Lo studio

Idrogeno verde, investimenti cresceranno del +900% fino al 2026

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Più efficienza energetica per avviare e completare la transizione ecologica che i Governi di tutto il mondo hanno stabilito come obiettivo primario per la metà del secolo. Oltre all’elettrificazione, l’industria punta sull’idrogeno pulito per la decarbonizzazione, ma troppe esitazioni. Investimenti cresceranno del +900% nei prossimi cinque anni.

Idrogeno verde e transizione energetica

Nel processo di transizione energetica in atto a livello mondiale l’idrogeno verde ricopre un ruolo chiave per abbattere sensibilmente le emissioni di gas serra, in particolare anidride carbonica e metano.

Grazie alle fonti energetiche rinnovabili (solare ed eolico ad esempio) impiegate per la sua produzione, l’idrogeno green sarà centrale per la decarbonizzazione soprattutto delle industrie più pesanti e per il settore trasporti.

Secondo un nuovo studio DNV, però, nonostante queste premesse, l’idrogeno verde rappresenterà solo il 5% del mix energetico mondiale entro il 2050. Troppo poco e troppo tardi per affrontare e vincere le sfide climatiche e ambientali che abbiamo di fronte a noi già oggi.

Crescono gli investimenti nell’industria pesante e nei trasporti

Non che gli investimenti manchino, visto che un recente Rapporto di Markets and Markets ha stimato in 4,4 miliardi di dollari circa la spesa globale in questo settore entro il 2026.

Un vero e proprio balzo in avanti del mercato green hydrogen, che dovrebbe partire entro la fine di quest’anno, raggiungendo i 450 milioni di dollari, secondo i ricercatori, per un tasso di crescita medio annuo (Cagr 2021-2016) del +58%.

A trainare questo sviluppo soprattutto l’industria manifatturiera e le acciaierie, ma anche i trasporti, con navi, treni e aerei, mentre un ulteriore segmento di mercato molto promettente è rappresentato anche dalla mobilità privata.

Stando al Rapporto, in Europa e Nord America, in parte anche in Asia, è infatti previsto un raddoppio dei veicoli alimentati con idrogeno verde entro il 2030.

Esitazioni e lentezze

Tornando allo studio condotto da DNV, comunque, c’è stato un rallentamento vistoso sia negli investimenti, sia nello sviluppo di un quadro regolatorio più avanzato, nei Paesi ad economia avanzata, per quel che riguarda l’idrogeno verde.

Elemento che è considerato fondamentale per la decarbonizzazione dell’economia e dell’industria, da affiancare all’elettrificazione certamente, ma verso cui non c’è la giusta attenzione da parte di investitori e Governi.

È vero che più del 50% dell’idrogeno impiegato al mondo entro il 2050 sarà green, ma c’è da tenere presente che quello blu rappresenterà ancora una quota del 18% entro la metà del secolo, mentre l’idrogeno grigio si attesterà attorno al 63% nel 2030, passando al 32% entro il 2040, per poi arrivare al 15% nel 2050.