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Industria 4.0, l’Italia ospita il G7 ICT. Mercato che crescerà del 10% l’anno fino al 2022

In vista della Riunione Ministeriale G7 Industria e ICT di Torino, nei giorni del 25 e del 26 settembre, il nostro Paese carica sul tema dell’innovazione digitale nel sistema produttivo nazionale e illustra i primi risultati delle misure prese lo scorso anno per il lancio del Piano Industria 4.0.

La misura punta a trasformare in chiave digitale il tessuto industriale italiano, sostenendo la diffusione capillare di quelle che sono considerate le tecnologie abilitanti, tra cui i co-bot, cioè i robot collaborativi, dell’interconnessione tra le macchine, la realtà aumentata, le stampanti 3D e i software capaci di svolgere analisi di big data.

Lo scorso 30 agosto la Commissione europea ha diffuso i dati sulla nuova classifica ottenuta utilizzando l’indice del sentimento economico nella zona euro (ESI). L’Italia è il Paese che ha registrato il maggiore aumento, con un +3.6 (contro l’1.7 della Francia, l’1,4 della Spagna e il -0,6 della Germania). In più, l’ISTAT comunicava proprio in quei giorni un incremento del fatturato nei servizi nel nostro Paese del 2,7% nel secondo trimestre 2017 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Due “buoni segnali” commentati con entusiasmo dal Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, provenienti dai settori industriali ad alto contenuto tecnologico, dall’industry nazionale 4.0, che vede il fatturato del commercio in tecnologia e macchinari aumenta quasi il doppio dell’indice generale, con una crescita sostenuta del commercio all’ingrosso di macchinari, attrezzature e forniture (+ 4,7% nel 1° semestre rispetto allo stesso periodo del 2016) e di apparecchiature ICT ( + 4,1% rispetto al primo semestre 2016).

Quella che si terrà alla Reggia di Venaria Reale sarà la prima di tre riunioni ministeriali, che saranno dedicate all’ICT, all’industria, alla scienza, al lavoro, ma soprattutto alla trasformazione digitale in atto in tutti questi ambiti, supportata dalle già menzionate tecnologie abilitanti.

Internet delle cose, piattaforme per la gestione dei dati (big data, data economy, open data), stampa in 3D, robotica, machine learning, intelligenza artificiale, machine vision systems e altro ancora per un mercato vasto e articolato, che tra il 2017 ed il 2022 crescerà ad un tasso annuo composto del 9,3%, per un valore stimato da Markets and Markets di 205 miliardi di euro nel 2022.

Un dato complessivo visto in rialzo da Transparency Market Research, che in un suo studio del 2016 sulle soluzioni tecnologiche per la smart factory globale vedeva tale comparto crescere a 548 miliardi nel 2024.

Tecnologie che avranno un ruolo centrale nella ministeriale “ICT e Industria” del G7 di Torino, dove saranno tre le parole chiave attorno cui ragionare: inclusione, apertura e sicurezza. Con l’inclusione si accompagnano le PMI nel processo di trasformazione digitale in atto, con apertura si indica la necessità di garantire il libero flusso dei dati e delle informazioni, di favorire l’interoperabilità dei sistemi e l’accesso alle infrastrutture digitali. Sicurezza, infine, per offrire alle imprese un sistema sicuro in cui lavorare e crescere e dove i diritti di proprietà intellettuale siano sempre tutelati.

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