#NetMundial 2014: sulla net neutrality troppe divergenze. Nessuna discussione, tutto rimandato

di Paolo Anastasio |

Il documento finale di NetMundial 2014, la conferenza mondiale sulla governance della Rete, non affronta la net neutrality e le nuove regole proposte dalla FCC. Luigi Gambardella (ETNO): ‘L’Europa decida se vuole partecipare all’innovazione del futuro’.

Brasile


NetMundial 2014

Un documento annacquato, che non prende una posizione univoca sul tema caldo della net neutrality, anzi, la discussione è stata rimandata a data da destinarsi, proprio nei giorni in cui dagli Usa arrivano segnali di apertura da parte della FCC (Federal Communication Commission) verso l’introduzione di nuove norme sul governo di Internet, che propongono la creazione di “corsie preferenziali” per gestire il traffico in Rete da parte dei content provider. E’ questo il risultato finale – deludente secondo il Wall Street Journal – di NetMundial 2014,  la conferenza internazionale sulla futura governance di internet che si è tenuto la settimana scorsa a San Paolo in Brasile. Al summit hanno partecipato rappresentanti di paesi da tutto il mondo fra cui Stati Uniti, Europa, Sud America Asia e Africa.

 

Più di 180 contributi da parte di stakeholder internazionali, che però non sono bastati a raggiungere la quadra sul tema caldo della net neutrality, la cui discussione è stata rimandata a causa di punti di vista troppo divergenti fra loro per raggiungere uina sintesi comune. 

 

La FCC andrebbe in direzione contraria rispetto a quella intrapresa dal Parlamento Ue, che ha invece votato norme molto stringenti in questo senso (anche se la proposta votata dal Parlamento non convince alcuni Stati membri) e se le nuove regole entrassero in vigore Usa ed Europa potrebbero trovarsi su due fronti opposti in tema di net neutrality. In questo contesto, dal NetMundial 2014 non scaturisce un documento con una posizione univoca.

 

Eppure, il dibattito a San Paolo ha toccato i temi più caldi di Internet, con una condanna generalizzata della sorveglianza di massa – figlia dello scandalo NSA – e con l’impegno comune per garantire la privacy degli utenti, pilastro per garantire la libertà del web. Sul governo della Rete da parte dell’ICANN nessuna decisione. 

 

Il nodo della net neutrality però non è stato affrontanto. Gli organizzatori brasiliani della kermesse hanno per questo motivo redatto un documento finale che non soddisfa nessuno, men che meno il presidente Dilma Rousseff, paladina di una governance più aperta del web e meno prona ai diktat degli Usa.  Un documento fatto di buoni propositi e linee guida non vincolanti per gli Stati.  

 

“Il documento non ha valore legale – ha detto Virgilio Almeida, presidente di NetMundial presentando il documento finale – ma piuttosto un insieme di idee, impressioni, suggerimenti e diverse visioni che provengono da diversi stakeholder di diversi paesi”.

 

Le autorità brasiliane hanno preso posizione in questi giorni a favore di una governance della Rete che non consenta di discriminare certi contenuti rispetto ad altri. In altre parole, sono favorevoli al mantenimento di un concetto di traffico indistinto online, dove i contenuti non vengano differenziati a seconda del servizio che portano in sé.

 

Una posizione che fa a pugni con quanto stabilito negli stessi giorni in cui si teneva il NetMundial 2014 dalla FCC americana, che ha proposto nuove regole che permetterebbero ai fornitori di servizi a banda larga di farsi pagare un extra dalle aziende in cambio una ‘corsia preferenziale’ per i loro servizi.

 

“Se vuoi un modello multistakeholder (della Rete ndr)  devi accettare l’idea che esistono diversi punti di vista e posizioni diverse (sulla net neutrality ndr) e forse non arriverai ad una posizione condivisa”, ha commentato Luigi Gambardella, Executive Chariman di ETNO, l’associazione che rappresenta le maggior tlc europee.

 

A proposito della Net Neutrality, Gambardella ha aggiunto che “la FCC vuole riconoscere il fatto che l’innovazione è l’essenza stessa dell’ecosistema di Internet. Una posizione in netto contrasto con le regole iper intrusive votate del Parlamento Europeo uscente,  che creeranno difficoltà a servizi innovativi come la telemedicina  o il video on demand – dice Gambardella – In Europa dobbiamo decidere se vogliamo prendere parte alle innovazioni del futuro e se vogliamo che il nostro contente entri a far parte della nuova mappa di Internet. Il lavoro del prossimo Consiglio Europeo sulla net neutrality sarà fondamentale affinché l’Europa guadangi la leadership della Rete”.