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Il nuovo collegio del Garante Privacy con competenze multidisciplinari. “Anche informatiche”: l’appello di 1.700 docenti

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L’attuale collegio dell’Autorità è in scadenza il 19 giugno prossimo, alla Camera si vota il 26 di questo mese per eleggere 2 membri, gli altri 2 eletti dal Senato, ma ancora non comunicata la data del voto. Il nuovo collegio non può non avere competenze multidisciplinari, quindi anche informatiche, come chiedono le due associazioni nazionali dei professori universitari di Informatica e Ingegneria informatica.

Tra 16 giorni termina il mandato settennale del collegio del Garante per la protezione dei dati personali, presieduto da Antonello Soro. Il collegio è composto da quattro membri eletti dal Parlamento, alla Camera si voterà il 26 giugno per eleggerne due, mentre il Senato non ha ancora comunicato la data del voto per l’elezione degli altri due. In totale sono 357 (scopri chi sono) i candidati che hanno presentato la candidatura.

I quattro eletti che andranno a comporre il nuovo collegio (avranno poi il compito di eleggere il Presidente dell’Autorità e in caso di pareggio sarà eletto il più anziano) non potranno non avere competenze multidisciplinari, quindi anche informatiche, come chiedono le due associazioni nazionali (GII e Grin) dei professori universitari di Informatica e Ingegneria informatica. I rispettivi presidenti Paolo Atzeni e Paolo Ciancarini,nella lettera inviata ai presidenti delle Camere e a tutti i parlamentari chiedono: “auspichiamo… che pur nella loro autonomia, le Camere vogliano prestare attenzione a questo aspetto, includendo nel Collegio tutte le competenze cruciali ai fini dello svolgimento dei compiti previsti, incluse appunto quelle informatiche”. 

La tematica della protezione dei dati personali, continuano i due presidenti, presenta infatti profili molteplici, molti dei quali hanno presupposti o implicazioni di natura tecnica, che non possono essere considerati secondari e che richiedono competenze primarie nell’ambito del collegio. Difatti, la stessa legge che affida alle Camere l’elezione, specifica che le candidature “possono essere avanzate da persone che assicurino indipendenza e che risultino di comprovata esperienza nel settore della protezione dei dati personali, con particolare riferimento alle discipline giuridiche o dell’informatica”.