La pubblicazione

Il Mite pubblica il Programma nazionale per la gestione dei rifiuti. Dal PNRR 2 miliardi per l’economia circolare

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Gli obiettivi del Programma sono diversi: sicuramente la realizzazione di più impianti, l’aumento del volume di rifiuti raccolti in maniera differenziata e la quota di riciclaggio degli stessi, con lo scopo di dare vita a nuove catene di approvvigionamento di materie prime “seconde” direttamente dalla monnezza.

Trasformare rifiuti in materie prime seconde per approvvigionamenti alle imprese

Si trova da oggi online, sul sito del ministero della Transizione ecologica (Mite), la proposta di Programma nazionale per la gestione dei rifiuti (PNGR), adottata nell’ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

Come spiegato sul sito del ministero, il PNGR servirà a regioni e province autonome come strumento di indirizzo” nella gestione dei rifiuti.

Gli obiettivi del Programma sono diversi: sicuramente la realizzazione di più impianti, l’aumento del volume di rifiuti raccolti in maniera differenziata e la quota di riciclaggio degli stessi, con lo scopo di dare vita a nuove catene di approvvigionamento di materie prime “seconde” direttamente dalla monnezza.

I target si concentrano sull’aumento del tasso di raccolta differenziata, sulla riduzione del numero delle discariche irregolari, sulla riduzione del tasso di smaltimento in discarica dei rifiuti urbani al di sotto del 10% al 2035.

Il PNGR indica inoltre “la necessità di adottare a livello regionale pianificazioni basate su una attenta quantificazione dei flussi dei rifiuti e individua nella metodologia LCA (Life Cycle Assessment) uno strumento fondamentale per la comparazione degli scenari di gestione”, tenendo conto di tutti gli impatti ambientali.

PNRR ed economia circolare, i finanziamenti

Lo strumento di indirizzo avrà anche l’obiettivo di accompagnare e sostenere due linee di finanziamento previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) proprio dedicate alla raccolta, alla differenziazione e al riciclo e riuso dei rifiuti, cioè l’economia circolare, con un finanziamento complessivo di 2,1 miliardi di euro.

I termini per la presentazione delle domande per i fondi del PNRR per l’economia circolare, inizialmente fissati a metà febbraio, sono stati spostati dal 16 al 23 marzo, a seconda della linea di intervento. Durante questa finestra di extra-time ci sarà la possibilità di integrare le domande già inviate o di annullarle e ripresentarle ex novo entro il nuovo termine.

La proroga è stata decisa dal Mite per favorire una maggiore partecipazione delle aziende e delle Pubbliche amministrazioni del Sud ai bandi (con l’obiettivo di garantire l’obiettivo di coesione territoriale stabilito dal PNRR con il 60% delle risorse da destinarsi al Mezzogiorno), che riguardano impianti per il trattamento e il riciclo dei rifiuti.

Il PNGR è previsto durare per almeno sei anni, fino al 2028 e cittadini e organizzazioni interessate possono esaminare la bozza di documento e presentare le proprie osservazioni entro 45 giorni dalla pubblicazione.

Successivamente, regioni e province autonome saranno “tenute ad approvare o adeguare i rispettivi piani regionali di gestione dei rifiuti entro 18 mesi dalla pubblicazione del PNGR definitivo”.

L’Italia del riciclo e del riuso: il valore dei rifiuti

Secondo i dati contenuti nel Rapporto “100 Italian Circular Economy Stories” di Fondazione Symbola ed Enel, l’Italia è il Paese europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti pari al 79,4% con una incidenza più che doppia rispetto alla media UE (49%) e ben superiore a tutti gli altri grandi Paesi europei (la Francia è al 66%, la Germania al 69%).

Rifiuti avviati a riciclo (117 milioni di tonnellate), che trovano impiego come materiale nell’edilizia/infrastrutture (50% pari a 59 milioni di tonnellate) e nell’industria manifatturiera (33% pari a 39 milioni di tonnellate).