L'annuncio

Internet Governance, Antonello Giacomelli: ‘A Milano consiglio Ue il 2 e 3 ottobre’

di |

Il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, oggi a Bruxelles per illustrare il programma del Semestre italiano al Parlamento Ue, ha annunciato un consiglio straordinario sull’Internet Governance che si terrà a Milano il 2 e il 3 ottobre.

Il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli ha annunciato oggi a Bruxelles, in occasione della presentazione del programma del Semestre di presidenza italiano sulle telecomunicazioni (#It2014eu) al Parlamento, un “consiglio straordinario Ue sulla Internet Governance, che si terrà il 2 e 3 ottobre a Milano”. Il sottosegretario ha poi aggiunto che un altro obiettivo “è l’approvazione della direttiva Nis (Network and Information security sulla cyber security ndr) entro il Semestre”.

 

 

E’ questa la novità principale della trasferta europea di Giacomelli, che via Twitter ha ribadito la posizione del Governo in materia di Internet Governance, improntato su una visione di gestione multistakeholder: “Internet non può diventare il luogo dell’accordo tra i grandi gruppi”, ha ribadito il sottosegretario, in linea con quanto dichiarato lo scorso 21 luglio in al convegno tenuto a Roma “From Sao Paulo to Istanbul. Towards Better Internet Governance”. In quell’occasione, Giacomelli aveva detto che Internet non può essere ridotto alla sua dimensione commerciale, ma deve rimanere un luogo di opportunità per tutti, non solo per chi ha grandi risorse economico-finanziarie”.

 

“La net neutrality resta un principio fondamentale – ha continuato Giacomelli – il timore di un eventuale accordo tra i cosiddetti over the top e grandi compagnie di telecomunicazione è legittimo e non vorremmo che a farne le spese fossero i cittadini” ha aggiunto Giacomelli, secondo il quale “c’è grande attesa per il ruolo che l’Italia può giocare sul tema della governance di Internet durante il semestre di presidenza italiana della Ue: il governo cercherà una mediazione perché l’Europa maturi una posizione comune verso un modello davvero multi-stakeholder. La vicenda dei nomi a dominio dimostra che c’è ancora molta strada da fare”.