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Insurtech, come il settore assicurativo è pronto alla rivoluzione

In Italia il settore assicurativo sta attraverso un periodo di profonda trasformazione.

Il pubblico negli anni è cambiato, così come gli stili di vita e i bisogni. I Millennials sono oggi una potenza economica in ogni ambito, e in futuro lo diventeranno sempre di più. Questi necessitano di maggiore libertà, di prezzi più accessibili e semplicità dell’offerta.

Per andare incontro a questi bisogni, le compagnie assicurative si stanno muovendo verso la propria digitalizzazione e l’applicazione delle nuove tecnologie ai loro processi. L’obiettivo è una migliore gestione delle polizze e un più facile contatto e rapporto fra pubblico e offerta.

Insurtech: il successo

Come è successo per il sistema bancario che, con la proliferazione delle startup Fintech, è stato obbligato a rivoluzionarsi profondamente – non senza danni per azionisti e dipendenti – ecco che la stessa cosa sta accadendo per le compagnie assicurative.

L’Insurtech è oggi realtà, e i suoi paradigmi, perché non si commettano gli stessi errori, vanno abbracciati. Sebbene questa trasformazione sembri meno dirompente, le possibilità e i rischi rimangono sempre gli stessi.

In generale, le innovazioni sono comuni per entrambi i settori e consistono in:

Alcune realtà Insurtech

Per delineare chiaramente come questi fattori possano prendere vita in una Insurtech, è importante portare ad esempio alcune realtà che hanno rivoluzionato il modo di proporre e gestire le proprie polizze assicurative. In primis è giusto citare una realtà italiana, in prima linea nell’innovazione.

upGRAPE è la piattaforma assicurativa, di Mansutti Spa, che si prefigge di rivoluzionare il rapporto fra utenti e assicurazioni. Questa offre la possibilità di:

In generale, fra le suddette features sono presenti tutti gli elementi che sono in grado di trasformare una proposta innovativa in una realtà di successo. Nello specifico, è molto interessante sia la co-presenza di virtuale e umano nell’assistenza al cliente, sia la volontà di trasformare la sottoscrizione di una polizza in un’esperienza “artistica”.

Altri esempi

Il primo punto delinea una “maturità” digitale, ovvero la comprensione che il virtuale senza il rapporto umano è inutile. Il secondo, invece, sottolinea che l’esperienza porta valore non solo perché fruibile e intuitiva, ma anche perché comunica un valore estetico.

Una seconda realtà italiana è Neosurance che, invece, fonda il suo core business sulle tecnologie di personalizzazione che mette in mano ai provider che intendano farne uso.

Non è infatti una compagnia assicurativa diretta al pubblico, ma uno strumento che altre realtà assicurative possono adottare all’interno dei propri sistemi.

L’azienda si propone come piattaforma in grado di offrire polizze assicurative personalizzate, grazie all’Intelligenza Artificiale e all’analisi del profilo psicografico degli utenti, in soli sette secondi.

Kakau è invece una Insurtech attiva in Brasile, a San Paolo, e propone la stipula di polizze assicurative per i più giovani. Infatti, queste si dividono in tre tipologie: casa, smartphone e mobilità, in particolare per ciclisti amatori e non.

Le assicurazioni

Le assicurazioni sono semplicissime da attivare; le opzioni sottoscrivibili sono poche e sono spiegate chiaramente, con i vantaggi di ognuna sviscerati nei minimi dettagli. Anche i prezzi sono in linea con il pubblico a cui si rivolgono. Per un’assicurazione su furto e danno accidentale dello smartphone si spendono all’incirca 13 euro mensili.

In definitiva, sebbene la trasformazione digitale all’interno del settore assicurativo sia ancora limitata, si stanno affacciando sul mercato alcuni soggetti molto interessanti e innovativi, che si propongono di rivoluzionare il mercato. La fortuna è che oggi questi attori hanno la possibilità di affrontare la propria trasformazione digitale guardando agli errori dei propri “cugini” del settore bancario; commetterne gli stessi errori sarebbe una scelta imperdonabile.

Photo by Adrianna Calvo from Pexels

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