L'intervista

Infrastrutture digitali e transizione ecologica. Il capitale naturale di INWIT

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Infrastrutture digitali e transizione ecologica. Il capitale naturale di INWIT. Intervista a Emanuele Cardinale, Head of Sustainability di INWIT

Key4Biz. Sappiamo che INWIT è impegnata nell’implementazione di azioni volte a massimizzare l’efficienza nell’uso delle risorse, sia materiali che energetiche, e a minimizzare gli impatti ambientali delle proprie attività. Quali sono le caratteristiche della vostra strategia ambientale?


E.Cardinale. La nostra strategia ambientale è rappresentata dal piano di sostenibilità, parte integrante del piano industriale, articolato sulle tre aree di impegno ESG: Environment, Social e Governance.

Per quanto riguarda l’area Environment, il nostro obiettivo di medio-lungo termine è il raggiungimento del net zero, con un approccio basato sull’economia circolare. Questo significa mettere in atto azioni che considerino l’intero ciclo di vita dei nostri asset e infrastrutture. Ad esempio, nel 2023, oltre il 30% delle 5.000 tonnellate di acciaio acquistate per i nostri asset era riciclato. Inoltre, siamo attivi nell’efficienza energetica e nell’approvvigionamento da fonti rinnovabili, che nel 2024 hanno coperto il 76% del nostro fabbisogno. Nel fine vita degli asset, abbiamo recuperato il 98% dei materiali dismessi, evitando che diventassero rifiuti.

Key4Biz. Nel 2024 INWIT ha pubblicato il suo primo climate transition plan. Quali sono gli obiettivi climatici e i risultati raggiunti finora?

E.Cardinale. La pubblicazione del climate transition plan è una tappa fondamentale del nostro percorso di decarbonizzazione. Il documento descrive le azioni per allineare la nostra strategia climatica agli obiettivi dell’Accordo di Parigi, ovvero mantenere il riscaldamento globale sotto 1,5 °C.

Abbiamo due target validati dalla Science Based Target initiative (SBTi), ente terzo indipendente:

  1. Target near-term: riduzione del 42% entro il 2030 delle emissioni Scope 1 e 2 (market-based), rispetto al 2020. Al 2024 abbiamo già ottenuto una riduzione del 20%.
  2. Carbon neutrality dal 2024: compensiamo le emissioni residue con crediti CO₂ certificati, adottando l’approccio “beyond value chain mitigation”, raccomandato dalla SBTi.

Il secondo target è il net zero al 2040, che prevede l’azzeramento delle emissioni dirette e indirette.

Key4Biz. INWIT ha anche una forte attenzione alla biodiversità. Ci racconta i progetti attivi su questo fronte?

E.Cardinale. La tutela della biodiversità è una linea d’azione chiave del nostro piano di sostenibilità, in particolare dell’area ambientale. Abbiamo sfruttato la distribuzione capillare dei nostri siti per installare tecnologie e sensoristica IoT a supporto del monitoraggio ambientale.

Abbiamo avviato un progetto con il WWF per la prevenzione degli incendi boschivi in tre oasi: Macchia Grande (Roma), Calanchi d’Atri (Teramo) e Bosco di Manzaco (Milano). Successivamente abbiamo esteso l’iniziativa ad altre cinque aree naturali dell’Appennino Centrale, come il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e la Lecceta di Torino di Sangro. Su queste torri abbiamo installato telecamere smart e gateway con AI, in grado di rilevare pennacchi di fumo e inviare alert alle autorità competenti.

Abbiamo inoltre avviato un progetto di monitoraggio della qualità dell’aria in due parchi nazionali e tre riserve regionali dell’Appennino Centrale. Su sei torri abbiamo installato sensori IoT che misurano parametri come biossido di azoto e polveri sottili. I dati raccolti aiutano i nostri partner a valutare l’impatto di tali parametri sulla conservazione della biodiversità.

La biodiversità è sempre più minacciata dai cambiamenti climatici, ed è per questo che rappresenta una delle priorità del nostro impegno ambientale. Tutte le nostre iniziative sono rendicontate nel bilancio integrato di INWIT.

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