L'appello

Informatics Europe, appello a Fico e Fioramonti ‘L’informatica diventi materia scolastica’

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Lanciata oggi alla Camera da Enrico Nardelli (Informatics Europe) alla presenza dei deputati Antonio Palmieri (Fi), Flavia Piccoli Nardelli (Pd) e Paolo Lattanzio (M5S) la ‘Dichiarazione di Roma’ per promuovere nelle istituzioni l’introduzione nella scuola dell’obbligo dell’insegnamento dell’Informatica.

Un appello alle istituzioni per inserire l’informatica fra le materie di insegnamento scolastico, per fare in modo che i nostri ragazzi apprendano fin da bambini i concetti che informano la società digitale nella quale siamo sempre più immersi. Questo l’obiettivo della “Dichiarazione di Roma”, presentata oggi alla Camera in occasione dell’evento “Il ruolo sociale dell’informatica”, promosso da Enrico Nardelli, presidente di Informatics Europe, l’Associazione europea dei Dipartimenti universitari e Centri di ricerca in Informatica, alla presenza dei deputati Antonio Palmieri, di Forza Italia; Flavia Piccoli Nardelli, del Partito Democratico; e Paolo Lattanzio, del Movimento 5 Stelle. Nell’occasione il professor Nardelli ha presentato di fatto tre iniziative:

  • La “Responsabilità sociale dell’informatica“, ovvero il convegno annuale di Informatics Europe che si apre lunedì a Roma e raccoglie il gotha del mondo dell’informatica nazionale e internazionale;
  • Il “Manifesto per l’Umanesimo Digitale“, per riportare la tecnologia digitale al servizio degli esseri umani;
  • La “Dichiarazione di Roma“, l’appello appunto, presentato oggi, a tutte le istituzioni nazionali ed internazionali affinché l’informatica sia parte dell’educazione scolastica e permanente.
Flavia Piccoli Nardelli (Pd) e il Professor Enrico Nardelli

Nardelli (Informatics Europe) ‘Informatica ha impatto sociale enorme’

“L’informatica ha un impatto sociale enorme – ha detto il Professor Enrico Nardelli – l’associazione europea che presiedo, Informatics Europe, ha lo scopo di fare un’azione di coordinamento” per portare avanti politiche di promozione del mondo digitale, che è altrettanto reale del mondo fisico. “Ma bisogna portare l’insegnamento dell’informatica nelle scuole, i docenti vanno formati, bisogna investire e creare standard di insegnamento europei – aggiunge Nardelli – noi come scienziati dobbiamo porci il problema dell’impatto del digitale sulla nostra vita”, tenendo presenti rischi legati, ad esempio, al fatto che i nostri dati sono venduti in rete come merce e questo “non può altro che preoccuparci seriamente”. L’informatica è già materia di insegnamento scolastico nel Regno Unito (dal 2014) ma anche negli Usa, in Cina e Giappone. La Ue deve mettersi al passo per non perdere il treno del progresso digitale.

 Per evitare il rischio di un “olocausto digitale” si terrà a Roma, a partire da lunedì, un convegno che riunirà i principali esperti nazionali e internazionali, per riportare la dimensione umana al centro dell’attenzione a scapito di una tecnologia sempre più invasiva che va dominata, in linea con quanto prescritto dal “Manifesto per l’Umanesimo Digitale” (scarica il PDF), siglato a Vienna nel mese di maggio, un appello alle istituzioni per arginare lo strapotere dell’algoritmo.

Palmieri (FI) ‘Separazione fra reale e virtuale non ha più senso’

“Nell’era digitale la separazione fra reale e virtuale non ha più senso di esistere – ha detto Antonio Palmieri, deputato di Forza Italia e storico membro dell’Intergruppo Innovazione – ma purtroppo questa divisione permane ancora e impedisce un’azione convinta a decisa per promuove una vera cultura digitale”. Detto questo, Palmieri ha garantito il suo impegno per diffondere la “Dichiarazione di Roma” in Parlamento, la consapevolezza del digitale, portandola all’attenzione del presidente dell’Aula Roberto Fico ma anche, e soprattutto, del ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti.

Lattanzio (M5) ‘Coinvolgere il ministro Fioramonti’

Un impegno per la mobilitazione del Ministro Fioramonti arriva anche da parte di Paolo Lattanzio, deputato del M5S, secondo cui “il ministro Fioramonti sarà certamente coinvolto vista la sua sensibilità per una nuova visione della scuola che guardi all’impatto forte dell’informatica”, ha detto Lattanzio, sottolineando l’importanza dell’impatto delle nuove tecnologie sulle nostre vite a partire dall’esempio dell’auto a guida autonoma, che presto sarà nelle nostre strade. L’informatica a scuola, in altre parole, non si può ridurre alla LIM o ai tablet che in classe devono essere considerati soltanto come dei prerequisiti.

Piccoli Nardelli (Pd) ‘Il tema del digitale esige rigore e serietà’

Un impegno, quello di coinvolgere il MIUR nella crociata per l’Informatica a scuola, raccolto anche dalla deputata del PD Flavia Piccoli Nardelli: “Il digitale è un tema di cui si dibatte molto in Commissione Cultura – ha detto Piccoli Nardelli – stiamo cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica più avvertita su questo argomento fondamentale” e sempre più pervasivo, visto che dalla valutazione di un algoritmo – che null’altro è se non una forma di Intelligenza Artificiale – può dipendere persino il via libera ad un finanziamento per un teatro, per restare in tema di cultura. “Il tema esige rigore, serve serietà”, ha aggiunto Piccoli Nardelli, portando i saluti e l’attenzione di Anna Ascani, viceministro del MIUR che da tempo segue il tema del digitale a scuola.

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