il testo va al Senato

Impronte digitali nella Pa, via libera dalla Camera

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Approvato dalla Camera il Disegno di Legge ‘Concretezza’, che prevede le impronte digitali per combattere l’assenteismo nella PA. Il testo passa ora al Senato. Giulia Bongiorno, ministro PA: ‘Combattere l'assenteismo con i controlli biometrici è un dovere: l’assenteista tradisce non soltanto lo Stato ma anche i colleghi’.

Le impronte digitali per combattere l’assenteismo nella Pubblica amministrazione (sono esclusi gli insegnanti) hanno ottenuto il via libera dalla Camera con l’approvazione del Disegno di legge ‘Concretezza’: i voti a favore sono stati 272, 182 i contrari, un astenuto. Ora il testo torna di nuovo al Senato (dove aveva ottenuto già l’ok a dicembre), perché è stato modificato da Montecitorio.

La prima a esprimere soddisfazione per il via libera al disegno di legge è stata la ministra della Pa che l’ha proposto. Giulia Bongiorno ha scritto su Twitter: “Via libera da Montecitorio al Ddl ‘Concretezza’. Combattere l’assenteismo con i controlli biometrici è un dovere: l’assenteista tradisce non soltanto lo Stato ma anche i colleghi”.

Cosa prevede il DDL?

Ecco le due frasi chiave del Ddl ‘Concretezza’ con cui il Governo vuole introdurre le impronte digitali (sono esclusi gli insegnanti, già sottoposti al registro elettronico, mentre per i presidi una qualche forma di vigilanza dovrà essere trovata) e, contestualmente, anche la videosorveglianza, per combattere l’assenteismo nella Pubblica amministrazione: “Ai fini della verifica dell’osservanza dell’orario di lavoro, le amministrazioni pubbliche introducono sistemi di verifica biometrica dell’identità e di videosorve­glianza in sostituzione dei diversi sistemi di rilevazione automatica, attualmente in uso”, si legge nell’articolo 2. Ed è proprio l’introduzione sistematica, generalizzata e indifferenziata, per tutte le pubbliche amministrazioni, delle impronte digitali dei dipendenti più la videosorveglianza che ha suscitato i dubbi del Garante Privacy: “Misura eccessiva, migliorare il Ddl”, ha fatto notare Antonello Soro in audizione. La ministra Giulia Bongiorno ha risposto che “Il sistema che adotteremo trasforma l’impronta in caratteri alfanumerici, così il dato non sarà trasferito integralmente all’amministrazione, ma solo una parte”.

Ma il parere del Garante Privacy sarà obbligatorio prima dell’approvazione dei decreti attuativi.