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Infrastrutture critiche, Roberto Setola è il nuovo Editor in Chief dell’International Journal of Critical Infrastructure Protection

Per la prima volta un italiano viene nominato Editor in Chief della principale rivista internazionale specializzata in protezione delle infrastrutture critiche. È Roberto Setola, professore ordinario presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e direttore del Master in Homeland Security UCBM, che da anni forma i professionisti della sicurezza nei settori delle infrastrutture critiche, dalle reti informatiche alle ferrovie, dalle telecomunicazioni alla rete elettrica. 

La nomina di Roberto Setola alla direzione di una così prestigiosa rivista internazionale rappresenta un importante riconoscimento al grande lavoro svolto dai ricercatori italiani per il miglioramento della sicurezza e della continuità operativa delle infrastrutture che erogano servizi essenziali alla popolazione. 

La designazione di Roberto Setola a Editor in Chief dell’International Journal of Critical Infrastructure Protectionavviene in un momento cruciale per la sicurezza dei sistemi infrastrutturali nazionali, nel quale il tema della resilienza sta acquisendo una crescente rilevanza. Come evidenzia infatti il prof. Setola nel suo editoriale di esordio pubblicato sulla rivista, “…gli effetti dovuti alla pandemia e ai fenomeni climatici che hanno caratterizzato questa torrida estate e che presumibilmente si presenteranno in autunno e, soprattutto, le conseguenze della carenza di gas dovuto al conflitto russo ucraino, avranno significative conseguenze sia sulla continuità operativa di molte filiere industriali. A queste potrebbero aggiungersi conseguenze di ordine sociale e pubblico legate alle problematiche occupazionali che potrebbero generare uno scenario da tempesta perfetta all’interno del quale sarà fondamentale la capacità dei diversi operatori di garantire l’erogazione dei servizi essenziali per limitare le conseguenze negative alla popolazione…”. 

Per questo obiettivo è auspicabile, come sostiene ancora Setola, che “…i singoli operatori predispongano specifici piani per la gestione di queste situazioni complesse avendo ben chiari quali siano le attività da salvaguardare, sfruttando in modo ottimale le proprie flessibilità e le scarse risorse. Piani che dovranno essere sufficientemente dinamici da potersi adattare ai diversi scenari che potrebbero presentarsi…”

Essenziale inoltre, per gli operatori, dotarsi di una adeguata struttura di gestione e coordinamento come, da diverso tempo, promuove l’Associazione italiana dei security manager, AIPSA. È altresì fondamentale migliorare la cooperazione tra i diversi operatori e con le istituzioni pubbliche: significative interdipendenze tra le infrastrutture europee, sempre più interconnesse, impongono infatti l’adozione di misure cross-settoriali coordinate, sicuramente più efficaci ed efficienti rispetto ad iniziative autonome ed estemporanee, sia in termini di consumi elettrici che di mitigazione di danni alla popolazione. 

Vai al testo completo dell’editoriale in versione italiana “Infrastrutture critiche tra minacce naturali e scelte dei governi” appena pubblicato sull’International Journal of Critical Infrastructure Protection.

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