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Internet Governance. Consiglio Ue Tlc a Milano, obiettivo strategia comune

Digitale

Trovare una posizione comune a livello Ue sul delicato tema della Internet Governance, per non trovarsi impreparati nel processo di transizione in atto nella gestione della Rete da un modello Usa-centrico ad un nuovo modello multi stake-holder. Nuovo modello su cui l’Europa avrà voce in capitolo soltanto presentandosi con una posizione comune, necessaria peraltro al consolidamento del Single Market del digitale e ad affrontare le prossime sfide rappresentate dalla fine del roaming fissata per il 2015, la sicurezza della rete e la Net neutrality.

Questi in sintesi i temi sul tavolo al Consiglio informale Ue delle telecomunicazioni che si tiene a Milano questa sera (cena informale) e domani (incontro ufficiale), organizzato dal Governo italiano in occasione del Semestre di Presidenza Ue e in vista del Consiglio Ue sulle Tlc fissato per novembre.

All’appuntamento di Milano saranno presenti i ministri delle Comunicazioni e i rappresentanti di tutti gli stati membri, chiamati a raccolta dall’Italia, per fissare una linea di condotta comune e ribadire quanto già detto a più riprese dalla Commissione Ue e dal sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli: “L’Europa deve parlare con una voce sola in questo processo di transizione della Governance di Internet da un modello Usa-centrico ad un modello multi-stakeholder della Rete – ha detto – Per avere peso e credibilità sufficienti a livello internazionale, è necessario che la Ue assuma una posizione comune su temi fondamentali come sicurezza, net neutrality, privacy e rispetto della persona in Rete. Noi siamo per l’evoluzione di un nuovo modello di Icann )l’ente no profit americano che gestisce le tematiche legate alla sicurezza e all’interoperabilità della Rete ndr) e non per un modello Onu”.

 

Inoltre, nella visione del Governo italiano, la Governance di Internet non si può ridurre ad una semplice questione di carattere commerciale ed è necessario che la Ue vigle affinché “L’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) rispetti i diversi sistemi giudiziari a livello globale”. Ed è anche su queste basi che si svolgerà il dibattito politico di stasera e domani, dopo i recenti attriti fra Ue e Usa relativo ai domini .vin e .wine, che ha spinto il Commissario uscente Neelie Kroes a ribadire la necessità di  riformare l’attuale modello di governance di internet.

 

Una posizione in linea con la roadmap fissata al NET Mundial, il forum mondiale della Rete che si è tenuto lo scorso mese di aprile in Brasile, dove è stata approvata a tempo di record la prima costituzione di Internet.

 

Tanto più che il tempo stringe: entro fine anno la FCC americana adotterà le regole per la Net Neutrality mentre entro giugno 2015 l’Europa dovrà assumere la sua posizione ufficiale in materia, propugnando inoltre una maggiore apertura della governance di Internet ai paesi in via di sviluppo.

Il Consiglio europeo ha già affermato il suo impegno per una visione multi-stakeholder di Internet, sottolineando la necessità di rafforzare il ruolo dell’Internet Governance Forum. Il Consiglio ha inoltre chiesto la globalizzazione delle funzioni della IANA (Internet Assigned Numbers Authority), l’agenzia che si occupa dell’assegnazione dei domini, e contemporaneamente ha chiesto una riforma del ruolo dell’ICANN.

Nel contempo, il governo Usa ha dato mandato all’ICANN di presentare proposte per accompagnare questa transizione verso un modello condiviso del sistema di assegnazione dei domini.

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