosto, deve essere quello della complementarieta’: tutte le parti debbono poter contribuire in maniera paritaria al dibattito globale sulla governance della rete.

E questo ci porta inevitabilmente alla questione, a volte mediaticamente spinosa, del ruolo dei Governi. ETNO ha piu’ volte detto che i Governi debbono avere un ruolo, in particolare su questioni che hanno un impatto significativo sulle politiche pubbliche: basti pensare alla privacy o allacybersecurity. Su altri temi, invece, il loro ruolo puo’ essere quello di facilitatori, piuttosto che di leader. Basti pensare ad una tematica come l’innovazione.

Qualsiasi sia il ruolo dei Governi nel dibattito, tuttavia, e’ nostra convinzione che le politiche digitali e la digital diplomacy abbiano titolo ad essere tra le massime priorita’ di ogni ministero degli esteri europeo. Pensiamo per un attimo al dipartimento di Stato americano, internet è al cuore della loro attivita’ di politica estera. Noi riteniamo che, anche in Europa, ci sia spazio per fare di piu’, a questo proposito.

Lasciatemi lanciare un’idea forse un po’ provocatoria: perche’, ad esempio, l’Ue non dovrebbe avere una rappresentanza permanente nella Silicon Valley?

Ma lasciate che torni al dibattito sulla governance in senso proprio. ETNO, in quest’ambito, ha sostenuto appieno l’appello all’internazionalizzazione dell’ICANN e siamo incoraggiati dai primi passi mossi dall’ICANN stessa in proposito. Quando si considerano le funzioni di transizione dell’IANA, noi auspichiamo una soluzione che risponda ai bisogni di tutti gli stakeholders, assicurando al contempo la stabilità e la sicurezza della rete.

Su questa linea, ETNO, che da molti anni partecipa all’Internet Governance Forum, si sta preparando all’importante appuntamento di settembre – che si terra’ ad Istanbul. L’IGF ha dimostrato di essere un importante luogo di dibattito, e siamo pronti a sostenerne la continuazione, come luogo di scambio proficuo ed inclusivo tra diversi portatori di interessi.

Il mandato dell’IGF NON é finalizzato a produrre  policy o principi generali su temi legati ad internet, ma piuttosto a discutere questioni di politica pubblica per incoraggiare la sostenibilità, la sicurezza e lo sviluppo di Internet.

Questo ha portato alcuni a bollare l’IGF come un semplice ‘salotto’ in cui si chiacchiera di tematiche poco concrete. Al contrario, noi riteniamo che si sia dimostrato come l’IGF abbia la capacita’ di anticipare tematiche di rilevanza cruciale e di preparare il terreno del dibattito per quando diventeranno tematiche calde e su cui debbon essere prese delle decisioni.

ETNO sarà presente all’IGF di Istanbul e attendiamo quindi con interesse le discussioni dei due panel di oggi, che sono intese a facilitare un proficuo scambio di opinioni su tutti quei temi che, durante NetMundial, sono rimasti aperti. E che, fra poche settimane, avremo la possibilita’ di discutere ulteriormente sulle rive del Bosforo.