Key4biz

Il Garante Privacy riceve Facebook: ‘Chiesta collaborazione su Cambridge Analytica e pronti a sanzioni col Gdpr’

Il Garante della privacy ha ricevuto questa mattina, alle ore 10, una delegazione di Facebook per approfondire l’istruttoria sul caso Cambridge Analytica. L’Autorità ha chiesto alla società americana ulteriore documentazione in merito alla possibile violazione dei dati personali di decine di migliaia di utenti italiani già individuati e di altri ancora da identificare.

All’incontro con il Presidente Antonello Soro ha partecipato una delegazione di Facebook guidata, non più da Stephen Deadman, Deputy Chief Global Privacy Officer assente per motivi personali, ma dalla responsabile europea per la privacy della piattaforma Yvonne Cunnane.

Facebook ha offerto piena collaborazione e provvederà a fornire tutti i chiarimenti in merito alle numerose questioni sottoposte dall’Autorità italiana, si legge nella nota del Garante, in particolare:

Le grandi società operanti su Internet – ha affermato il Presidente dell’Autorità Antonello Soro – proprio in virtù del rilevante potere che esercitano e delle enormi quantità di dati personali che trattano, devono dimostrare di operare nel rispetto della legge e di meritare la fiducia dei loro utenti”.Ci aspettiamo da Facebook piena collaborazione nel prosieguo di questa istruttoria e confidiamo – ha aggiunto Soro – che la multinazionale americana rafforzi le garanzie per la protezione dei dati dei cittadini italiani ed in generale europei, anche ai sensi del nuovo Regolamento privacy che sarà definitivamente applicabile a partire dal prossimo 25 maggio”.

Nel caso in cui si riscontri una non adeguata tutela dei dati personali – ha sottolineato il Presidente Soro – potremo imporre ai giganti della rete precise misure prescrittive e irrogare pesanti sanzioni. La sanzione maggiore, però, è quella che rischiano di ricevere dai loro stessi utenti, che abbandonano le piattaforme a seguito della violazione del patto fiduciario che ad esse li lega, con conseguente perdita del valore di mercato delle aziende interessate”.

Il Garante della privacy, in merito al caso Facebook, si coordinerà con le altre Autorità europee nell’ambito del Social Media Working Group costituito – anche su richiesta italiana – presso il Gruppo “Articolo 29” (WP29).

Exit mobile version