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Il nuovo collegio del Garante Privacy con competenze multidisciplinari. “Anche informatiche”: l’appello di 1.700 docenti

Potrebbe slittare ancora la scadenza del collegio del Garante Privacy. “Non oltre il 31 dicembre 2019” è previsto nell’emendamento presentato dalla senatrice Angela Piarulli (M5s) in commissione Giustizia al Senato. Entro il 15 novembre prossimo è invece la richiesta contenuta in un altro emendamento a firma dei senatori Giacomo Caliendo, Franco Dal Mas e Fiammetta Modena di Forza Italia. Due testi con lo stesso obiettivo: consentire ad Antonello Soro e agli altri componenti del Collegio del Garante Privacy, Giovanna Bianchi Clerici, Augusta Iannini e Licia Califano, di continuare a esercitare le proprie funzioni, già prorogate dal decreto legge, approvato dal Governo il 7 agosto scorso, che consente al collegio dell’Autorità di terminare il mandato entro la prima settimana di ottobre. “Non oltre ulteriori sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto”, recita, precisamente, il decreto-legge entrato in vigore l’8 agosto 2019. E i senatori di Fi nell’emendamento chiedono di modificare “sessanta” in “ cento” giorni. E in previsione di una nuova proroga del collegio dell’Authority, il senatore Alberto Balboni di Fratelli d’Italia ha presentato un emendamento per chiedere di “riaprire il termine per la presentazione delle candidature a componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali”. “Le candidature già inviate entro il 19 maggio 2019 restano valide”, prevede, infine, l’emendamento.

Tra 16 giorni termina il mandato settennale del collegio del Garante per la protezione dei dati personali, presieduto da Antonello Soro. Il collegio è composto da quattro membri eletti dal Parlamento, alla Camera si voterà il 26 giugno per eleggerne due, mentre il Senato non ha ancora comunicato la data del voto per l’elezione degli altri due. In totale sono 357 (scopri chi sono) i candidati che hanno presentato la candidatura.

I quattro eletti che andranno a comporre il nuovo collegio (avranno poi il compito di eleggere il Presidente dell’Autorità e in caso di pareggio sarà eletto il più anziano) non potranno non avere competenze multidisciplinari, quindi anche informatiche, come chiedono le due associazioni nazionali (GII e Grin) dei professori universitari di Informatica e Ingegneria informatica. I rispettivi presidenti Paolo Atzeni e Paolo Ciancarini,nella lettera inviata ai presidenti delle Camere e a tutti i parlamentari chiedono: “auspichiamo… che pur nella loro autonomia, le Camere vogliano prestare attenzione a questo aspetto, includendo nel Collegio tutte le competenze cruciali ai fini dello svolgimento dei compiti previsti, incluse appunto quelle informatiche”. 

La tematica della protezione dei dati personali, continuano i due presidenti, presenta infatti profili molteplici, molti dei quali hanno presupposti o implicazioni di natura tecnica, che non possono essere considerati secondari e che richiedono competenze primarie nell’ambito del collegio. Difatti, la stessa legge che affida alle Camere l’elezione, specifica che le candidature “possono essere avanzate da persone che assicurino indipendenza e che risultino di comprovata esperienza nel settore della protezione dei dati personali, con particolare riferimento alle discipline giuridiche o dell’informatica”. 

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