Web e regole

ilprincipenudo. Laura Boldrini contro i ‘poteri forti’ del web: ‘Non esiste libertà senza regole’

di Angelo Zaccone Teodosi (Presidente Istituto italiano per l’Industria Culturale) |

Duro intervento della Presidente della Camera Laura Boldrini alla presentazione della Relazione Annuale dell’Antitrust: Internet è un potente strumento di democrazia, ma in assenza di regole saremo in balia dei ‘poteri forti’

Questa mattina, a Montecitorio, in occasione della “Relazione Annuale” dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, abbiamo avuto il piacere di apprezzare una Presidente della Camera eterodossa e pugnace: si è scagliata con parole di fuoco contro i “poteri forti” del web, ovvero contro quei gruppi economici che controllano internet, e finiscono per “bypassare” anche gli Stati nazionali.

La Presidente Boldrini ha inteso manifestare un segnale chiaro e netto: il web deve essere regolato, altrimenti la sua potenzialità libertaria corre il rischio di divenire paradossalmente liberticida. Tesi forte ed univoca: finalmente, “pane al pane e vino al vino”.

#ilprincipenudo ragionamenti eterodossi di politica culturale e economia mediale, a cura di Angelo Zaccone Teodosi, Presidente dell’Istituto italiano per l’Industria Culturale – IsICult (www.isicult.it) per Key4biz.
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Partecipiamo da decenni ormai alle sempre rituali presentazioni istituzionali delle “relazioni annuali” dal Parlamento di soggetti come l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni o l’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza, e la sensazione di noia è quasi meccanica. Si tratta di occasioni rigidamente ritualizzate, lontane anni-luce da dinamiche di sana dialettica e di compartecipazione civica. Non viene nemmeno mai prevista una conferenza stampa ed i giornalisti debbono accalcarsi sul personaggio di turno, politico o imprenditore che sia, per strappare una dichiarazione significativa. In talune occasioni, la presentazione viene “onorata” anche dalla presenza del Presidente della Repubblica, che naturalmente assiste silente istituzionalmente assiso su poltroncina presidenziale. A fine presentazione, scambi di saluti e conversari relazionali… e questa coreografia finale è quella che merita una qualche attenzione (c’era quello che parlava con quell’altro, quello che ignorava quell’altro, eccetera…).

Quando, stamane, abbiamo iniziato ad ascoltare Laura Boldrini, che ha introdotto la presentazione, immaginavamo di ascoltare quindi il solito intervento rituale (apprezzamento per l’attività dell’Autorità, e tanti cari saluti, baci e abbracci e buon lavoro…): quando ha iniziato a parlare di web, abbiamo anche pensato che si fosse sbagliata, e che avesse letto una bozza di intervento di saluto magari preparato dal suo “ghostwriter” per la presentazione dell’.. Agcom, e non dell’… Agcm (suvvia le due autorità hanno un acronimo così simile, che ci si può sbagliare).

Battute a parte, quando Boldrini ha precisato che la regolazione dei “mercati” deve riguardare anche i mercati digitali (intesi come commercio elettronico e come libertà digitale), ed ha ben focalizzato alcune criticità dell’assetto attuale della struttura del web, ci siamo destati dal torpore, ed abbiamo apprezzato una presa di posizione molto coraggiosa.

Una presa di posizione che non piacerà ai fautori del web “libero e bello”, ma che invece è concreta, fattiva, positiva.

Key4biz” pubblica il testo dell’intervento della Presidente Laura Boldrini, perché riteniamo che si tratti di un documento importante.

Non intendiamo qui entrare nel merito della Commissione promossa da Boldrini (che riteniamo presenti alcuni deficit strutturali in termini di “rappresentatività” e “intervento”, per esempio in materia di promozione delle industrie culturali e creative e più in generale di sensibilità rispetto al “content” originale, alla sua tutela e produzione), ma non è certo usuale ascoltare un Presidente della Camera che dichiara a chiare lettere: “Ci si è resi conto che la mancanza di principi, lungi dal garantire una rete libera, favorisce al contrario il prevalere degli interessi dei più forti, se non addirittura abusi derivanti dalle loro posizioni di predominio. Chi parla di preservare internet come uno spazio libero e senza regole commette un errore. Le regole già ci sono ma sono dettate da potenti soggetti economici o da Stati poco interessati ai diritti dei loro cittadini”.

Immaginiamo che Google e Facebook e compagnia cantando non apprezzeranno: una voce… fuori dal coro rispetto alla infinita retorica dell’internet salvifico, motore infinito di crescita economica e di libertà senza limiti. Siamo stanchi, verrebbe di aggiungere, dell’ideologia e della liturgia di un web “rivoluzionario”… a priori!

Ha aggiunto la Boldrini: “Basti pensare alla smisurata influenza esercitata dai giganti della comunicazione, i cosiddetti Over The Top e non solo, al loro immenso potere commerciale: entrano nelle nostre vite, in modo apparentemente inoffensivo, ma con lo scopo di perseguire i propri interessi”.

Conoscendo la (forse inevitabile, per alcuni aspetti) prudenza e moderazione (in nome del rispetto del pluralismo) che caratterizza gli interventi di esponenti istituzionali di così alto livello, queste dichiarazioni appaiono come oggettivamente molto forti.

È anche vero che sembra svanito un qual certo idillio tra il Presidente del Consiglio ed i grandi “player” di internet, se è vero che si ricomincia a parlare di “web tax” anche a Palazzo Chigi (viene richiamato a corte il “bocciato” Boccia?!), e non si tratta di un provvedimento finalizzato esclusivamente a “far cassa”…

Forse la Boldrini ha voluto mandare un segnale a Renzi, ma anche al Parlamento tutto, oltre che al Governo: lo Stato italiano deve intervenire nella regolazione di internet.

La questione è strategica ed ideologica al tempo stesso, afferente alla sfera della libertà, dello sviluppo economico, della comunità civile: è veramente in gioco la stessa identità democratica del nostro Paese.

Attendiamo di verificare la qualità dei risultati finali, nonché l’efficacia reale della Commissione per i diritti e i doveri in internet, tanto voluta dalla Presidente, e guidata dall’eccellente Stefano Rodotà.

Accantoniamo la polemica scatenata da Riccardo Luna che lamenta la modesta quantità di contributi pervenuti nell’economia della consultazione pubblica sulla cosiddetta “Internet Bill of Right” (non dovrebbe essere lui stesso, dato il ruolo di “Digital Champion” – sic & sigh! – a promuovere una maggiore conoscenza e diffusione di queste iniziative?!).

Se quanto manifestato oggi dalla Boldrini si pone come anticipazione ideologico-politica delle linee-guida strategiche della Commissione, anche al di là del “Bill” in gestazione, riteniamo che si debba plaudire all’iniziativa ed alla coraggiosa presa di pozione.

Internet è un potente strumento di democrazia, ma non può essere lasciato a se stesso, senza regole: in assenza di regole, saremo costretti a subire il crescente dominio dei “poteri forti”.

Sia il Presidente dell’Acgm Giovanni Pitruzzella sia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella hanno applaudito l’intervento del Presidente Laura Boldrini: ci auguriamo che non si sia trattato di un applauso… rituale.

Buon lavoro, Presidente Boldrini!