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Iliad, il Giurì blocca di nuovo pubblicità sul sito web e lo spot Tv per comunicazione commerciale ingannevole

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Il Giurì dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria ha imposto a Iliad lo stop di due pubblicità sul sito dell’operatore e dello spot tv in onda su Mediaset. Sono comunicazione commerciale ingannevole le offerte limitate ad certo numero di clienti, il cui ammontare residuo è impossibile conoscere, e il continuare a non comunicare in maniera adeguata i limiti territoriali della copertura 4G/4G+.

“L’offerta continua per ulteriori 50.000 utenti” – “L’offerta è dedicata a 200.000 utenti” – “4G/4G+ ove disponibile. Info su iliad.it”. Queste tre pubblicità di Iliad sono state bloccate dal Giurì dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) per comunicazione commerciale ingannevole. Lo IAP, accogliendo l’istanza presentata da Vodafone Italia, ha imposto a Iliad lo stop di due pubblicità sul sito dell’operatore e dello spot tv in onda sui canali Mediaset. Ecco, nel dettaglio, la pronuncia del Giurì:

“… esaminati gli atti e sentite le parti,

1) dichiara che la pubblicità di Iliad “6,99”, visibile nel sito internet sino al 3/1/2019, è inottemperante alla decisione n. 78/2018, quanto alla relazione dell’offerta al raggiungimento delle dimensioni previste della platea dei destinatari;

2) dichiara che la pubblicità di Iliad “4,99”, tuttora visibile nel sito internet, è inottemperante alla decisione n. 78/2018, quanto alla relazione dell’offerta al raggiungimento delle dimensioni previste della platea dei destinatari;

3) dichiara che la pubblicità televisiva di Iliad è inottemperante alla decisione n. 82/2018, quanto alla insufficiente evidenza dei limiti dell’offerta;

4) di tutte le pubblicità ordina la cessazione nei limiti indicati;

5) dispone la pubblicazione dell’estratto della pronuncia per 15 giorni sul sito www.iliad.it nella stessa pagina di cui alle offerte indicate; in mancanza, per una volta, sul “Corriere della Sera” a cura dell’Istituto e a spese della parte soccombente”.

La nota di Iliad

Iliad ha commentato così la pronuncia del Giurì: “Rispetto alla pronuncia IAP, che segue alle azioni avviate ormai mesi fa da alcuni competitor per contrastare la nostra campagna pubblicitaria, resta fondamentale chiarire che i messaggi fondanti della nostra comunicazione sono stati accolti e verificati come corretti e trasparenti fin dall’inizio. Nonostante tale chiarezza e nonostante la totale mancanza di costi nascosti o pressioni nei confronti degli utenti, l’azione dei competitor mira continuamente a cercare degli appigli per contrastarci. Come da sempre nel nostro approccio, valuteremo questa occasione come una possibilità per ricercare nuovi spunti e parlare ai nostri utenti con sincerità e per soddisfarne ogni esigenza”.

Cosa prevede l’articolo 2 del Codice di Autodisciplina pubblicitaria 

Art. 2 – Comunicazione commerciale ingannevole

La comunicazione commerciale deve evitare ogni dichiarazione o rappresentazione che sia tale da indurre in errore i consumatori, anche per mezzo di omissioni, ambiguità o esagerazioni non palesemente iperboliche, specie per quanto riguarda le caratteristiche e gli effetti del prodotto, il prezzo, la gratuità, le condizioni di vendita, la diffusione, l’identità delle persone rappresentate, i premi o riconoscimenti.

Non è la prima volta che il Giurì boccia Iliad per pubblicità ingannevole, è successo anche a luglio scorso, quando il Giurì dell’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria ha contestato all’azienda francese la promessa di una copertura generalizzata 4G+, la non adeguata indicazione dei costi di attivazione e dei limiti di utilizzo dei dati in Europa.